Intervista Movistar

In occasione del lancio degli occhiali Adidas Zonyk Aero Pro si è tenuta una conferenza del Team Movistar a cui hanno partecipato il DS Pablo Lastras, Alex Dowsett e Alejandro Valverde.

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Ecco a voi alcune domande (di vari giornalisti) e risposte.

-Ormai non si parla d’altro. Avete provato e cosa ne pensate dei freni a disco?

Dowsett: Penso che qualcosa che ti fa frenare meglio e prima sia una soluzione migliore. Penso però che debba essere tenuto in conto della sicurezza. Il nostro è già uno sport rischioso ed i dischi aggiungono un elemento di rischio in più. Penso che bisognerebbe pensare ad esempio ad una carenatura. In ogni caso su strada non li ho mai provati, solo in mtb.

Valverde: (ha alzato gli occhi alla domanda e dopo Dowsett non ha risposto. Presumibilmente non ne pensa bene).

-Una curiosità. Quando siete in gruppo durante le gare, pensate anche ad altro? Vi guardate attorno? O siete 100% nella gara?

Dowsett: Dipende dalla gara. In linea di massima penso alla gara e basta, ma ad esempio, nei grandi giri, quando parte una fuga, indietro nel gruppo cerco qualcuno con cui fare due chiacchere, che parli la mia stessa lingua o mi stia simpatico. Se il percorso è in montagna o in collina mi do anche un’occhiata attorno, ma non troppo.

Valverde: No, penso solo alla gara.

-Potete dirci qualcosa sulla vostra nutrizione?

Dowsett: E’ molto migliorata e diventata più scientifica ultimamente, senza essere tuttavia niente di fantascientifico. Quest’inverno abbiamo fatto tutti i test per le intolleranze ad esempio. In generale però dopo le gare mangio quello che voglio e quanto voglio.

Valverde: Si, negli ultimi tempi è diventato molto importante anche il tema dei supplementi. Ad esempio ora consumo in modo diverso le proteine in polvere, al mattino e prima di dormire.

Lastras: L’importante in questi casi è capire ciò di cui si ha bisogno e non farsi prendere la mano come fanno tanti secondo l’idea che se 2 fa bene 4 fa meglio.

-(Qualcuno ha notato che a cena Valverde beve un bicchiere di vino rosso e finisce sempre con una pallina di gelato e gliene chiede conto -ndr-)

Valverde: Si, mi piace cenare con un bicchiere di vino rosso. Non fa male, non ne bevo mica una bottiglia! Idem per il gelato. L’importante è che non sia roba industriale, e poi lo prendo al cioccolato, almeno con l’80% di cacao, che è antiossidante. Il cibo deve anche essere un po’ un piacere e con tutti i sacrifici che facciamo anche la testa deve essere nutrita con qualche cosa di piacevole.

-Dowsett: A me il ketchup però non lo date! (Lastras, Valverde ed un responsabile del team alzano gli occhi al cielo e lo mandano a quel paese, seguono risate generali -ndr-)

-Alex come sta andando il tuo preparativo del record dell’ora?

Dowsett: Per ora è un sogno. Stiamo pianificando tutto. Ci sono centinaia di cose che bisogna cambiare e centinaia che vanno tenute uguale. E’ tutta una questione di dettagli. Averlo già provato è un grande aiuto perché ora so cosa significa. Nel mio tentativo ho cominciato a soffrire enormemente dopo 25 minuti, ma in generale credo di essermi sottostimato e penso che sia battibile. E’ una questione di evoluzione. Ogni tentativo porta qualcosa in più.

-Se foste i capi assoluti del ciclismo cosa cambiereste dello sport?

Dowsett: Penso che metterei 21 cronometro individuali nei grandi giri (risate).

Lastras: Migliorerei la sicurezza in corsa. Al momento ci sono troppi veicoli al seguito.

Valverde: Si, anche per me la sicurezza. Troppe auto, troppe moto.

Dowsett: comunque, se volete anche la mia risposta seria anche per me maggior attenzione alla sicurezza.

