Marc Madiot: “C’è un problema di sicurezza sulle corse”

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Marc Madiot, Team Manager della Groupama-FdJ, non è mai stato uno che le manda a dire, anzi…ed alla tv francese ha detto chiaro e tondo che: “bisogna guardare in faccia le cose: c’è un problema di sicurezza sulle corse, legato alle mancanze degli organizzatori. Non mi farò degli amici dicendolo, ma va detto: è la realtà“.

Madiot era stato chiamato a commentare il caso delle transenne volate addosso a Wackermann e van Empel della ViniZabù-KTM, e si è cosi sfogato, ricordando anche altri casi recenti, come le morti del belga Bjorn Lambrecht al giro di Polonia 2019 e, sempre per rimanere al giro di Polonia, l’incidente occorso a Fabio Jakobsen. O  anche la recente BinckBanck Madiot ha affermato che tutti sanno delle pecche di alcuni organizzatori, ma che anno dopo anno nessuno fa niente. In primis il famigerato arrivo in discesa dell tappa in cui è caduto Jakobsen.

Madiot ha concluso dicendo che “dopo aver detto queste cose riceverò subito un po’ di telefonate…“, facendo capire che questi problemi sono spesso spazzati sotto il tappeto per interesse comune.

Nel frattempo l’associazione corridori professionisti, la CPA, ha richiesto un’inchiesta formale all’UCI sul fatto del Giro. Atto dovuto, ma che come quasi sempre porta niente.

Commenti

  1. Ser pecora:

    Vabbé, allora la similitudine è più con la Mtb, dove comunque che un'auto entri in un bosco mi pare raro...
    Il pericolo non sono mica solo le auto, quella tutto sommato è l'evenienza più rara.
    Nelle categorie giovanili i giudici visionano il percorso, almeno una volta lo facevano, il problema è su distanze più lunghe.
    A volte non si curano nemmeno della sicurezza dell'ultimo chilometro, cosa relativamente semplice.
    Stazianti sono i post sui social del papà di Iannelli.
    https://www.alessandriaoggi.info/sito/2020/08/11/chiesto-un-milione-e-mezzo-di-danni-per-il-giovane-ciclista-dilettante-morto-dopo-essere-caduto-in-volata-a-molino-dei-torti/
  2. il problema c è eccome, è molto complicato controllare tutto il percorso, 200km e immaginare dove può avvenire qualcosa di storto, certo che a vedere gli ultimi incidenti che hanno fatto notizia erano quasi tutti evitabili con una prevenzione minima (no arrivi da volata troppo veloci, transenne/piloni/restringimenti della strada improvvisi/spartitraffico e guard rail pericolosi coperti con materiale morbido)
    già ci sono criticità di sicurezza insormontabili, per l'assenza di protezioni, per l'ammucchiamento dei corridori a pochi cm, per la stabilità precaria dei mezzi) almeno quelle evitabili sono da evitare a tutti i costi. (la borraccia sotto alle ruote non la puoi prevedere, il muretto o il pilone in traiettoria in discesa si)
  3. Ser pecora:

    Il ciclismo su strada non si corre in pista (...), quindi una verifica di certe criticità è più difficile (tipo la sciùra entrata nel percorso al Lombardia), ma qui si parla di cose note e stranote, tipo l'arrivo al Giro di Polonia.
    La cosa difficile da capire è perché ci sia questa impossibilità di risolverle, il peso nullo dei corridori e pure la paura di parlare.
    le gare di enduro non si corrono in pista ma sui sentieri che, con una notte di pioggia, cambiano completamente, campi di argilla che non drenano nemmeno una goccia...
    O fiumi che da secca vanno in piena in tre ore...

    In anni di gare me ne sono capitate di tutti i colori, altro che transenne:cassius:
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