Jean Nüttli, il paladino dei rulli

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In tempi recenti anche il ciclismo si è visto sdoppiare nella sua versione virtuale, grazie ai noti software ed agli home-trainer interattivi. La pandemia di coronavirus probabilmente ha esteso ancora di più il numero di utenti che usufruiscono del ciclismo virtuale. La maggior parte per fare un po’ di esercizio, altri ne stanno facendo persino una carriera da virtual-professionista. Ad ogni modo tutto questo ha sdoganato lo stare sui famigerati “rulli” per ore e ore, quando una quindicina di anni fa i rulli erano solo un surrogato del ciclismo buono per muovere le gambe d’inverno alla disperata o dopo qualche infortunio. Starci sopra più di un’ora era una cosa comunque senza senso.

Non per Jean Nüttli. svizzero di Kriens, vicino Lucerna, il quale subito dopo la scuola dell’obbligo si era impiegato nella carrozzeria di famiglia. Taciturno, per niente socievole, Nüttli aveva un problema: un metabolismo che gli trasformava immediatamente ogni caloria in grasso. Jean infatti, a 22 anni, pesava 125kg, per un 1mt 77cm di altezza. È quindi il 1996 quando decide di dimagrire. Nello stesso anno Chris Boardman frantuma il record dell’ora sulla sua Lotus percorrendo 56,375 km/h (7km più di Merckx nel 1972!).

La dieta di Nüttli è rigidissima: massimo 1000 Calorie al giorno (!!!), e soprattutto dell’attività fisica. L’idea è di quelle del peggiore fai-da-te, di quelle che portano  dritti all’ospedale, ma Nüttli, stranamente, si appassiona di una cosa: i rulli in bicicletta. Nel locale caldaia di casa sua posa per terra degli asciugamani fino a ricoprire tutto il pavimento e poi si lancia (per modo di dire) nella pedalata statica. Senza distrazioni, senza smartphone, senza realtà virtuale, solo un po’ di musica da uno stereo o dei film in videocassetta. La cosa gli piace, tanto da restare in sella in breve tempo per 3h al giorno.

In 5 mesi, perde 55kg, e sopravvive. Finalmente esce dal suo antro di sudore e partecipa ad una gara amatoriale. Vince in solitaria doppiando tutti. Nel 1998 vince il giro di Berna amatoriale. Pedala per la sua salute, come lui stesso afferma, preferendo i rulli sempre e comunque. Ogni tanto partecipa a qualche garetta solo per motivarsi.

Nel 2000 però, arriva 3° alla cronometro dei campionati nazionali (vinta da Patrick Calcagni, oggi noto commentatore tecnico alla tv svizzera). Questo gli permette di allinearsi ad alcune altre prove abbastanza importanti, tanto da farsi convocare, ancora da amatore, ai campionati del mondo a cronometro di Plouay, in Francia. Lo sconosciuto Nüttli arriva 11°, a 17″ da uno specialista come Marco Pinotti, a 1’15” da Boardman e 2’38” dal vincitore Sergei Honchar.

Nüttli all’epoca non aveva mai viaggiato in aereo. Partito da Basilea con 30′ di ritardo perse la corrispondenza a Parigi, e non sapendo una parola di francese vagò per l’aeroporto riuscendo ad arrivare solo il giorno precedente la gara. La mattina della prova fece la prima ricognizione del percorso, ma cadde a causa della rottura della catena. Durante la gara, ai 500mt dal traguardo seguì la moto che stava uscendo dal percorso, perdendo una ventina di secondi.

Forte dei suoi risultati, si iscrive ad una gara “open” per cronoman, in cui corrono amatori e professionisti, la Chrono des Nations-Les Herbiers (dal 1995 solo per i pro, UCI 1.1). Ebbene vince, rifilando 55″ proprio al campione del mondo in carica Honchar, ed 1’25” ad uno specialista come Laszlo Bodrogi della Mapei.

