L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha pubblicato ieri la classifica per nazioni, grazie alla quale si stabilisce il numero di corridori che ogni nazione avrà diritto a schierare nella corsa su strada maschile ai giochi olimpici di Parigi del 3 agosto 2024. Le prime cinque nazioni avranno quattro rappresentanti: Belgio, Danimarca, Slovenia, Gran Bretagna e Francia.
Le cinque successive: Spagna, Italia, Paesi Bassi, Australia e Stati Uniti, potranno schierare tre corridori. Solo due i corridori per le nazioni tra l’undicesimo e il ventesimo posto: Svizzera, Portogallo, Colombia, Norvegia, Germania, Austria, Irlanda, Canada, Kazakistan e Nuova Zelanda. Infine, un solo corridore sarà presente per i Paesi tra il 21° e il 53° posto.
Diverso in campo femminile, dove l’Italia si posiziona al 2° posto, dietro i dominanti Paesi Bassi:
Il totale dei partecipanti è 88 corridori totali per genere, con 4 posti (2 femminili e 2 maschili) di diritto per il paese ospitante.
Il numero di corridori per nazione non è cosi elevato da poter consentire un facile controllo delle corse, ma il profilo da classica del nord sicuramente gioca a favore dei due paesi in testa alla classifica: Belgio e Paesi Bassi.
Poi se il discorso è la solita solfa che manca il Pogacar....(quando fino all'altro ieri c'era Nibali...).
La federazione in Italia potrebbe fare di piu'? Sicuramente (come sicuramente potrebbe lavorare in modo più "professionale"), ma vorrei capire in che modo, perché ci sono anche dei limiti dati da com'è costituito il sistema.
Però, a parte tutto, quali sarebbero le federazioni che lavorano molto meglio e formano campioni a ciclo continuo?
Il modello Italiano come si distingue da quelli UK e Francia, nel bene e nel male?
Il punto che mi ha colpito è che l'italia non era mai uscita dalla "serie A" delle nazionali fino ad ora, sembrerebbe che questo sia il punto più basso, non un normale ciclo già avvenuto in passato.