[Test] Ruote Mavic Ksyrium Pro UST

[et_pb_section bb_built=”1″][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text]

Mavic è entrata nel mondo tubeless con molta cautela, ed attendendo che lo standard ERTRO e l’utilizzo dei copertoncini 25mm fosse diffuso. Ad inizio anno la casa francese ha lanciato quindi una gamma di ruote e copertoncini, infatti ormai Mavic propone il sistema integrato.

Eccoci quindi al test delle Ksyrium Pro UST, un vero cavallo di battaglia di Mavic, che si pone grossomodo nella sua nutrita gamma che conta ben 15 modelli solo in versione Tubeless, dai venerabili cerchi Open Pro aggiornati, alle Ksyrium Pro Carbon SL da 1390gr.

Mavic_Ksyrium_Pro_UST_WTS_Rr_2018-2

Le Ksyrium Pro sono il classico paio di ruote tuttofare, che spesso vengono scelte dagli amatori come upgrade rispetto a ruote di primo montaggio per un utilizzo a 360°. Il peso è tipico di questa categoria, con 1450gr senza sganci. Le ruote vengono vendute complete dei copertoni Yksion Pro Ust da 25mm, che sono prodotti su licenza da Hutchinson con la nuova mescola Storm11.

IMG_9320-6

I copertoni ovviamente vengono montati senza liquido sigillante/antiforatura. Questo è compreso nella confezione, con un flacone da 120ml. La prima operazione da fare, oltre al classico montaggio della cassetta, è inserire il liquido all’interno del copertone. Per fare questo va svitata la valvola e poi inserito il beccuccio del flacone, per poi “spremerlo” sino a versare la quantità voluta. Un lato del flacone è graduato, quindi è molto facile inserire la giusta quantità, che per Mavic è di 30ml a copertone. Il flacone può servire quindi a 4 riempimenti.

IMG_9315-1

Per il resto le ruote presentano le classiche caratteristiche tecniche dei cerchi Mavic, come la fresatura tra raggio e raggio. Raggi, 18 ant. e 20 post., che sono in Zicral, materiale introdotto dalla casa di Annecy ormai 15 anni fa circa, e che da allora hanno sempre fatto bene il loro lavoro.

IMG_9316-2

I mozzi sono in alluminio con cuscinetti autoregolanti e ruota libera Instant Drive 360. La cui manutenzione ordinaria è estremamente facile, potendo estrarre il perno semplicemente tirandolo verso l’esterno, e potendo accedere cosi alla ghiera di ingaggio dei denti per pulizia e lubrificazione.

IMG_9319-5

La pista frenante è la UB Control, altro cavallo di battaglia di Mavic da anni, per una perfetta rettificazione delle stesse.

IMG_9318-4

IMG_9321-7

I copertoni Yksion UST da 25mm sono perfetti per dimensione rispetto ai cerchi con canale interno da 17mm.

IMG_9322-8

Prova

Tra i vantaggi decantati da Mavic per la propria soluzione tubeless c’è la facilità di montaggio e smontaggio, oltre alla perfetta sigillatura dei copertoni sul cerchio, per cui sarebbe persino superfluo il liquido.

Alla prova dei fatti è vero che il montaggio degli Yksion sulle Ksyrium è davvero facile. É un’operazione che si può tranquillamente fare a mano senza sforzi e senza levette. Al massimo basta bagnare un po’ i fianchi con acqua saponata. Come detto, anche l’operazione di inserimento del liquido è a prova di principiante. Meno vero il fatto che non sia necessario. Aldilà dell’utilità nel sigillare eventuali piccoli fori, senza sigillante i copertoni perdono di pressione dopo un po’ di ore. Non nella stessa misura tra i due copertoni, ma quantomeno richiedono di essere messi alla corretta pressione prima di ogni uscita giornaliera. Con il liquido sigillante invece tengono la pressione indefinitamente. Anche dopo una settimana li ho sempre trovati alla corretta pressione.

Altra cosa veritiera rispetto a quanto dichiarato da Mavic è la facilità di metterli in pressione da sgonfi. Con una normale pompa da pavimento si riesce a farli tallonare senza problemi. Pur non avendo mai sentito lo “schiocco” tipico dei cerchietti che entrano nel “gancio” dei cerchi, una volta mandati alla pressione voluta non hanno mai perso pressione.

Lo smontaggio è un’operazione per cui chi scrive ha invece dovuto utilizzare le levette. Non avendo mani molto forti è probabile che qualcuno riesca anche smontarli senza. In ogni caso è un’altra operazione molto facile.

Venendo ai vantaggi del tubeless, sono quelli che dovrebbero ormai essere noti: basse pressioni di gonfiaggio, miglior comfort, ottimo grip e trazione ed impossibilità di pizzicare (visto che non c’è la camera d’aria). Tutti aspetti riscontrati anche col sistema Mavic del test. Anche se devo dire che utilizzandoli a 6bar all’anteriore (77kg il peso del tester), in curva in discesa li ho trovati un po’ cedevoli, facendo perdere un po’ di precisione nella percorrenza di curva. Cosa che si può facilmente correggere aumentando le pressioni, ma perdendo un pochino delle altre caratteristiche come il comfort.

In compenso non ho mai bucato. Dopo un migliaio di chilometri prevalentemente di salita e discesa lo stato di usura dei battistrada era praticamente nuovo. In un periodo-chilometraggio analogo ho bucato 2 volte con dei Vittoria Corsa tubelessizzati, per confronto (anche di fortuna/sfortuna…).

IMG_9323-9

Buone ruote quindi, robuste e per un utilizzo All-Round, anche se ai 1450gr delle ruote nude vanno aggiunti i copertoni, da me pesati a circa 260gr, più il liquido sigillante e sganci, che porta il totale a praticamente 2kg. Il risparmio di peso rispetto una versione camera è minimo dunque.

120kg il massimo peso, bici compresa, consigliato da Mavic.

949eu il prezzo (ma i prodotti Mavic si trovano con sconti abbondanti rispetto il listino, come qui)

Sito Mavic

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]

Articolo precedente

Il saluto di Alberto Contador

Articolo successivo

Il Giro d’Italia 2018 partirà da Gerusalemme?

Gli ultimi articoli in Test