L’UCI introduce l’indennità di formazione, ma le squadre restano dubbiose

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L’unione ciclistica internazionale (UCI) ha finalmente accolto alcune istanze dei vari attori del mondo del ciclismo professionistico introducendo le indennità di formazione.

La regola, che entrerà in vigore il 1° giugno prossimo, prevede che le squadre in cui un corridore è stato sviluppato nelle categorie giovanili ricevano 2.000 euro per ogni anno in cui il corridore passato professionista poi nel WorldTour abbia fatto parte della rosa una volta firmato il primo contratto nella massima serie. La somma sarà versata dalla squadra WorldTour e coprirà tutte le stagioni a partire dall’anno del quindicesimo compleanno del corridore, per un massimo di otto anni.

Si tratta sicuramente di un passo in avanti, soprattutto ora che il ciclismo di prima serie attinge fortemente ai corridori giovani e giovanissimi, ma restano alcuni dubbi. In primis quello per cui la regola sembra applicarsi solo al ciclismo maschile (l’UCI pare chiarirà questo punto a breve dopo varie sollecitazioni), e poi per l’importo: 2000eu sono veramente una somma non adeguata a coprire i costi di sviluppo di un U19 ad esempio, soprattutto se impegnato in un calendario internazionale.

Varie squadre lo hanno fatto notare, ritenendo l’importo “meglio che niente”, ma sostanzialmente che sia un importo che “non fa una differenza” nelle casse delle squadre.

Una soluzione che secondo alcuni team manager sarebbe preferibile sarebbe il versamento da parte delle squadre WT di una percentuale del primo contratto del corridore. Questo meccanismo sarebbe però una “commissione di trasferimento”, in uso in vari sport, ma proibita dall’attuale regolamento UCI.

Quindi un buon passo verso un sistema più funzionale, ma che per ora non sembra avere un impatto sostanziale sulla situazione. Con le squadre giovanili che si vedono sfilare giovani talenti costati decine di migliaia di euro nello sviluppo e che poi non vedono un quattrino quando questi diventano pro.

Come ha spiegato ad esempio Tomaž Poljanec, general manager  della Ljubljana Gusto Santic (ex Ljubliana Gusto Xaurum), la squadra in cui ha corso Tadej Pogačar prima di passare alla UAE, e per il quale non ha mai avuto 1 euro: “Lui [Pogačar -ndr-] sponsorizza e sostiene la squadra giovanile del nostro club. Mi ha detto: ‘Quando ero in squadra, mi hanno dato tutto, quindi devo restituire loro qualcosa’. Questo significa molto, ed è molto più di 2.000 euro“.

 

Commenti

  1. alespg:

    Non una commissione, ma il mancato preavviso: io, devo dare le dimissioni 3 mesi prima, se la nuova ditta mi vuole il giorno dopo, deve sborsare 3 mesi di stipendio e e ferie arretrate al mio attuale datore di lavoro
    Questa è un'altra cosa, quello di cui si parlava è la cosiddetta 'clausola di non concorrenza', cioè che non si può passare ad un'azienda concorrente prima di un tot tempo.
    Ovviamente è contrattualizzato a livello individuale al momento dell'assunzione (o nel corso del rapporto di lavoro, in caso di promozione ad incarichi importanti), ed in genere vale per livelli manageriali alti, per evitare che la concorrenza 'compri', assieme alle competenze proprie del manager, anche del know-how aziendale, sia sotto il punto di vista tecnico che di contatti (fornitori, clienti...).
  2. clunker:

    Non si capisce cosa c'entra la Jumbo con MVDP (che corre per la alpecin) e Evenepoel (che corre per la quickstep), tralasciando Mercks (che non corre per nessuno). Spero tu abbia fatto un po di confusione con le squadre, altrimenti non ho capito cosa vuoi dire.

    saluti
    luigi
    Ha finito le faccine .
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