Non è tanto cercare il capro espiatorio: se anche fosse Hansen e la Lotto, non è che hanno puntato un mitra e costretto tutti gli altri ad unirsi alla loro decisione. C'è stata, pare una votazione e ha vinto la maggioranza, pure democraticamente a questo punto. Quello che è scandaloso, a mio avviso, è come è stato fatto. La lunghezza della tappa si conosceva; il meteo pure (tra l'altro la temperatura non glaciale), e si "svegliano" il giorno stesso dopo che tanta gente ha lavorato per preparare la tappa. Mi sembrano i capricci di bambino viziato. Se è vero, come pare, che una richiesta di accorciare la tappa fosse già stata fatta la sera prima (respinta), è comunque troppo tardi. Qualcuno dell'associazione che rappresenta i pro, avrebbe dovuto pensarci prima. 250 km sotto la pioggia non sono piacevoli, ma neanche impossibili per un pro, che chissà quante altre volte ha trovato condizioni anche peggiori. Partivano in modalitá cicloturistica, chi voleva tentava la fuga, e gli altri tagliavano il traguardo con 100 km in più nelle gambe. Ma sicuramente non moriva, e evitava queste polemiche che danneggiano il ciclismo, e quindi i pro per primi.