Le speranze e le paure di Egan Bernal a un anno dall’infortunio

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Egan Bernal (Ineos Grenadiers) sembra ormai completamente ristabilito fisicamente, perlomeno a suo dire. Il campione colombiano conferma di essersi completamente ripreso dal gravissimo infortunio di un anno fa, e lo dice, in un’intervista a L’Equipe, sulla base dei risultati in allenamento: “penso di aver recuperato molto bene e le mie sensazioni sono piuttosto buone. Sono finalmente riuscito ad allenarmi normalmente in questi ultimi mesi, ed è importante per il morale. Le mie uscite recenti sono state molto soddisfacenti, ma ora bisogna vedere come sarà in gara. La cosa più importante è che ora riesco ad affrontare le mie paure sulla bici“.

Bernal ha iniziato la propria stagione 2023 al Tour de San Juan, iniziato ieri in Argentina, e che lo ha visto arrivare 28° nella prima tappa, con lo stesso tempo del vincitore Sam Bennet (Bora-Hansgrohe).

Al contempo Bernal ha ripercorso tutto il lungo cammino che lo ha riportato in sella, dovendo subire svariate operazioni chirurgiche e dovendo praticamente ripartire da zero non solo per l’allenamento in bici, ma addirittura per ricominciare a camminare. Un percorso in cui dice abbia avuto un ruolo fondamentale la propria famiglia, con la quale però ha dovuto affrontare momenti difficili, soprattutto per quanto riguarda la paura di tornare in sella: “[…] ad un certo momento ho detto ai miei cari che volevo lasciar perdere tutto. Per settimane ho analizzato la situazione con la mia famiglia per vedere se valeva ancora la pena di tornare in bici col rischio di cadere in ogni momento. Onestamente non sapevo nemmeno se sarei riuscito a tornare in sella, ed ancora meno se sarei potuto tornare ad un buon livello. Ho avuto questi pensieri, ma sono nato per essere un corridore e non posso pensare la mia vita senza bici“.

Il rientro in gruppo però pare non abbia dissipato subito queste paure: “Ho ripreso a correre alla fine della scorsa stagione in Danimarca, Germania ed Italia, e mi sono subito reso conto a che punto il gruppo andasse veloce e prendesse dei rischi. Allora ho volontariamente alzato il piede dall’acceleratore perché sentivo che potevo essere in pericolo ed ho avuto paura che mi succedesse ancora qualcosa“.

Al giro di Danimarca si è ritirato alla 5^ tappa, al giro di Germania si è ritirato alla 4^ tappa. Stessa conclusione al giro della Toscana. Solo alla Coppa Sabatini ha finalmente tagliato il traguardo, concludendo 28° a +6′ dal vincitore e compagno di squadra Dani Martinez.

Le paure a quanto pare erano anche frutto della razionalità: “[…]mi sono detto che avevo già avuto un sacco di fratture, ma che avevo anche vinto Giro e Tour, e quindi perché rischiare ancora? Il ciclismo si fa anche molto con la testa“.

Insomma, Bernal è guarito nel fisico, ma nella testa ci sono ancora degli strascichi. E lui stesso sa che sono il grande ostacolo per tornare al miglior livello: “Il Tour è sempre stata la corsa più importante per me ed ovviamente ho voglia di tornarci. Amo questa corsa ed ho solo buoni ricordi, ma è ancora lontano e devo vedere come andranno le cose fino ad allora. Devo solo provare che sono pronto per tornare.”

Commenti

  1. “[…]mi sono detto che avevo già avuto un sacco di fratture, ma che avevo anche vinto Giro e Tour, e quindi perché rischiare ancora? Il ciclismo si fa anche molto con la testa“.

    In effetti non e' che la caduta gli abbia causato un grave blocco mentale. La follia era che prima prendeva (come tutti gli altri) rischi enormi quando in fondo potrebbe godersi la vita tranquillamente.
  2. Sicuramente dopo un infortunio del genere il recupero psicologico è importante come quello fisico.
    Spero che possa tornare ai suoi livelli così da poter vedere al Tour uno scontro fra Titani.
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