Taborre citato in giudizio dalla squadra

Fabio Taborre (Andorni-Sidermec), positivo al FG4592 e quindi sospeso provvisoriamente,  è il primo corridore citato in giudizio dalla propria squadra assieme al compagno Davide Apollonio (EPO).

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In attesa di conoscere la propria sorte dopo la sospensione, Taborre si dice preoccupato per quanto riguarda la propria situazione finanziaria: una clausola del suo contratto con la Androni-Sidermec prevede una penale di 100.000eu in caso di coinvolgimento in questioni di doping. A cui si aggiungono 250.000eu di richiesta danni d’immagine.

Ecco le parole di Taborre riportate dal quotidiano la Repubblica in merito:

Davanti al notaio io non ci sono andato, un giorno mi è arrivata questa carta a casa e io l’ho firmata, è vero. Ma non mi spiego come mai i miei valori, dopo quel controllo, non si siano sostanzialmente modificati, come mai l’ematocrito non è salito, l’emoglobina è rimasta identica. Vorrei avere le prove di quello che dico, ma ho la sensazione di aver subito un sabotaggio: quella sostanza, ho saputo, è in polvere, può essere sciolta nel caffé, ma non lo so, davvero non so che pensare. L’FG-4592 è entrato nella lista delle sostanze vietate il 1° giugno, il 16 sono venuti a casa, a fine luglio la notifica».

 «Si rivarranno sui beni » prosegue Taborre, «io quei soldi non li ho. La prima casa è intoccabile, vero? La mia vita è rovinata, ero al minimo di ingaggio, guadagnavo 30 mila euro l’anno. La carriera è andata. Mi chiedo se sia questo il modo per combattere il doping. Se sia giusto usare il termine “criminali”, immediatamente sparato da Savio ai giornali, prim’ancora di sapere com’erano andate le cose. Io sono innocente, ma serve a niente dirlo, lo so

 

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