[Test] Rose Backroad Ultegra

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L’azienda tedesca Rose ha rinnovato recentemente la propria Backroad, bici da gravel e ciclocross, o in generale polivalente come si usa definire oggi questo genere di bici.

Noi abbiamo provato a Fuerteventura (un grazie di cuore a Luigi per l’ospitalità a Casa Molino a Lajares,  dove sono state scattate queste foto) la versione montata con trasmissione Shimano Ultegra, che si pone a metà dell’offerta di Rose per la Backroad, un gradino sopra la versione Shimano 105 e sotto la versione con Ultegra DI2 elettronico. Allo stesso prezzo di questo allestimento meccanico si può avere la versione monocorona montata SRAM Force 1.

Cuore della Backroad è il rinnovato telaio, che seppur progettato all’insegna di robustezza e con le ovvie caratteristiche gravel, come freni a disco, passo lungo e passaggi ruota adeguati (compatibili con coperture sino a 42mm), pesa 1040gr in taglia media. La taglia in prova è la 59, ed il peso complessivo della bici è di 8.89 kg.

Oltre alla trasmissione Ultegra di cui si è già detto, e che non ha bisogno di grandi introduzioni, completano il pacchetto le ruote Rose R Thirty Disc, gommate Schwalbe G-One Allround 38mm, posto di pilotaggio Ritchey Wcs Evomax, reggisella Rose e sella Selle Italia Novus Flow.

Il montaggio è molto ben pensato, come sempre ci aspetta da Rose, con componenti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo e ben indirizzati all’uso. Buon esempio l’eccellente manubrio Ritchey Wcs Evomax, che per l’uso On-Off road si è rivelato perfetto, grazie al backdrop di 12°, ovvero una leggera curvatura della parte superiore verso il posteriore. Questo consente un’ottima posizione comoda in sella in piega alta per un uso “turistico”, ma anche un eccellente controllo in piega bassa in fuoristrada. Davvero un compromesso perfetto.

Buone le ruote R Thirty Disc, con 28 raggi e altezza cerchio 30mm. Ruote che sono tubeless ready. Purtroppo il modello che ci è arrivato montava copertoni Schwalbe G-One non tubeless ready. Abbiamo provato a latticizzarli lo stesso, ma senza successo, in quanto il lattice permeava dai fianchi dei copertoni. Questo ci ha costretto ad usare le camere d’aria, ed in particolare in fuoristrada questo è penalizzante in termini di comfort, in quanto è necessario tenere la pressione più alta per non pizzicare. Ad ogni modo in fase di ordine si può scegliere tra svariati pneumatici, tra cui i tubeless, tramite il noto configuratore di Rose.

Il telaio presenta la nuova grafica minimalista di Rose, con una tinta unita ed un sobrio logo. La verniciatura, opaca, è piuttosto spessa e resistente ai graffi. Il telaio è protetto da placca in metallo sul lato guarnitura per non rovinare il telaio in caso di cadute di catena. Nel complesso un telaio solido e ben rifinito.

Le geometrie sono adatte all’uso e si sono rivelate ottime sia su strada, grazie ad una posizione raccolta molto adatta ad un uso turistico, sia in fuoristrada dove la bici si controlla molto bene in presa bassa.

La Backroad è una bici con cui si possono macinare molti chilometri e stare molte ore in sella senza affaticamenti a mani e polsi. Una geometria molto adatta anche ad un uso randonnée. Se poi si vuole prendere la strada sterrata o lanciarsi in qualche sentiero nessun problema. Il reggisella in carbonio da 27,2mm flette moderatamente garantendo un buon assorbimento.

Chiaramente la Backroad paga qualcosa se il ritmo diventa alto per via della posizione non propriamente aggressiva, ma per questo ci sono altre tipologie di bici, ed in ogni caso, anche con coperture da 38mm ci si riesce ad infilare dietro qualche “ruota buona” senza problemi.

A confermare la polivalenza della Backroad gli attacchi per i parafanghi e portapacchi.

Il modello provato è disponibile anche in versione monocorona come si diceva, che è un po’ una scelta privilegiata oggi per il gravel. Dopo circa 1 anno di utilizzo di questa soluzione su una mia bici analoga personalmente preferisco di gran lunga la versione con doppia corona. L’estensione di rapporti consentita dalla versione 2X è ottimale in ogni situazione, a fronte di vantaggi praticamente nulli per la versione 1X.

In fuoristrada impegnativo (per una gravel) si è visto qualche limite del cambio posteriore Ultegra, che su fondo particolarmente sconnesso saltava qualche rapporto. Il mio consiglio a Rose è quello di dotare la Backroad dell’apposito cambio Ultegra RX, creato proprio per Gravel e CX.

Altro consiglio che mi permetto di dare è quello di ampliare la scelta delle ruote nel configuratore. Al momento sono disponibili solo le R Thirty Disc e le Dt Swiss P1750 Spline. Visto che Rose ha a catalogo una pletora di ruote da All-Road/Gravel penso che sarebbe interessante poter avere più scelta in questo comparto, in modo da poter personalizzare la bici in base alle proprie preferenze, in particolare in base alla tipologia di percorsi che più frequentemente si affronta. Le ruote infatti sono il componente che più cambia l’uso di destinazione di una bici gravel, quindi poter avere più scelta potrebbe consentire a chi fa, ad esempio, un uso maggiormente stradistico di avere ruote più leggere o aerodinamiche (tipo le Dt Swiss ERC 1400), mentre per chi fa un uso maggiormente off-road delle ruote più votate a questo uso (Mavic All-Road ad esempio) e via dicendo. Senza contare l’opzione ruote con dinamo al mozzo per randonneur e dintorni, visto che anche questa tipologia di ruota è a catalogo Rose. Dato che la piattaforma Backroad è sicuramente valida, una maggiore scelta in questo senso la renderebbe perfetta in base ai gusti di ognuno.

Per finire non si può che menzionare il rapporto qualità/prezzo. A 2.613 Euro la Backroad Ultegra è una bici caldamente consigliabile, che non ha veramente nulla da invidiare per qualità ad opzioni più costose.

Rose

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