Paternoster e Bussi investite

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Strade pericolose e le ultime a farne le spese sono due donne: Letizia Paternoster e Vittoria Bussi.


La Paternoster è stata investita da un’auto che si è immessa nella rotatoria che stava percorrendo l’atleta della Trek-Segafredo. Per la 20enne trentina una contusione al volto e la frattura dello scafoide di una mano.

Vittoria Bussi, 32 anni, detentrice del record dell’ora, si è scontrata a sua volta contro un’auto che le ha tagliato la strada a Moncalieri. Per lei frattura della clavicola.

Questi incidenti ripropongono il tema della sicurezza sulle strade ed in particolare l’assoluta ignoranza della maggior parte degli automobilisti sulle regole da rispettare in presenza di ciclisti e dei rischi legati a scontri con questi.

Nei giorni scorsi anche il professionista Alessandro De Marchi (CCC) si è lamentato in un post su Instagram di un sorpasso ravvicinato da parte di un automobilista.

Commenti

  1. POWDERFINGER:

    Ciò solitamente comporta una responsabilità al 50 e 50, che si ripercuote sull'indenizzo dell'investito.
    Non solo, ma anche sulla pena detentiva eventualmente comminata all' investitore.

    POWDERFINGER:

    Attenzione però, che se ci sono i testimoni, oppure se la ricostruzione dell'investitore fa acqua ed è palesemente inventata, per quest'ultimo non solo si prospetta la falsa testimonianza, ma addirittura la calunnia...
    Per la falsa testimonianza in teoria è così, ma nella realtà dei processi penali la balla dev'essere enorme perchè vengano trasmessi gli atti. La calunnia invece non la vedo una possibilità realistica, se dico che il ciclista che ho investito ha sbandato non lo sto accusando di un reato.
  2. faberfortunae:

    Perdonami, ma hai le idee un po' confuse sulle fattispecie penali di parte speciale... lasciamo perdere.
    Lasciar perdere? Dacci la tua spiegazione allora, altrimenti i forum a cosa servirebbero?
    EDIT: ha risposto @sembola


    faberfortunae:


    Quanto alla linea continua su strada extraurbana a due semicarreggiate, beh, cosa succede se un auto incontra sulla propria corsia un ape car che procede ai 20, 25 all'ora e l'ingombro sia tale da non consentire il sorpasso se non previa invasione della semicarreggiata opposta?
    Che chi sorpassa è sanzionabile di multa per invasione della carreggiata opposta.

    faberfortunae:

    La norma non mira a sanzionare i sorpassi in sé (ed è abbastanza evidente, visto che nessuno ha il metro in mano, se non, appunto qualche riferimento spannometrico offerto dalle dimensioni della carreggiata) ma a sanzionare sempre (o quasi) l'automobilista imprudente in caso di incidente con velocipede procedente nella stessa direzione di marcia.
    Si chiama rispetto (e tutela) del soggetto debole.
    E su questo siamo tutti d'accordo.
    Ma qui si discute sull'applicabilità e sulle responsabilità dell'investitore qualora non ci siano le condizioni per il sorpasso. Se al processo l'avvocato dell'imputato ti porta i dati che su quella strada non potevano esserci le condizione per mantenere i fatidici 1,5 m., poi il giudice cosa potrebbe decidere secondo te? Meglio sarebbe che venisse punito l'investitore in base ad una distanza minima e logica da rispettare comunque.

    sembola:

    Non solo, ma anche sulla pena detentiva eventualmente comminata all' investitore.
    Esatto.

    In assoluto è sempre bene che ci siano i testimoni.
  3. guido76b:

    Non ci sono mezzi e uomini a sufficienza per garantire dei controlli maggiori.
    In Italia gli "uomini" (e le donne) ci sono, almeno a dar retta di dati di Eurostat:
    (FFOO per 100.000 abitanti) IT 452 , FR 319, BE 333, AT 332 , DE 297 . Solo Grecia, Lettonia e Croazia ne hanno più di noi.

    Evidentemente più che una questione di "quanto" è una questione di "come".
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