[Test] Fi’zi:k R1 Uomo

Negli ultimi 3 mesi abbiamo avuto l’opportunità di utilizzare le scarpe della Italiana Fi’zi:k, in particolare il modello top di gamma R1 in versione uomo.

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Le scarpe utilizzano materiali della migliore qualità ed una costruzione davvero curata. Mentre l’estetica è molto “chic” e più tendente a somigliare ad una scarpa da passeggio che ad un modello “racing” dai colori sgargianti ed estetica aggressiva (come il modello R3). Da “passeggio” anche la calzata: le scarpe vestono come scarpe da città, infatti ho utilizzato lo stesso numero di taglia.

La tomaia è in pelle di canguro e rete di nylon. Morbidissima e davvero durevole. come potete vedere dalle foto dopo 3 mesi di utilizzo anche con la pioggia ed una caduta che ha rigato una chiusura la pelle della tomaia sembra ancora nuova. Si possono vedere solo alcune “pieghe” che la pelle ha preso in concomitanza dei punti in cui il piede la flette.

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La suola è in carbonio. Spesso le aziende danno nomi altisonanti o sigle complicate per descrivere le suole delle loro scarpe. Fizik le chiama semplicemente “in fibra di carbonio”, ma alla vista sembra decisamente carbonio “di qualità” e non plastica come in altri casi, magari con solo qualche finestrella in cui si intravedono le fibre intrecciate. Lo spessore della suola è tale che già alla vista promette grande rigidità, cosa poi mantenuta anche nella pratica.

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Il sistema di chiusura si compone di due strap con velcro ed una chiusura micrometrica affidata a dei cricchetti in carbonio. Cricchetti in carbonio che funzionano molto bene, pur essendo un po’ sporgenti non hanno mai avuto nessun “blocco” come ci è successo con altri modelli, dovuto più che altro all’angolo creato dalla linguetta micrometrica, che se troppo stretto a volte impedisce lo sblocco del meccanismo per aprirlo. Gli strap sono di un materiale chiamato “sail cloth” che in effetti sembra proprio il tessuto più tecnico usato per le vele delle barche. Il che da un tocco “tecnologico” all’estetica votata alla massima sobrietà di questa scarpe.

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Unica concessione al colore è l’interno tricolore della linguetta, non particolarmente spessa, ma con un grado di imbottitura che la rende comoda.

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Da ultimo le solette interne termoformabili che sono davvero di grande qualità. Costruite con un misto di carbonio in alcuni punti per garantire la massima tenuta del piede ed altri inserti in altri materiali per garantire ventilazione e comfort, danno l’impressione di essere un componente essenziale di queste scarpe su cui non si è lesinato nella qualità.

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Nel complesso queste scarpe sono a livello costruttivo le migliori che mi siano capitate in mano. La cura con cui sono realizzate è eccellente. Sia esteriormente che interiormente. Difficile far vedere l’interno in fotografia, ma vi assicuro che il livello delle finiture è davvero elevato: nessuno sbavo di colla o cucitura a vista.

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Rimuovendo la soletta interna e dando un’occhiata alla cura realizzativa di altri modelli della stessa fascia di prezzo di queste R1 non si puo’ non notare il livello di cura piuttosto differente. Nelle R1 è persino stampigliata la data di costruzione.

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Tutta questa cura si riflette nella pratica: le R1 sono le scarpe più comode che abbia mai provato. La soletta termoformabile e la tomaia in canguro vestono come un guanto e le scarpe non danno nessuna noia anche dopo molte ore di utilizzo (12h l’uscita più lunga).

Per il prezzo a cui sono vendute (350eu) credo abbiano un rapporto qualità/prezzo decisamente migliore di altri modelli top di gamma.

Due difetti tuttavia sono riscontrabili: uno è che sono abbastanza “calde” come scarpe. In realtà, visto il periodo di prova, non ci è stato possibile utilizzarle con temperature estive, ma già con temperature attorno ai 20° si sente che non sono particolarmente “fresche”. Cosa apprezzabile nelle mezze stagioni ed in inverno, ma da verificare nella stagione più calda. Il modello R3 ci sembra più indicato in queste circostanze.

Secondo difetto è il piccolo inserto in gomma applicato sul tacco della suola in funzione antiscivolo, che dopo circa 1 mese di utilizzo si è in parte rotto e staccato dalla scarpa sinistra (quella che sgancio ed appoggio a terra al semaforo).

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Probabilmente continuando l’utilizzo si staccherà del tutto lasciando esposta la suola in carbonio ai graffi e pregiudicando l’appoggio.

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Sicuramente le scarpe da ciclismo non sono fatte per camminare, ma la possibilità di scivolare appoggiando il piede a terra senza inserti antiscivolo sul tallone non è remota. E questo inserto è incollato e non rimuovibile con una vite.

http://www.fizik.it/shoes/shoes-road/R1_uomo/black/

 

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