Antifurto Trackting T9

Antifurto Trackting Bike T9 e T7

14

Ve l’avevamo presentato durante il Bike Festival, ora lo abbiamo provato sulla Cannondale Habit LT: il sistema antifurto Trackting Bike T9. O meglio, il sistema composto da tracker gps e App che in caso di furto, o anche semplice manomissione, telefona al proprietario e traccia il ladro in tempo reale.

Rispetto a degli Apple AirTags questo sistema presenta molti vantaggi in più: è dotato di un’antenna GPS ad alta precisione, un accelerometro digitale per rilevare i movimenti non autorizzati e una eSIM multioperatore che funziona in tutta Europa continentale per un totale di 50 Paesi (Svizzera esclusa) dove si appoggia alla rete Edge 2G. In mancanza temporanea di copertura gsm o segnale gps, come potrebbe essere in una cantina o in un garage sotterraneo, il sistema antifurto si aggancerebbe alla rete e ai satelliti appena la bici venisse spostata e trovasse campo.
BIKE T9 è facile da installare con l’apposita chiave, (diventa invece molto problematico da rimuovere senza averla), e ha una batteria interna ricaricabile che dura oltre 6 mesi e si ricarica anche lasciandolo nel cannotto della forcella grazie all’apposito cavo.

Per usufruire del servizio Trackting (connettività internazionale, telefonate di allarme, aggiornamenti firmware e app, servizio clienti) si deve attivare un abbonamento annuale di sole 29€ o triennale di 59€. BIKE T9 costa 129€ e può essere acquistato online sul sito Trackting o su Amazon.it.

Per le bici in cui non è utilizzabile il T9, esiste il T7, che vedete alla fine del video, da attaccare sotto il portaborraccia, dal costo di 99€.

Guardate il video per cosa è successo durante la nostra prova, con furto simulato.

Dettagli Trackting T9

Con un design cilindrico (L 155 x diam. 22 mm) il nuovo prodotto è pensato per essere applicato facilmente anche da utenti non esperti. É sufficiente inserirlo nel canotto forcella (da 1 – ⅛”) e fissarlo grazie al sistema brevettato del suo espansore. E per ricaricare la batteria, basta attaccare il cavo di ricarica alla sua porta con connettore magnetico, senza dover mai rimuovere il device.

Il sistema, composto da tracker GPS e App mobile, permette di far comunicare la bici con il suo proprietario che, con un semplice gesto sullo smartphone, può attivare la protezione antifurto ogni volta che scende e si allontana dal mezzo. Se da quel momento la bici viene spostata, il dispositivo avvisa l’utente del tentato furto con tre azioni: chiamata telefonica, notifica in App e tracciamento in tempo reale della bici (e del ladro) sulla mappa.

L’App offre anche alcune altre funzionalità come quelle per comporre automaticamente il numero delle Forze dell’Ordine sul cellulare e per condividere la posizione della bici rubata, così da facilitarne il recupero.

Trackting T9

La tecnologia Trackting – Al suo interno, BIKE T9 come tutti i dispositivi Trackting è dotato di un modulo GPS/GNSS con antenna attiva ad alta sensibilità (tolleranza massima di appena 5 metri) e una eSIM multioperatore con copertura internazionale. Ma il cuore tecnologico è il firmware, frutto del prezioso background di Trackting, e di un’architettura Cloud sviluppata come da sempre su Microsoft Azure, per garantire la massima stabilità, sicurezza e protezione della privacy.

Inoltre Trackting BIKE è l’unico sistema sul mercato a possedere una speciale gestione della batteria ricaricabile interna, definita dall’azienda dual charge. Il dispositivo infatti è in grado di destinare solo una parte di batteria all’utilizzo “standard” dell’antifurto, ovvero in modalità “Protezione Attiva” con bici parcheggiata, offrendo in questo caso una durata di oltre 6 mesi. Il resto della batteria non viene mai intaccata se non per il tracciamento continuo in caso di furto, in modo da garantire una durata fino a 8 ore di movimento in allarme.

Commenti

  1. Mi viene da chiedermi, ma come so io che è nel portaborraccia lo saprà anche il ladro "professionista".....
  2. Ser pecora:

    E se non lo sa né il ladro né tu?
    Io ho il gps tracking di Sherlock che è italiana oramai da diversi anni l’unica cosa è la durata della batteria e il fatto che lo devi sempre armare una volta fermata la bici e poi la fregatura che dopo due anni non posso più utilizzare perché la esim non è più in contratto e l’azienda mi ha detto che loro non posso fare nulla però si metteva nel canotto sella oppure nel manubrio quindi si nasconde molto bene questo a quando detto da ser pecora va lasciata parzialmente fuori per prendere il segnale
Articolo precedente

Ganna e Van Aert campioni nazionali a crono

Articolo successivo

Abus presenta il nuovo casco Gamechanger 2.0

Gli ultimi articoli in Test