L’UCI rafforza le misure antidoping per il Tour de France

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L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha previsto tutta una serie di misure più stringenti in materia di lotta al doping, anche tecnologico, per l’imminente Tour de France.

La prima novità è che nel passaporto biologico verrà implementato il modulo endocrinologico, con cui ora sarà possibile rilevare l’utilizzo di ormone della crescita (HGh).

I controlli antidoping potranno essere svolti in qualunque momento durante le tre settimane di gara, non solo alla fine delle tappe. La maglia gialla ed il vincitore di tappa saranno testati sempre a fine tappa. Tutti i campioni di sangue ed urine saranno testati al laboratorio accreditato WADA di Losanna, in Svizzera, reputato come il punto di riferimento in materia (è quello che si occupa anche delle controanalisi nei casi di appello al TAS).

Il numero dei controlli totali al Tour sarà portato a 600 durante la tre settimane, contro i 400 della passata edizione. Una selezione di campioni sarà conservata per una durata di 10 anni per eventuali analisi future in base ad informazioni rilevanti raccolte dall’ITA (International Testing Agency), che si occupa della raccolta di informazioni e indagini sull’uso di doping.

L’ITA utilizzerà 10 persone per lo staff di accompagnatori e personale antidoping durante le 3 settimane di gara, ma 40 persone per i test che saranno svolti su tutti i corridori prima della tappa di Firenze. Il tutto in collaborazione con le agenzie antidoping francesi (AFLD) ed italiane (NADO).

Tutte queste misure sono state rese possibile da un incremento del 33% dei fondi destinati all’antidoping nel 2024, che arrivano ora a 10 milioni di euro circa.

L’UCI ha anche rafforzato i protocolli per i controlli contro il doping tecnologico, on l’utilizzo di tablet per la rilevazione di campi magnetici, macchina per le radiografie delle bici, ma anche nuovi strumenti per la rilevazione di onde di trasmissione e nuovi strumenti per ispezioni non intrusive che verranno presentate a gara in corso.

Tutte le bici dei corridori partenti verranno testate coi tablet magnetici prima delle tappe. Ai raggi X verranno testate tutte le bici dopo tappa del vincitore della tappa, dei portatori delle varie maglie (gialla, a pois, verde, bianca), di corridori selezionati a caso, e di corridori che abbian sollevato sospetti nei commissari, ad esempio con cambio bici o attraverso la visione di immagini sospette in video.

Le bici sottoposte a radiografia verranno esaminate per 5′, e nel caso di sospetti, smontate. Le immagini rilevate verranno archiviate per indagini future o per comparazioni.

Il Direttore generale dell’UCI Amina Lanaya ha dichiarato: “Il piano messo in atto dall’UCI per combattere le frodi tecnologiche al Tour de France 2024 manda un messaggio molto chiaro a chiunque possa pensare di imbrogliare: è impossibile sfuggire alla rete“.

 

 

Commenti

  1. Domanda riguardo alla conservazione dei campioni, se il corridore X, oggi nel 2024, viene controllato e risulta "pulito", può essere squalificato nel 2030 perchè nel suo sangue sono state trovate tracce di una sostanza non vietata nel 2024 ma messa al bando nel 2030?
    E' retroattivo l'antidoping? Immagino di no...
  2. frejus82:

    "È impossibile sfuggire alla rete". Mi viene da ridere. Come al solito sapremo tra 20 anni
    è impossibile sfuggire alla rete. poi bisogna vedere se la rete vuole prenderti. io credo che l'antidoping sia solo una farsa dove il business è l'unica cosa che conta. se poi vuoi rompere le palle a qualcuno allora magari ti trovano positivo anche se non lo sei. vedi Schwazer. credo comunque che il ciclismo sia l'unico sport dove i controlli si fanno veramente. questo "grazie" agli scandali degli anni 90. rileggendo il mio commento devo dire che è proprio un bel discorso da bar :)
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