Fratture per Alaphilippe e Van Wilder

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La squadra belga Quick-Step ha diramato un comunicato in cui aggiorna sulle condizioni di salute dei suoi corridori Ilan Van Wilder e Julian Alaphilippe. I due corridori sono stati coinvolti in una caduta di gruppo alla Liège-Bastogne-Liège di ieri, quando mancavano 62km all’arrivo avvenuta ad una velocità di quasi 80km/h.

Il giovane (21 anni) Van Wilder si è fratturato la mascella, mentre il campione del mondo in carica, Alaphilippe, si è fratturato due costole, una scapola ed ha un pneumotorace. I due sono stati trasferiti all’ospedale di Herentals dove sono sottoposti ad ulteriori accertamenti.

La scena di Alaphilippe caduto in un fosso di lato alla strada è stata definita “drammatica” da Romain Bardet (Team DSM), che in un gesto di grande sportività ha lasciato la propria bici sulla strada ed è sceso lungo il terrapieno per soccorrere il connazionale.

Secondo quanto raccontato da uno scosso Bardet, Alaphilippe gli diceva che non riusciva a muoversi e respirare, tanto da fargli pensare al peggio. Bardet ha anche raccontato di come i soccorsi ci abbiano messo “un’eternità” ad arrivare e che lui fosse stato preso dal panico. Le auto ed i mezzi in realtà erano bloccati dai vari ciclisti caduti a terra.

Stagione sfortunata per il campione del mondo, che ora deve riprendersi per il Tour de France, che era in ogni caso la sua prossima gara in programma.

Commenti

  1. Sono sempre stato un grande ammiratore di Bardet (e anche di Pinot, nonostante non abbiano il bidet) e adesso ancora di più. Davvero tanto di cappello per questo gesto.
  2. tornoindietro72:

    sono cose che possono accadere non vedo come dare eventuali colpe ai coridori, piuttosto guardiamo a come è cambiato il circus negli utlimi anni sterzando verso la spettacolarizzazione estrema spesso però con infrastruttire, direzioni gara e squadre inadeguate.
    ..a tal proposito ho visto ieri su Bike Channel un'intervista ad Andrea Pasqualon che diceva che stanno andando troppo forte, e la parola "troppo" Ti assicuro che l'ha sottolineata tanta volte, mi ha colpito la "chiosa" dell'intervista quando ha definito il ciclismo dei professionisti, oggi, troppo pericoloso, su come fare ad arginare tale pericolosità non so ma penso sia davvero attendibile una testimonianza come la Sua.
  3. Comunque nelle competizioni vedo sempre più spesso comportamenti che favoriscono il verificarsi degli incidenti. Non è questo il caso certo, ma spesso vedo che chi è davanti si sposta all'ultimo minuto in prossimità di ostacoli (anche in movimento) senza segnalare nulla a chi segue.
    In questo senso, per me è un esempio anche questo episodio dove Van Aert non ha sicuramente favorito la sicurezza dei suoi compagni di fuga. E di questi episodi ce ne sono a decine nel gruppo ad ogni gara che si disputa. chiaro che chi è dietro deve stare sempre allerta ma non sopporto nemmeno certe dinamiche che mettono a repentaglio la salute degli altri.
    Io penso sempre che prima o poi quello dietro potrei essere io quindi...
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