Il volo di Felix Gall. Il crollo di Pogačar

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Felix Gall (AG2R Citroën) ha vinto la 17^tappa del Tour de France, tra Saint-Gervais Mont Blanc e Courchevel. L’austriaco ha vinto la tappa regina della corsa (5400mt di dislivello in 165km) e ha regalato all’AG2R Citroën la prima vittoria dell’edizione 2023.


Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), autore di un’ottima  salita finale nonostante un incidente con un’auto che lo ha rallentato, ha praticamente tolto ogni suspense alla classifica generale. Il danese ha approfittato del crollo di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sul Col de la Loze per prendere il largo e allungare il suo vantaggio sullo sloveno, caduto all’inizio della tappa. Pogacar ha perso contatto con il gruppo della maglia gialla a 15 km dall’arrivo, concludendo la tappa a 7’37” dal vincitore Felix Gall e a 5’45” da Vingegaard.

Vingegaard sembra più che mai in grado di vincere un secondo Tour de France, dopo la vittoria del 2022, con un vantaggio di 7’35” su Pogačar e 10’45” su Adam Yates, terzo. Distacchi abissali quando ormai mancano 4 tappe alle fine della Grande Boucle.

Commenti

  1. Complimenti ad entrambi. Vince sempre uno ma il secondo non deve mai essere giudicato un " fallito" anzi sopratutto a quei livelli e dopo una bella battaglia.
    Leggo dei post molto ambiziosi e pieni di sapienza ......., e magari chi li scrive sarà un numero uno in tutto altrimenti sarà un povero fallito come Pogacar...

    Quanti danni ha fatto il web.....
  2. bicilook:

    Magari hanno strutture,ministri ed enti che promuovono e finanziano lo sport tra i giovani e nelle scuole ed è più facile che si trovino degli atleti,rispetto ad un paese dove le strutture cadono a pezzi,non si spende un centesimo per facilitare la pratica dello sport in generale e diventano dei campioni di playstation sul divano o a fare i video idioti su tik tok.
    Ogni riferimento all'Italia è puramente casuale.
    E' sicuramente così, infatti rispondevo a chi ha usato un tono un filo complottista.
    Vivendo sul confine con la Slovenia da sempre, posso assicurarti che la cultura dello sport (e ancor di più dell'outdoor in generale - per inciso simboli nazionali sono una montagna, il Triglav, e un albero, il Tiglio) è reale, non come da noi. In Danimarca probabilmente altrettanto, ma forse in maniera ancora più strutturata essendo un paese molto più ricco, anche se piccolo.
  3. Lumi:

    Non ho capito cosa vuoi dire, io non mi fido ciecamente nemmeno delle prestazioni di Pogacar, come non mi fido ciecamente di quelle Vingegard.

    Anche a me sembra strano che in Slovenia ci siano tanti ciclisti (e non solo) così forti in rapporto alla popolazione, sarà tutto merito del loro sistema sportivo?

    Tifo Jacobson ma mi sembra strano che dopo aver vinto le olimpiadi non abbia combinato più nulla, a parole fa tutto e il minuto prima di una gara importante ha un problema fisico.

    Ammiro Kipchoge ma le sue prestazioni in maratona mi sembrano spaziali.

    Semplicemente non sono sicuro che l'antidoping sia perfetto ....

    Fino a che non trovano qualcuno positivo ai controlli però continuo a sperare (sottolineo sperare che è diverso da credere) che sia tutto ok e a tifare Pogacar che mi sta simpatico, ma senza smettere di farmi domande quando vedo cose strane.

    Poi se per te è tutto biano e nero vai pure avanti così, se preferisci non farti nessuna domanda, no problem, io ragiono in modo diverso, siamo in democrazia, c'è spazio per le opinioni di tutti.
    a parte i due noti, altri sloveni forti? Mohoric? poi?

    Jacobs? ah si, quello che dopo l'olimpiade ha vinto mondiale indoor 60 metri ed ha vinto i 100 anche agli europei (con record dei campionati)?
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