Vuelta a España 2012

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L’unico dei tre grandi giri a non avere mai avuto una maglia di leader della classifica dello stesso colore nelle varie edizioni: da arancione a rossa a oro ad ancora rossa con anche un intermezzo in bianco.

E’ pur sempre anche questa una tradizione, ma forse non della stessa caratura di quelle di Tour e Giro. La Vuelta per anni è stata un Grand Tour un po’ minore, soprattutto per via della sua più “giovane età” (prima edizione 1935) , sia per i primi decenni molto travagliati tra guerra civile e seconda guerra mondiale, e poi per la sua collocazione nella stagione a primavera.

Poi pero’ negli anni ha decisamente recuperato, soprattutto grazie ad una tattica opposta a quella del Tour de France: i grandi corridori hanno cominciato a vincere in Spagna e cosi’ ad incrementarne il prestigio e “fare grande” la Vuelta. Paradossalmente proprio grazie ai francesi negli anni ’60: Anquetil e Poulidor;  poi col nostro Gimondi, secondo Italiano a vincere la Vuelta dopo Conterno nel 1956, e quindi negli anni ’70 con Merckx e poi ancora l’ultimo dei grandi francesi, Hinault.

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Dal 1995 una mossa fondamentale degli organizzatori: spostare la Vuelta da Aprile/Maggio a fine Agosto/Settembre in modo da non dover competere col Giro d’Italia ed essere un’ottima preparazione per i mondiali. Questo cambiamento avviene durante il dominio elvetico degli anni ’90, prima con le 3 vittorie di fila di Tony Rominger e poi con le due di Alex Zulle, intervallate da quella di Laurent Jalabert (vincitore in quella edizione di tutte le classifiche: generale, punti, montagna, unico a riuscirci).

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Gli Italiani vittoriosi alla Vuelta non godono della fama che forse meriterebbero, o comunque non quella che gli verrebbe tributata se venissero da altre nazioni con meno tradizione ciclistica: Angelo Conterno e Marco Giovannetti non sono proprio tra i ciclisti più ricordati nel Bel Paese, mentre Felice Gimondi e Giovanni Battaglin per esserlo hanno dovuto aggiungere al loro curriculum almeno anche un Giro d’Italia (ed un Tour ed altre classiche nel caso di Gimondi).

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Cosa non ancora riuscita a Vincenzo Nibali, che pur avendo vinto la Vuelta nel 2010 ed essendosi piazzato sul podio ben 3 volte a Giro e Tour (senza contare le classiche) rischia di non consegnarsi alla memoria degli Italiani come meriterebbe un corridore con questi risultati.

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Ad ogni modo i corridori sono già partiti per questo giro di Spagna 2012, ed i pretendenti sono agguerriti: dall’idolo locale Alberto Contador grande favorito a Chris Froome, non più ostacolato dall’ingombrante figura di Wiggins ed in cerca di riscatto dopo il bruciante secondo posto per soli 13″ della scorsa edizione.

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Oltre agli altri spagnoli Joachim Rodriguez, Alejandro Valverde ed il vincitore della scorsa edizione Juan José Cobo Acebo. Senza contare Robert Gesink che potrebbe finalmente mantenere qualche promessa, se la sfortuna lo lascerà stare, supportato dalla Rabobank carica anche in prospettiva mondiale in casa.

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Per quanto riguarda gli Italiani difficile che possano puntare a risultati importanti, ma Damiano Cunego puo’ sempre ben figurare nelle tappe di montagna, cosi’ come Eros Capecchi capitano della Liquigas.

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