-Alejandro, secondo te ultimamente ci sono più cadute che in passato?

Valverde: In assoluto non lo so, non credo, ma si nei grandi giri, soprattutto la prima settimana. Oggi tutte le squadre lottano per stare davanti, e non solo in vista di uno sprint. E’ diventato molto pericoloso.

-Alejandro, sarai capitano alla Vuelta e di supporto a Quintana al Tour?

Valverde: Si, l’idea è quella. Nairo ha bisogno della migliore squadra possibile al Tour, mentre il percorso della Vuelta mi si addice molto, e si passa pure vicino a casa mia, nel sud, che è una motivazione in più.

-Pensi che Quintana possa fare la doppietta Giro-Tour? O oggi è impossibile?

Valverde: (ci pensa un po’ -ndr-) Si, penso possa farcela. Chiaro che è molto difficile. Ma già è ben difficile vincere un Giro o un Tour… però credo che possa farcela perché ad esempio l’anno scorso è andato meglio alla Vuelta che al Tour. E’ un corridore che ha bisogno di uno sforzo extra per mettersi nella forma migliore. Non funziona così per tutti, ognuno è differente, per me ad esempio è così. Ma Nairo l’anno scorso alla Vuelta aveva ad esempio un peso migliore che al Tour, era in forma perfetta. Quindi si, penso che sia possibile.

-Come ti sei allenato nell’inverno?

Valverde: non ho toccato la bici sino ai primi di Dicembre. Ho fatto un bel periodo di riposo e poi di attività alternative per ricaricare la testa. Nuoto e soprattutto mi piace correre a piedi. Ora vediamo come va la stagione.

-Quando siete in gruppo parlate di bici con gli altri corridori?

Dowsett: Si, soprattuto in questo periodo si parla delle novità e si guardano le bici nuove, se sono belle o altro.

-E siete coinvolti nello sviluppo?

Dowsett: posso parlare per noi. Ogni tanto capita che ci siano delle cose che non vanno e si danno dei pareri. Ad esempio coi nuovi manubri Canyon integrati non tutti trovano il giusto rise ed angolazione del manubrio. Penso che stiano pensando a qualcosa. Io per esempio ho avuto qualche problema con la parte posteriore dei nuovi caschi (Abus -ndr-).

-Utilizzate degli psicologi sportivi?

Valverde: personalmente no, ma penso possa essere una buona cosa. C’è chi li usa. Magari ti possono aiutare a rilassarti o focalizzarti su un obiettivo. A me fa innervosire però (risate). Ma penso possa servire, perché no?

Lastras: io l’ho utilizzato per 1 anno e mezzo. Mi è stato molto utile. Poi ho smesso di utilizzarlo per una questione di tempo. Tra massaggi, osteopati, fisioterapisti, etc…non mi faceva più avanzare tempo.

-Avete dei rituali pre-gara?

Valverde: Si, ogni volta che scendo dal bus prima di una corsa controllo se gli sganci rapidi delle ruote sono ben chiusi. Non è che non mi fido dei meccanici eh! E’ solo una cosa che faccio.

Dowsett: In effetti sarebbe bello sentire l’opinione di uno piscologo a riguardo…(risate generali).

-Alejandro, quanti anni ancora ti vedremo in corsa?

Valverde: Per ora ho un contratto di 2 anni ancora. Quindi fino ai 39 dovrei essere ancora in gruppo. Ma tutto dipende da come andranno le cose.

-Juan Pablo, quali sono le cose migliori e peggiori del fare il DS?

Lastras: La peggiore sono le cadute. La migliore è rendersi conto del lavoro che gira attorno ai corridori. Da corridore non te ne accorgi: ti alleni, corri, torni in albergo, mangi e dormi. Vivi in una bolla. Sei stanco, ma tutti ti aiutano a riposare e stare meglio. Da DS arrivo dopo la corsa stanco, ma devo occuparmi ancora di 1000 cose organizzative, etc…

Molto bello è poi trasmettere quello che sai ai giovani corridori.

 

 

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