Alexandre Vinokourov torna a capo della Astana

Dopo solo due mesi dall’annuncio del suo allontanamento arriva l’annuncio che Alexandre Vinokourov tornerà dalla prossima stagione alla testa della squadra kazaka Astana. Questo annuncio segue di pochi giorni quello della fine del rapporto tra la Astana ed il co-sponsor canadese Premier-Tech. Questo significa che la totalità della proprietà della squadra torna in mano kazaka, e che PremierTech, che era stato salutato come co-proprprietario su un progetto a lungo termine, si sia ritirato proprio sul tema Vinokourov.

Il team kazako ha comunicato che “Alexandre Vinokourov sarà di nuovo a capo dell’organizzazione come Sport Team Principal dal 2022 e presiederà gli ingaggi dei nuovi corridori e l’insieme delle operazioni sportive. In preparazione alla 17^ stagione nel gruppo gli annunci riguardanti i corridori e le estensioni dei contratti saranno fatti nel futuro prossimo“.

Secondo Yana Seel, managing director di Astana: “la collaborazione a lungo termine tra Premier Tech ed Astana come co-proprietari sfortunatamente non è stata possibile nell’allineare le rispettive visioni sul futuro della squadra. Questo comporterà la conclusione degli investimenti di Premier Tech alla fine di questa stagione“.

Questi movimenti sembrano essere la punta dell’iceberg di un malcontento che nasce molto in alto nelle gerarchie della squadra, addirittura dal presidente del Kazakhstan, Qassym-Jomart Toqaev, eletto tale da metà 2019, e che da subito aveva espresso il proprio disappunto nel mantenere varie squadre sportive (tra cui la Astana ciclismo) interamente a spese dello stato, attraverso Samruk Kazyna, un’agenzia governativa, che si era data l’obiettivo di tagliare della metà i finanziamenti ai gruppi sportivi.

L’ingresso della compagnia canadese Premier Tech era il logico passo in questo senso, portando proprio la metà dei finanziamenti necessari. Da subito però è stato  chiaro che la convivenza tra il vecchio management della squadra ed i nuovi co-proprietari sia stata difficile, a cui va aggiunto l’arrivo proprio di Yana Seel, il Managing Director, kazako (ma residente in Belgio) imposta da Askal Batalov, il “capo” di Astana, che avrebbe portato un rigido protocollo burocratico nella squadra, come raccontato ad un quotidiano kazako da Dimitry Sedun, uno dei direttori sportivi. Il tutto per emarginare il vecchio management rappresentato da Vinokourov e presumibilmente per limitare le spese ed aumentare la trasparenza. Questo aveva portato addirittura ad un licenziamento di Vinokourov nel 2020 durato….1 giorno, prima che qualcuno “dall’alto” abbia “corretto” la cosa, come raccontato proprio da Sedun, il quale però invece non ha potuto beneficiare degli stessi aiuti ed è stato licenziato assieme all’altro direttore sportivo Alexander Schefer, entrambi in Astana da 15 anni.

Ora però deve essere arrivata una nuova correzione “dall’alto” a favore di Vinokourov e soprattutto nell’evitare il rischio che con un taglio netto dei finanziamenti da parte kazaka la licenza, a metà canadese, diventasse totalmente nordamericana, facendo fallire un progetto nato e cresciuto in Kazakistan, come è stato per la Katusha pochi anni fa.

Nel frattempo si stanno rivelando corrette le previsioni di Sedun sul fatto che questi movimenti avrebbero portato ad una fuga dei migliori corridori, a cominciare dal passaggio di Miguel Angel Lopez alla Movistar (“un errore clamoroso” secondo Sedun) alla partenza del talento russo Alexander Vlasov verso la Bora-Hansgrohe, e quella possibile di Alexey Lutsenko (Sedun parla di un team americano), mentre il corridore attuale più significativo, Jakob Fuglsang si avvia a compiere 37 anni tra sei mesi.

Il ritorno di Vinokourov però pare già avere rivitalizzato gli animi con le voci di un presunto ritorno di Vincenzo Nibali alla sua corte assieme a Gianni Moscon.

 

 

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