Lezioni di discesa da Tom Pidcock

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Tom Pidcock (Ineos-Granadiers) da una dimostrazione di capacità discesistiche in questo video, girato da Brian Safa, un filmaker ambassador Scott, che gestisce un canale YouTube sul tema. In questo video Pidcock scende lungo una strada a senso unico in California andando veramente forte e prendendosi pure qualche rischio, come si può vedere al minuto 1’13”.

Buona visione

Commenti

  1. robeambro:

    Se non sbaglio SAFA ci vive in zona, quindi la discesa l'avra' fatta tante, tantissime volte. Che abbia il manico non c'e' dubbio, ma credo sia anche vero che tenersi incollato a qualcuno non vuol necessariamente dire che chi segue sia piu' veloce.. Stando dietro la mente e' molto, molto piu' rilassata perche' a) anche se e' strada chiusa, ti da' la serenita' che alle macchine/ostacoli/gatti che attraversano ci pensa chi sta davanti e b) hai meno da pensare alle traiettorie e punti di frenata. Per non parlare del fatto che Pidcock spiega chiaramente a fine video che ci fosse un vento contrario molto forte, quindi mettersi in scia probabilmente dava tanti vantaggi.
    Penso che siamo quasi tutto d'accordo che insomma questao SAFA scende giu forte ma il fatto che Pidcock faccia gli stessi tempi conoscendo meno la discesa e soprattutto senza dare l'idea di forzare (non avrebbe senso per lui d'altronde) ci dice chiaramente che l'inglese ha un'altra classe. Quindi, dopo questo video, l'oro alle olimpiade nell'xc, il campionato del mondo cx, e la tappa vinta in discesa al tour, potremmo anche dire che ha un cv sufficiente per sfidare i nostri campioni di bdc-mag. Appuntamento con tutti sullo Stelvio?
  2. longjnes:

    Infatti la differenza tra amatore e pro è più nel fatto che questo scendeva a 180bpm, Pidcock era nel divano, si girava indietro divertito. Anche tra amatori non so quanto paghi scendere impegnati per guadagnare ad esempio 1minuto su 15minuti, al prezzo di stare 15 minuti in soglia. Mi riferisco ad esempio ad una gf alpina dove la discesa dura un oretta totale e forse più. secondo me scendere forte non paga dal punto di vista cronometrico, perché poi il cacio vinto si perde con gli interessi nei tratti dove con una gamba e il cardio risparmiato si potrebbe fare più differenza. Se nel piatto si mette poi anche il rischio ecco che la scelta potrebbe diventare addirittura stupida. Potrebbe essere un ottima tema di confronto, io ho all'attivo una ventina di gf sopra i 4000m d+ e la considerazione sulle prove che ho fatto mi porta ad affermare questo, cioè che "tirando" le discese ad un livello in cui il cardio sale per adrenalina e rilanci avrei poi ottenuto tempi finali superiori.
    Penso anch'io cosi'. Se sei da solo o in un gruppo che collabora, dal punto di vista cronometrico non ha senso spingere in discesa. Per quanto sia piacevole pestare i pedali col padellone, a questa (piacevole) sensazione di spinta corrisponde un incremento di velocita' molto piccolo, se la stessa velocita' e' alta. In discesa di certo bisogna rilanciare in uscita di curva, ma poi stare a 188bpm come tal safa in generale non ha senso.

    Appunto se si sta da soli o con amici. Chiaramente in un gruppo che invece corre in maniera 'anarchica', in cui se uno davanti spinge tutti gli altri lo seguono, si e' costretti a tenere quel passo in quanto anche un piccolo distacco dal gruppo a fine discesa puo' risultare fatale. Ad esempio uno che non fa sprint o granfondo, puo' rinunciare a tutti i rapporti lunghi cedendo davvero una manciata di secondi in discesa.
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