Ovviamente viene messo sotto contratto, dalla svizzera Phonak, squadra appena creata dal magnate svizzero degli apparecchi acustici Andi Rhis, che poi la farà evolvere nella BMC. Il corridore più forte è il tedesco Bert Grabsch, ma sarà proprio Nüttli a regalare le vittorie più prestigiose, vincendo di nuovo la Chrono des Nations ancora davanti Bodrogi e Honchar (stavolta l’ungherese 2° ed il russo 3°) e diventando campione nazionale a cronometro davanti un promettente neo-pro dal nome di Fabian Cancellara (2° davanti Rubens Bertogliati) il quale vincerà poi i 6 successivi titoli (10 totali in carriera).

Nel 2002 Nüttli vince solo il Circuit de la Sarthe-Pays-de-Loire, sbaragliando tutti alla cronometro della 4^ed ultima tappa. Poi è 2° dietro Cancellara alla crono nazionale e solo 23° ai mondiali (vinti dal colombiano Santiago Botero, ma sono anche tempi strani, con Cancellara 9°, 23″ davanti Pippo Pozzato 14° con lo stesso tempo dello specialista Viatcheslav Ekimov, due volte medaglia d’oro olimpica a crono).

Nüttli però è spesso malato e soprattutto ha un’idea fissa in testa: il record dell’ora. Nüttli comincia ad allenarsi seriamente per il record a Ginevra, sotto la supervisione di Frédréric Gazeau, dottore in scienze dello sport alla locale università. Gazeau dichiara che Nüttli, dai suoi test, il motore ce l’ha eccome: addirittura un 10% migliore della media dei professionisti da lui testati per quanto riguarda le capacità cardiocircolatorie, ma con ben il 40% di forza muscolare in meno. Ad ogni modo Gazeau dichiara al quotidiano ginevrino Le Matin, che Nüttli può sostenere 600W per 30′ e riesce a stare per 1h a 190 pulsazioni al minuto (Nüttli ha dichiarato che il suo record è di 620W per 30′).

Ma poi c’è la testa, e Nüttli soffre moltissimo la pressione, in particolare quella dei media, tanto che gli forniscono un camper per vivere vicino alla pista (su cui non ha alcuna esperienza) per non essere distratto e disturbato. Se il record si potesse correre sui rulli in cantina non avrebbe rivali, invece il 2 novembre 2002 Nüttli va “corto” di 2km rispetto il record detenuto all’epoca da Chris Boardman. Fa il record svizzero però, che rimarrà imbattuto per 13 anni.

Nel 2004 la sua ultima stagione della sua breve carriera da professionista, con un 27° posto ai mondiali a crono (vinti da Michael Rogers davanti Michael Rich e Alexandre Vinokourov). 9° al GP des Nations, 8° alla Chrono des Herbiers.

Nel 2005 ad un quotidiano svizzero Nüttli aprì le porte della sua cantina col rullo, fornita di 1800 Vhs e 1500 Cd con cui si faceva passare le sessioni di anche 7h sui rulli; il suo libretto medico da professionista, immacolato di ogni prescrizione medica, ed il suo diario in cui annotava i km fatti sopra un mare di sudore: 330.000.

A Kriens ancora oggi c’è il negozio di bici di Roland Schär, padre del più famoso Michael, corridore della CCC, nel quale Nüttli si riforniva, nel quale si conserva un attacco manubrio di Nüttli completamente deformato dal sudore.

Oggi Nüttli, 48enne, vive in uno chalet vicino al passo del Susten, e continua a pedalare sui rulli per non ingrassare.

 

Commenti

  1. Giomas:

    A qualcuno farà sorridere ma, leggendo tutta d'un fiato questa bellissima storia, mi sono venuti i brividi per l'emozione...
    Ennesima dimostrazione dell'immensa potenza della volontà e della determinazione (Zanardi docet, anche se adesso che s'è "venduto" ad una delle 3 celeberrime case automobilistiche "premium" tedesche non mi è più così simpatico...).
    Ha corso con BMW quindi magari è rimasto legato a quel marchio
  2. Lightwave:

    Ha corso con BMW quindi magari è rimasto legato a quel marchio
    E non da ieri ma da qualche anno dopo l'incidente del Lausitzring, è legato a loro almeno dal 2005 (gli avevamo pure fatto l'auto coi comandi appositi). Non capisco sinceramente il commento di Giomas...
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