Denifl e Preidler sospesi dall’UCI

Dopo le rivelazioni dell’inchiesta della polizia austriaca e tedesca e le confessioni di Stefan Denifl e Georg Preidler i due corridori sono stati spesi a titolo immediato dall’UCI, la quale ha aggiunto che “ha ricevuto informazioni complementari riguardanti le confessioni dei corridori“.

Ad ogni modo i due corridori sono attualmente senza squadra, dato che Denifl non è sotto contratto e Preidler ha dato le dimissioni dalla Groupama-FdJ.

La posizione dei due corridori resta da valutare in termini di squalifiche, in quanto Denifl avrebbe fatto ricorso a doping ematico, ma solo sulla base dell’inchiesta della polizia austriaca che lo ha arrestato per i rapporti col dottor Mark Schmid (ex Gerolsteiner).

La posizione di Preidler è ancora più opaca al momento, in quanto il corridore ha confessato di sua spontanea volontà di essersi fatto prelevare del sangue per due volte alla fine del 2018 in vista di una trasfusione, la quale però non avrebbe mai avuto luogo. Le dimissioni e la spiegazione di Preidler sono state mandate dal corridore stesso alla Groupama via mail.

I prelievi sarebbero stati fatti prima del training camp invernale della Groupama, in modo da non essere rilevabile un’anemia da parte dei controlli interni della squadra. La polizia austriaca però vuole anche verificare se non ci siano state micro-assunzioni di EPO.

Preidler ha rilasciato un’intervista ad un giornale austriaco in cui rivela di essere stato preso dal panico dopo aver letto dell’inchiesta riguardante lo sci di fondo ed il ruolo centrale del dottor Mark Schmid, utilizzato anche da Preidler. In particolare non ha resistito alla pressione dell’incertezza se Schmid avesse confessato facendo anche il suo nome.

Le motivazioni di Preidler nel voler fare ricorso al doping sono riassunte in una frase: “C’è sempre una pressione per fare bene ed ottenere nuovi contratti. Perché l’ho fatto? Forse perché ti alleni sempre ogni giorno e non migliori abbastanza“.

In realtà dubbi infondati a quanto pare, in quanto Marc Madiot, team manager della Groupama, a riguardo ha dichiarato: “Lo avremmo fatto rimanere anche oltre il 2019. Non era in dubbio, per niente. Siamo molto soddisfatti del suo lavoro e della sua professionalità. Lavoratore, molto educato, apprezzato dai suoi compagni, aveva anche imparato il francese, insomma, il genere ideale…Forse aveva dei dubbi perché ha vissuto un periodo sfortunato. Si era fatto male alla Vuelta e poi era caduto con lo scooter ed aveva avuto un problema ad un ginocchio“.

Preidler aveva militato cinque anni nella Sunweb prima di passare alla Groupama-FdJ dove era diventato un gregario di fiducia di Thibaut Pinot. A gennaio aveva partecipato ad uno stage sul Teide, alle isole Canarie, assieme a Thibaut Pinot, Rudy Molard, David Gaudu e Sébastien Reichenbach.

Thibaut Pinot che ha avuto parole non tenere con Preidler in un’intervista all’Equipe: “Quando l’ho saputo non ho dormito e non sono riuscito ad uscire per allenarmi. Ieri ho fatto due ore, ma pensavo solo a questo. Perché lo ha fatto? È vero che ha cominciato solo alla fine del scorso anno? Non è che forse ci ha mentito fin dall’inizio? 

Fa male, perché persone come lui non ce ne sono molte nell’ambiente del ciclismo. Mi piacerebbe capire, perché era diventato un amico. Al limite mi fa pena perché ha sputtanato la sua vita, questo coglione”.

Deve avere fatto un cattivo incontro…ha avuto molti piccoli guai fisici alla fine dell’anno scorso. Deve aver avuto un periodo di incertezza. Questo affare (l’inchiesta austriaca -ndr-) penso che sia solo all’inizio…delle verità, delle informazioni….per il momento si conoscono sette persone, ma penso che sia molto più importante di cosi”.

 

 

 

 

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