Il ciclismo continua a puntare sui (molto) giovani

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Il ciclismo pro ormai ha deciso di puntare decisamente sui giovani. Sulla scorta delle vittorie record di Egan Bernal e Tadej Pogačar agli ultimi due Tour de France, rispettivamente 4° e 2° più giovane vincitore della prova nella storia (in una classifica guidata da un vincitore rocambolesco) e degli exploit del fenomeno Evenepoel, c’è sempre più attenzione nel cercare di scoprire nuove “gemme”, le quali oltretutto sembrano ormai essere già pronte da subito per fare risultati, rispetto alle più o meno lunghe gavette del passato.

In questi giorni fa sicuramente notizia l’interessamento al 15enne Ronald Bernal, fratello minore di Egan, da parte della Androni giocattoli- Sidermec, che non lo ha messo sotto contratto, contrariamente a quanto riportato da molti media, ma sulla base di alcuni risultati in gare locali a Zipaquirà, in Colombia, e l’attenzione del fratello e di vari talent-scout (attivissimi in Colombia ultimamente) ne ha suscitato l’interesse, per cui verrà “seguito ed aiutato” dalla struttura di Gianni Savio, come lui stesso ha dichiarato. Quindi il giovane Ronald potrà avere sicuramente un accesso rapido al mondo professionistico se manterrà le promesse (di sprinter, al contrario del fratello). E per rapido si può ipotizzare già solo un paio d’anni.

Ronald ed Egan Bernal

Ha 17 anni infatti il nuovo talento, lui si già sotto contratto, della Bora-Hansgrohe Cian Uijtdebroeks, belga, considerato “il nuovo Evenepoel” (che di anni ne ha 20, ma pare essere già un consumato veterano…)

Uijtdebroeks ha vinto quest’anno la Kuurne-Bruxelles-Kuurne junior nella Acrog-Tormans Balen BC. Risultato che lo ha fatto subito contattare, a suo stesso dire, da varie squadre World Tour. La scelta del 17enne belga è caduta sulla Bora-Hansgrohe, con cui ha avuto “un buon feeling”, quindi nel 2021 correrà per il Team Auto Eder, squadra di sviluppo della Bora-Hansgrohe, nella quale entrerà nel 2022 con un contratto sino al 2025 (!).

Ujitdebroeks salterà quindi la categoria U23, ma va ricordato che già quest’anno ben 80 corridori con meno di 23 anni hanno corso in squadre World Tour, con 4 sotto i 20 anni: Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Carlos Rodriguez (Ineos), Ilan van Wilder (Sunweb) e Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep).

Commenti

  1. La corsa al giovane campione delle squadre wt è figlia del fatto che le grandi squadre non hanno un vivaio... individuano un giovane interessante e lo fanno diventare professionista . Da gioco a lavoro senza la possibilità di crescere , di studiare e di formarsi nel carattere e nelle caratteristiche . I francesi e belgi sono qualche anno che stanno instituendo i vivai per evitare il fenomeno di promuovere un atleta al professionismo ed illuderlo per uno o due anni per poi lasciarlo a piedi .
  2. ma quindi Thomas era forte anche da giovane??sembrava fosse solo in sky ed avesse vinto il Tour per fortuna :))): :))): :))):
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