Stefan Denifl avrebbe fatto uso di doping ematico

Molti lo ricorderanno per essere stato il corridore più vincente della Aqua Blue Sport, infatti l’austriaco Stefan Denifl vinse la 17^tappa della Vuelta 2017 sulla brutale salita di Los Machucos.

Ora il suo nome è implicato nell’inchiesta della polizia austriaca durante i mondiali di Seefeld che ha portato alla sospensione di cinque sciatori di fondo, due austriaci, un kazako e due estoni. Il comune denominatore tra questi atleti è il medico austriaco Mark Schmid, ex medico della squadra Gerolsteiner. L’inchiesta è partita grazie alla confessione del fondista Johannes Dürr, sospeso per doping ematico ai giochi olimpici di Sochi 2014.

Il 31enne Denifl era stato messo sotto contratto dalla CCC, ma durante il periodo di pausa invernale “le parti avevano mutualmente scelto di mettere termine al contratto che doveva essere effettivo dal 1° gennaio 2019”. Il motivo era stato indicato come “ragioni personali” del corridore.

Altra vittima di questa inchiesta è Georg Preidler (Groupama-FdJ), che recentemente si è dimesso dalla squadra “per proteggerla” secondo lo stesso corridore austriaco.  Secondo quanto rivelato da Preidler al Team Manager Marc Madiot, non si sarebbe mai dopato, ma si era fatto prelevare del sangue in vista di una trasfusione, che però non sarebbe mai avvenuta. Le motivazioni del corridore sarebbero grossomodo quelle di aver voluto tenersi un asso nella manica in un momento di difficoltà.

Le reazioni della Groupama sono, secondo Madiot, di “incredulità”. In particolare Thibaut Pinot, di cui Preidler era gregario, “non riuscirebbe a capire”.

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