Sette corridori del W52 FC Porto sanzionati per doping

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Sette corridori della squadra W52 FC Porto sono stati sanzionati per doping. Tra questi il portoghese João Rodrigues, vincitore della Volta ao Algarve nel 2021, della Volta a Portugal e della Volta ao Alentejo nel 2019, è stato squalificato per 7 anni, mentre altri sei ciclisti della squadra hanno ricevuto una squalifica di tre anni. dall’autorità portoghese antidoping (ADoP).

Tutti i corridori erano già sospesi dalle gare dallo scorso luglio, quando l’unione ciclistica internazionale (UCI) ha deciso di ritirare la licenza di gara alla squadra in quanto indagata dalle autorità antidoping del Portogallo per i numerosi casi sospetti di doping.

Secondo l’elenco delle sanzioni disciplinari annunciato ora, João Rodrigues (27 anni) deve scontare una squalifica di quattro anni inflitta dall’UCI per anomalie nel passaporto biologico e altri tre anni per “possesso ed uso di metodi e sostanze vietate”.

L’agenzia antidoping portoghese ha chiarito che la sanzione triennale contro Rodrigues sarà in vigore “tra il 15 luglio 2026 e il 14 luglio 2029, dopo il completamento della sanzione quadriennale inflitta dall’UCI”.

Sono stati invece sanzionati per tre anni Rui Vinhas (vincitore della Volta a Portugal nel 2016), Ricardo Mestre (vincitore della stessa prova nel 2011), Ricardo Vilela, Daniel Mestre, José Neves e Samuel Caldeira per “possesso di sostanza vietata e metodo proibito”. Vinhas e Daniel Mestre sono stati squalificati per possesso di betametasone, mentre José Neves, Ricardo Mestre, Samuel Caldeira e Ricardo Vilela erano in possesso di ormoni della crescita, tra le altre sostanze.

L’autorità antidoping portoghese ha precisato che i sette ciclisti si sono visti ridurre le sanzioni dopo aver ammesso la violazione del regolamento.

La federazione ciclistica portoghese ha sottolineato questo martedì in una dichiarazione che questa indagine antidoping “è un caso della massima serietà”, poiché “mostra disprezzo per la verità sportiva e per i principi etici a cui sono vincolati tutti gli agenti sportivi“.

Allo stesso modo la federazione ha ricordato anche che, sebbene il caso di questi 7 ciclisti sia chiuso sul versante sportivo, “è ancora in corso il processo il tribunale sportivo per i restanti elementi sospesi preventivamente e nella giustizia civile” per tutti i corridori indagati formalmente. Ha ribadito quindi la sua “fiducia” nelle autorità incaricate di indagare sul caso: “la giustizia ha i suoi tempi e va perseguita con la massima serenità senza interferenze esterne o clamori mediatici da parte delle parti coinvolte“, aggiungendo che ha reso più stringenti i requisiti per l’iscrizione delle squadre continental per il 2023 e che applicherà il passaporto biologico alla nazionale.

L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha deciso lo scorso luglio di ritirare la licenza sportiva della squadra W52-FC Porto, quindi la squadra non ha potuto partecipare alla Volta a Portugal organizzata ad agosto a causa delle indagini antidoping.

Commenti

  1. bianco222:

    Possiamo dichiarare il ciclismo portoghese come una sorta di corse per cavalli?!
    Beh, se consideriamo che tutti i vincitori del giro del Portogallo dal 2010 al 2021, o prima o poi, sono stati squalificati per doping direi che non è un affermazione azzardata.
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