Non sono parole mie, quelle del titolo, ma quelle che Omar Di Felice, ciclista noto per le sue pedalate estreme, scrive in un post su Facebook, riferendosi alle sue esperienze sulle strade italiane e a quelle di pro del calibro di Wout van Aert, il quale aveva lanciato uno sfogo su Strava dopo una pedalata in bici da corsa nella zona a sud di Como.
Uno sfogo che trova riscontro nei commenti, sia su FB che su Strava, e nelle più disparate esperienze di chi si trova ad usare una strada italiana in bicicletta. È un argomento che si ripropone in continuazione, in particolare dopo gravi incidenti, ma che rimane attuale visto che non viene risolto.
Cosa ne pensate?
In strada urbana si può stare affiancati in numero non superiore a due 'ove le condizioni del traffico lo consentano'...
Frase che disapprovo, ma il cds recita così.
Oltre a pedalare da solo, poi, cerco di seminare bene, per es. ringrazio con segno di approvazione l'auto che dà la precedenza, e se la strada è stretta al primo slarghetto utile segnalo che mi ci fermo e faccio segno ai veicoli di passare. Mi ringraziano spesso, soprattutto i camion.
Punto 1 art 182... dopo la tua frase in neretto specifica subito che fuori dai centri abitati l'obbligo è per fila unica (a meno di tutor con bimbo inf a 10 anni)
Non c'è ambiguità. Leggere la prima parte e pensare di estenderla all'extraurbano è inammissibile
Sono d'accordo che una mente più limpida poteva scrivere:
1a. In area urbana ecc ecc
1b. In area extraurbana ecc ecc.
Ma pur migliorabile, il testo attuale comunque non concede il dubbio che nell'extraurbano si possa procedere affiancati.