[Test] Casco Abus Gamechanger 2.0

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Abus ha recentemente rinnovato il proprio casco aero, il Gamechanger, arrivato cosi alla versione 2.0. Una versione che riprende il design che tanto successo ha avuto con quella precedente, ma migliora in particolare l’aerazione e l’aerodinamica.


Il Gamechanger 2.0 ha una presa d’aria sulla parte superiore molto più piccola e bassa rispetto al modello precedente. Questa presa ora è una piccola feritoia trasversale che convoglia l’aria nella parte interna posteriore del casco. La placchetta in plastica sulla parte superiore è forata per far uscire parte dell’aria (calda) anche quando la velocità raggiunta non è sufficiente a produrre l’effetto per farla estrarre verso la parte posteriore, dove sono presenti due grandi prese d’aria.  Nel complesso ora il Gamechanger è più compatto, in particolare nella parte posteriore, rimanendo meno sporgente rispetto i vari caschi aero.

Questa configurazione, piccole feritoie anteriori e grandi posteriori, è ormai molto comune in tanti caschi aero, segno che la soluzione è stata studiata in galleria del vento per garantire l’effetto Venturi per far estrarre l’aria calda prodotta dalla testa dalla parte posteriore mantenendo una buona aerodinamica (questo è quanto dichiarano le varie aziende produttrici).

All’interno del casco si nota meglio la costruzione, completamente solida nella parte anteriore, tranne che per le feritoie lateriali-anteriori, e con la placchetta forata nella parte posteriore. Gli inserti imbottiti sono piuttosto standard.

Nella foto potete vedere più in dettaglio le feritoie da cui entra l’aria dalla parte superiore.

Standard anche il sistema di ritenuta, composto dal classico meccanismo con scala graduata che permette di aggiustare la chiusura più o meno alta sulla nuca.

E la rotellina di chiusura vera e propria. I cinghietti non hanno sistemi di chiusura per regolarli. La chiusura sotto-gola è affidata ad una classica clip. Tutto il sistema dei cinghietti può apparire molto “basico” rispetto a sistemi regolabili e con chiusure magnetiche, ma tutto sommato trovo che questo della Abus funzioni bene e non sia ingombrante e quindi fastidioso sotto il mento.

Come vi abbiamo già mostrato in un report apposito, i caschi di alta gamma, come questo Gamechanger, sono fabbricati in Italia.

Nella parte frontale sono presenti una lunga presa d’aria trasversale e due laterali più grandi. L’aerazione è complessivamente buona. Sulla parte frontale a bassa velocità, tipicamente in salita, il Gamechanger è più caldo di un casco più ventilato, come l’Airbreaker.

É possibile infilare gli occhiali inserendone le stanghette nella parte alta delle due prese d’aria laterali.  Non è un’operazione facilissima da fare al volo soprattutto perché bisogna aggiustare un po’ la posizione degli occhiali una volta infilati altrimenti le stanghette danno fastidio all’interno, ma il posizionamento poi risulta molto saldo.

Il Gamechanger sta molto basso sulla fronte, anche se la forma della testa di chi lo indossa gioca un ruolo, ma con occhiali molto grandi, tipo i POC Devour che vedete in foto, il casco tende ad appoggiarsi sulla parte superiore della lente con conseguente pressione, a volte fastidiosa, sul naso. Per cui spesso ci si ritrova ad alzarlo un po’ sulla fronte. Con occhiali meno ingombranti non succede.

Il Gamechanger 2.0 è un casco piuttosto leggero per essere un casco Aero, con un peso rilevato di 273 grammi in taglia L. È disponibile in 11 colorazioni e 3 taglie, al prezzo di 250€. Esiste anche la versione con MIPS a 300€.

Sito Abus

Commenti

  1. Pigia:

    La forma del casco mi piace ma trovo che il cinturino sia davvero troppo “basico” per il prezzo, il mio zaino Invicta del 1987 era più curato
    vero ma provando quel cinturino così banale è alla fine molto molto comodo, più di sistemi complicati, dato che non ci sono parti rigide e sta molto ben fermo e aderente al viso
  2. Giusto per curiosità qualcuno si spiega come mai molti professionisti utilizzano ancora il primo modello di Gamechanger (Alpecin ad esempio)?
    Lo stesso VDP ci ha vinto il mondiale ed anche Philipsen dopo aver corso il Tour con il nuovo 2.0 è tornato ad utilizzare il vecchio modello anche in queste ultime gare di ottobre.
    Tralasciando le dichiarazioni per la stampa forse nell'utilizzo il primo risulta migliore?
  3. Ser pecora:

    Philipsen ha sempre usato quello nuovo anche al Tour


    Come avevo scritto Philipsen l'ha usato al Tour ma nelle gare di settembre/ottobre sempre tenuto il primo modello.
    Anche Groves lo aveva alla Vuelta mentre il resto del team no, viene da pensare che sia stato chiesto "uno sforzo" all'uso ai velocisti di punta. Tutte congetture e magari non hanno semplicemente disponibilità.
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