Non è un urlo di BDC-Mag nel silenzio della quarantena da Coronavirus, ma la specifica richiesta del presidente di Confindustria ANCMA al presidente del Consiglio Conte, che noi appoggiamo in pieno.
Eccola nella sua versione integrale:
Ormai le notizie riguardo il programma di intelligenza artificiale ChatGPT e simili sono all’ordine del giorno,…
L’edizione 2023 della Classicissima, in programma il 18 marzo, partirà da Abbiategrasso, alle porte di Milano, per…
Mavic presenta le nuove ruote Cosmic Ultimate 45 disc, la seconda ruota della serie Ultimate della loro…
C’era una volta un ingegnoso sistema per evitare di bucare, in particolare in Francia, utilizzato prevalentemente…
Shimano presenta i nuovi modelli di occhiali S-Phyre e Aerolite di seconda generazione. [Comunicato stampa] Dotati…
penso che nessuno stia sminuendo i morti che ci sono stati e ancora ci sono, ci si lamenta perchè non si trova un nesso con parte dei divieti imposti. in questo mese ho fatto giri col cane in solitaria di un'ora invece che il classico 15 minuti, perchè non ce la facevo più e ogni tanto necessito d'aria, ne va della mia salute mentale oltre che fisica. se fossi stato in giro 10 minuti sarebbe cambiato qualcosa? in termini di contagio no di sicuro. e così via una sfilza di altri esempi.
lo strumento più idoneo per migliorare la situazione sanitaria nazionale.. la bici !!
Perché?
1) Nessun farmaco è in grado di produrre benefici trasversali. I principi attivi del farmaco lavorano in modo specifico, non è possibile ottenere miglioramenti a livello di cuore, polmoni, muscoli, sistema nervoso e ossa con un unico farmaco (ci hanno provato con i farmaci "exercise-mimic" e li hanno ritirati)
2) Una volta metabolizzato dal fegato, il principio attivo di un farmaco entra nel torrente ematico e ha un'emivita breve e apporta modifiche funzionali. Non è possibile ottenere modifiche strutturali a lungo termine, dette adattamenti cronici, con una pillola.
3) Il corpo può attivarsi per inibire il principio attivo del farmaco e renderlo inefficiente. Inoltre alcuni farmaci possono causare reazioni avverse. Opportunamente modulata, l'attività fisica in bici non ha controindicazioni.
4) Si tratta di un gesto che chiunque ha imparato, è semplice e immediato e non necessita di fasi di apprendimento della tecnica
5) Può essere eseguito in autonomia e all'orario preferito, non richiede assembramento di persone a orari stabiliti, permettendo massima flessibilità di applicazione
6) Essendo modulabile in intensità e frequenza, l'attività può essere adattata a casi particolari quali ipertensione, diabete, osteoporosi, sarcorpenia, dislipidemia. Essendo un'attività in scarico delle articolazioni, è adatta anche agli obesi e ai sovrappeso
7) Grazie ai cardiofrequenzimetri, ai ciclocomputer e alle app digitali è possibile seguire da remoto un "paziente". Un solo laureato in scienze motorie preventive e adattate, opportunamente formato, può seguire 30-40 pazienti
8) L'implementazione da parte del SSN di un nuovo farmaco in grado di offrire questi benefici avrebbe costi esorbitanti per le casse dello Stato. Questa no.
Immaginate un futuro dove un cittadino italiano si reca dal medico di base con le analisi e quest'ultimo conferma la diagnosi di ipertensione, diabete o dislipidemia (le più "mortali" in caso di infezione da COVID) e prescriva attività fisica in bici. Il cittadino può recarsi in un negozio e comprare una bici, scaricandola dalle tasse come presidio medico. Collegarsi poi a un sito internet del SSN, dove con il numero di ricetta può attivare un account e seguire le istruzioni per l'attività in bici, seguito da personale laureato in sm preventive e adattate e caricare le proprie "terapie" sul sito, usando Strava come ponte.
E' talmente utopico che potrebbe persino funzionare.
Ma qui c'è ancora qualcuno che insiste con STATE TUTTI A CASA !!