L’eccezionale Paris-Roubaix 2021

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Finalmente sarà Paris-Roubaix. Dopo due anni e mezzo si correrà di nuovo la regina delle classiche, anche se non ad Aprile, ma in questo Ottobre di solito riservato al cugino Lombardia. Non bastasse questo, c’è un’altra buona notizia per gli appassionati, con buona probabilità sarà un’edizione bagnata, infatti le previsioni danno pioggia, anche se in quantità limitata. È dal 2002 che non piove sulla Roubaix, edizione dell’ultimo ruggito del leone Johan Musseuw, e primo podio del futuro dominatore Tom Boonen.

Pioggia che rende questa classica veramente “l’inferno del nord”, e ne esalta l’imprevedibilità (per niente cara a tanti tifosi) e le qualità di alcuni corridori, senza che  si parli di “fortuna”, perché tagliare per primi il traguardo nel mitico velodromo non è mai questione di fortuna, ma di avere le forze e l’abilità di passare indenni attraverso il pavé infernale del nord. E vale anche per i mezzi, che mai come in questa gara sono sottoposti a stress test più probante.

Qui sotto la bici di Servais Knaven (ora DS alla Ineos) vincitore della infernale edizione 2001.

L’edizione che s correrà domenica però avrà delle insidie in più come spiegato dagli amici della Paris-Roubaix (Les Amis de Paris-Roubaix), associazione di volontari che mantiene i settori in pavé in condizioni ddi transitabilità per la corsa.

Ottobre infatti è il mese della raccolta delle barbabietole nella regione, ed i famosi settori di pavé non sono altro che le stradine di collegamento per il transito dei trattori in mezzo agli sterminati campi di barbabietole. Pertanto lungo il percorso quest’anno si potranno ammirare gli enormi cumuli di barbabietole raccolte.

Questa raccolta, combinata con le piogge di questi giorni fa si che i trattori spostino grandi quantità di fango dentro i settori in pavé, rendendoli più difficili da percorrere. Non bastasse, dopo 900 giorni senza corsa, e grazie alla stagione, c’è il massimo di crescita ddi erbacce in questi giorni. Erbacce che crescono rigogliose tra il pavé.

Fenomeno che ha costretto Les Amis ad un supplemento di lavoro notevole, perché le erbacce, se umide, sono scivolosissime, rendendo il già scivoloso pavé, nel centro dei settori quasi impraticabile.

Questo anche in previsione del fatto che se pioggia sarà, normalmente i corridori sono costretti a percorrere i settori proprio nel centro, essendo i lati impraticabili per via del fango che proprio li si accumula, avendo i settori un profilo “a dorso di mulo”

Per pulire al meglio i settori sono stati chiamati come rinforzi anche gli allievi del liceo agrario di Raismes, che di buona lena si sono impegnati a togliere più erbacce possibili, oltre ad aver fatto intervenire i camion specifici dei comuni per pulire i settori dal fango in eccesso. come si vede qui sotto nella foresta di Arenberg.

Tutto questo non può che eccitare gli appassionati di questa corsa pazza. Eccita ovviamente meno i corridori che ci devono correre sopra a 40km/h e passa. Ma non tutti, infatti i vari ciclocrossisti sembrano essere contenti di queste condizioni per dare mostra delle proprie abilità.

In ogni caso tutto è pronto.

 

Commenti

  1. Sarà interessante vederli passare ad Arenberg sul fango. Io l'ho fatta nel 2015 con il bagnato (il giorno dopo i prof avevano un bel sole ovviamente) e mi ha ricordato le partite di calcio saponato degli anni 90.
    Certo che con tutto il business che fa girare, doversi affidare ad una associazione di volontariato per sistemare i settori mi fa un po' riflettere.

    Pronostico: qualsiasi partente sopra i 75kg :-)
  2. Maverik89:

    a me per esempio fa riflettere sul fatto che poi tutto questo business non lo fa girare.

    Una certa ricaduta economica sul territorio la gara di certo la porta, ma non certo di entità tale da garantire chissà quali finanziamenti per la conservazione e manutenzione dei pavè...
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