Marc Madiot, Team Manager della Groupama-FdJ, non è mai stato uno che le manda a dire, anzi…ed alla tv francese ha detto chiaro e tondo che: “bisogna guardare in faccia le cose: c’è un problema di sicurezza sulle corse, legato alle mancanze degli organizzatori. Non mi farò degli amici dicendolo, ma va detto: è la realtà“.
Madiot era stato chiamato a commentare il caso delle transenne volate addosso a Wackermann e van Empel della ViniZabù-KTM, e si è cosi sfogato, ricordando anche altri casi recenti, come le morti del belga Bjorn Lambrecht al giro di Polonia 2019 e, sempre per rimanere al giro di Polonia, l’incidente occorso a Fabio Jakobsen. O anche la recente BinckBanck Madiot ha affermato che tutti sanno delle pecche di alcuni organizzatori, ma che anno dopo anno nessuno fa niente. In primis il famigerato arrivo in discesa dell tappa in cui è caduto Jakobsen.
Madiot ha concluso dicendo che “dopo aver detto queste cose riceverò subito un po’ di telefonate…“, facendo capire che questi problemi sono spesso spazzati sotto il tappeto per interesse comune.
Nel frattempo l’associazione corridori professionisti, la CPA, ha richiesto un’inchiesta formale all’UCI sul fatto del Giro. Atto dovuto, ma che come quasi sempre porta niente.
- i professionisti sono centinaia. Fare blocco comune è molto difficile perché, escluso il 10% dei big che ha peso, i restanti che lottano per entrare nei roster delle corse temono che "facendo casino" verrebbero messi da parte dalle loro squadre in favore di altri giovani che, pur di avere un posto al sole, a loro volta si guarderebbero bene di partecipare al fronte comune.
- per come si svolgono le corse in linea, un controllo preciso della sicurezza del percorso è difficile dato che tutto viene montato in fretta e furia, a volte quasi allestendo le zone del traguardo a gara già iniziata o poco ci manca. Per dire, una volta che sono andato a vedere un finale di corsa percorrendo un tratto di gara, stavano ancora finendo di allestire un traguardo volante a un paio d'ore dal passaggio dei corridori.
Mettiamo anche solo di controllare più approfonditamente i traguardi: se non vanno bene fermiamo la corsa iniziata? No perché succederebbe svariate volte l'anno secondo me (solo tra transenne e spartitraffico), e chi deve decidere avrebbe pressioni enormi.
Se aspetti i Ds stai fresco….quelli fanno capo a chi paga e chi paga non accetterebbe mai scioperi, serrate e altre cose. Ci vuole un corridore (ex) che con la sua esperienza conosca e individui, se non tutte, almeno quante più criticità possibili, perché spesso chi organizza non è anche praticante e quindi di certe cose non ha idea. Gli organizzatori migliori delle gare per la mia esperienza (amatoriale) sono sempre stati quelli che a) erano anche praticanti, b) ascoltavano prima e dopo la gara i pareri di chi aveva corso per trarne spunti di miglioramento.
I peggiori erano quelli che "se non ti piace vai altrove".
Gare prò ovviamente è più complessa la cosa, ma soprattutto i percorsi classici, quelli che si ripetono di anno in anno, dovrebbero aver già fatto emergere le criticità e dovrebbero pertanto essere già state corrette. La discesa della Colma al Lago di Como ormai si ripete di anno in anno….alcune criticità, non risolte, potrebbero e dovrebbero averle individuate, così come il Giro di Polonia dove si è rotto Jackbsen...ma comunque sulla scorta delle esperienze pregresse, alcune cose da controllare dovrebbero essere ormai acquisite, a cominciare ad esempio dal tipo e dal modo di posizionamento delle transenne, dal segnalamento degli spartitraffico ecc.[/quote]
O fiumi che da secca vanno in piena in tre ore...
In anni di gare me ne sono capitate di tutti i colori, altro che transenne:cassius: