Kasper Asgreen, voto 10 cum laude: il danese, quest’anno molto riconoscibile con la maglia di campione nazionale, di solito è uno dei “trattori” della Deceunick-QuickStep assieme a Tim DeClerq, entrambe a tirare il gruppone per km e km, entrambe sul metro e novanta abbondante. Ma al contrario di questo, Asgreen ha una versatilità ed uno spunto decisamente di un’altra classe. Campione europeo U23 a cronometro nel 2017, campione del mondo a cronometro squadre nel 2018, due volte campione nazionale a cronometro nel 2019-202o, e su strada 2020. Anno in cui ha anche collezionato la Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Già 2° al Fiandre nel 2019 dietro Bettiol nel disinteresse generale, quest’anno sembra avere ingranato il cambio di passo, con la vittoria alla E3 e quindi al Fiandre. Vittoria quest’ultima ottenuta davanti al grande favorito Mathieu van der Poel. Dal 2019 Asgren ha vinto 6 corse di un giorno e proprio solo MvdP ne ha vinte di più: 7. Corridore generosissimo, sembra avere un serbatoio infinito, tanto da arrivare allo sprint finale dopo una gara tirata e nervosa di 260km decisamente più fresco di MvdP.
MvdP, voto 9: il fenomeno olandese fa tutto giusto, e si è proiettato a fine gara nella stessa identica situazione dell’anno prima, con tutti ad aspettare il bis sul traguardo. Invece arriva corto di 20mt battuto nettamente da Asgreen. Stavolta MvdP, di solito esplosivo come nessuno, è esploso lui, non riuscendo a contrastare la potenza di Asgreen. Nell’economia della gara gli è mancata una squadra. A parte Gianni Vermeersch (comunque ottimo 7°) l’olandesone volante deve arrangiarsi sempre e comunque spendendo tantissimo. E pagando il conto alla fine. Un 2° posto che ad uno come lui brucerà tantissimo, ma gli sono mancati veramente solo 20mt per la perfezione. Ad ogni modo è sempre li a fare la gara.
Wout Van Aert, voto 6: il belga è sembrato opaco sui muri, meno brillante dei suoi avversari. Anche lui però, come MvdP, corre senza squadra o quasi. E stavolta Van Hooydonk lo ha supportato meno. In gare come il Fiandre è una debolezza che si paga, soprattutto nei confronti di squadroni come la Deceunick, forti e duttili. Alla fine un 6° posto che scontenta lui ed i suoi fans, ma era chiaro non fosse la sua giornata.
Deceuninck, voto 10. ribattezzata per l’occasione Elegant-QuickStep, la squadra di Lefévère si è dimostrata la solita corazzata da classiche, capace di vincere semplicemente con l’uomo migliore del giorno, Ed a quanto pare ne ha sempre uno per ogni giornata. Grandissimo lavoro di Florian Sénéchal a supporto di Asgreen, e del campione del mondo Julian Alaphilippe, trasformato in gregario di extralusso. Ma è stato proprio Asgreen a fare il primo forcing dopo 100km, sul Molenberg. Da menzionare anche Yves Lampaert, il quale ha portato una prima accelerazione sul vecchio Kwaremont, poi ripreso sempre da Asgreen e MvdP, con Van Aert subito dietro a colmare buchi su buchi in prima persona. Poi appunto gli attacchi di Senéchal sul Paterberg e Alaphilippe sul Koppenberg, che hanno costretto MvdP a lavorare per rientrare, da solo. I tre della Deceuninck si sono raggruppati poi sul Steenbekdries, continuando il lavoro di logoramento rispetto gli avversari principali che hanno dovuto continuare il lavoro solitario. È Asgreen che ha portato l’attacco che ha scremato definitivamente il gruppo dei primi sul Taaienberg dove è rimasto con Alaphilippe, Van der Poel, Van Aert, Haller e Teuns. L’ultimo sforzo è stato di Alaphilippe sul Kruisberg, dove ha lavorato assieme a Van Aert, sfiancandolo definitivamente. Sarà poi Asgreen a portare l’affondo finale ai -27km, restando con MvdP e Van Aert. Ha avuto le gambe per seguire MvdP sul Kwaremont e poi per la stoccata nello sprint finale. È chiaro quindi come i due grandi favoriti, Van Aert e MvdP abbiano dovuto fare un lavoro in prima persona incredibile, mentre la Deceunick ha portato attacchi ripetuti con uomini diversi.
Patrick Lefévère, voto 11. Il Team Manager della Deceunick ha tirato fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro portando proprio a 11 le vittorie personali come dirigente al Fiandre dal 1993: 3 con Johan Mussew, 3 con Tom Boonen, 2 con Stjin Devolder e poi con Niki Terpstra, Philippe Gilbert e Kasper Asgreen. Dal 2019 la Deceunick ha vinto il 37% delle corse disputate sul pavé.
Asgreen è il secondo danese ad imporsi al giro delle Fiandre dopo Rolf Sorensen nel 1997. Cosi facendo porta la Danimarca ad essere la seconda miglior nazione sulle classiche monumento dopo il Belgio negli ultimi due anni: Liège-Bastogne-Liège 2019 (Fuglsang), Il Lombardia 2020 (Fuglsang) e Fiandre 2021 (Asgreen). Il danese entra anche nel ristretto novero dei vincitori di E3 e Fiandre nella stessa stagione dopo: Tom Boonen (x3), Fabian Cancellara (x2), Noel Foré, Walter Planckaert, Jan Raas, Johan Museeuw, Peter Van Petegem e Niki Terpstra.
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