[Test] Trek Madone 6.7 SSL

Il nome Madone non è certo nuovo in casa Trek. I primi telai così denominati videro la luce nell’anno 2000, e da allora colsero innumerevoli successi in tutte le competizioni più prestigiose. Nel corso del tempo i materiali costruttivi si sono evoluti, fino a giungere all’attuale configurazione in carbonio OCLV serie 700, uno dei moduli più leggeri e resistenti nel mondo del ciclismo, realizzato per il settore militare e disponibile solo nei paesi NATO. La fibra utilizzata è di tipo HexSL, cioè carbonio aerospaziale, che secondo Trek massimizza il rapporto tra rigidità e resistenza.
Il telaio vanta sofisticati accorgimenti tecnici. La scatola del movimento centrale, asimmetrica, misura 90 mm, con cuscinetti interni.

Il tubo sterzo è conico, per ospitare la forcella dal cannotto asimmetrico siglato E2, con base da 1.5” e parte superiore da 1.1/8”. La parte inferiore potenzia la rigidità della forcella con i carichi in curva e distribuisce le forze in modo più uniforme, prolungando la vita utile dei cuscinetti. Il fodero sinistro del carro posteriore presenta il sistema DuoTrap, che integra in modo invisibile il sensore computerizzato nel telaio per misurare velocità, distanza e cadenza, evitando resistenze aerodinamiche. Funziona con tutti i principali sistemi wireless ANT+, compresi Bontrager, Garmin, Powertap e SRM. Il passaggio dei cavi è integrato al telaio, risultando compatibile con i sistemi di trasmissione elettronica.

La geometria del telaio da noi provato è di tipo H1, molto corsaiola, che ottimizza l’aerodinamica in virtù di una posizione delle mani più bassa rispetto alla media. E’ comunque disponibile al pubblico anche una versione H2, con tubo sterzo leggermente più alto per limitare le sollecitazioni alla schiena e al collo del ciclista.
Come tutte le altre biciclette Trek di alta gamma, anche questa Madone è verniciata e assemblata a mano nella sede statunitense di Waterloo, Wisconsin.

Allestimento
La bici oggetto del test era equipaggiata con l’intero gruppo trasmissione e freni Shimano Dura Ace 7900, quello meccanico a dieci velocità (qui presente con pacco pignoni 11-25 e guarnitura 53-39). Basta questo per collocare la bicicletta nella fascia più elevata del catalogo Trek, quella denominata “Race Performance”. Il resto della componentistica non è certo da meno, con Bontrager – marchio facente parte del gruppo – a firmare quasi tutto, eccezion fatta per la serie sterzo Cane Creek e per il portaborraccia Elite.
Trek è comunque l’unico “major brand” a offrire all’utente la completa personalizzazione della bicicletta, dalla verniciatura del telaio alla componentistica, attraverso il programma online Project One, disponibile anche presso i rivenditori Trek. Un “plus” non da poco.

Rilevazioni effettuate
Peso rilevato bici completa: 6.45 kg (senza pedali, misura telaio 56)
Peso ruote in ordine di marcia (inclusi quick-release, nastro paranipple, camere d’aria, pneumatici e pacco pignoni): anteriore 1.010 gr, posteriore 1.485 gr
Peso pneumatici: 178 gr ciascuno
Peso camere d’aria: 66 gr ciascuna
Peso quick-release: 130 gr (57 ant + 73 post)

Sintesi dei test
Altezza e peso del tester: 180 cm, 70 kg (senza abbigliamento)
Bici in prova: misura 56 (tutti i dettagli nella scheda tecnica a fondo pagina)
Periodo della prova: dal 30 Gennaio al 15 marzo 2012
Uscite effettuate: 8
Tempo totale di percorrenza: 40h.08min
Distanza percorsa: 1.091 km
Dislivello in salita: 9.880 m.
Percorsi effettuati: misti, vallonati con salite di vario sviluppo (max 12 km) e pendenze variabili tra il 2% e il 18%, con ogni tipo di fondo stradale, dall’asciutto al bagnato, tra le zone della Brianza collinare, del Triangolo Lariano e del Canton Ticino.

Identikit
In ordine alfabetico le caratteristiche riscontrate sul campo, per avere una sintesi immediata del profilo di questa bicicletta.

• Reattività allo scatto e nei cambi direzionali
• Rigidità laterale
• Rigore ciclistico nelle traiettorie
• Stabilità anche sullo sconnesso

La prova
In sella a questa specialissima stradale ci si trova immediatamente a proprio agio. La ripartizione dei pesi è lievemente caricata sul retrotreno, lasciando l’avantreno più leggero. Ne conseguono una trazione ottimale e una guidabilità eccellente.
L’ampia scatola del movimento centrale lavora bene, non sembra flettere minimamente e riesce a trasmettere tutta la potenza impressa sui pedali. E’ un telaio tendenzialmente rigido, come si conviene a un prodotto racing, ma non affatica neppure dopo cinque, sei o addirittura otto ore trascorse in sella, come è capitato.
La forcella è rigida e precisa, però non trasmette alcuna vibrazione, al pari del telaio.

In salita viene quasi naturale aumentare l’andatura, il telaio converte in moto rettilineo tutta l’energia espressa dal pilota. Le accelerazioni sono facili, anche perché il set di ruote è sufficientemente leggero da premiare i cambi di ritmo.
In discesa emerge il rigore ciclistico della bicicletta. I cerchi delle ruote risultano piuttosto rigidi, ma forcella e telaio non scompongono mai la traiettoria impostata, neppure in presenza di fondi particolarmente dissestati. Si prende velocità in un batter d’occhio, e gli eventuali cambi di direzione avvengono con assoluta precisione, senza reazioni scorbutiche. Il tutto con una stabilità sorprendente.

In ingresso di curva si possono effettuare staccate al limite in tutta sicurezza, la forcella è impeccabile nel ricevere il trasferimento di carico e non si scompone mai, seguendo fedelmente la traiettoria anche quando si cerca il sovrasterzo con il posteriore. La rigidità laterale di questo telaio è davvero notevole, sorprende per l’alta velocità alla quale si riescono a percorrere le traiettorie più interne delle curve, senza alcuna sbavatura ciclistica. E in uscita è facilissimo rilanciare sui pedali.
Nel misto stretto questa bici si esprime a livelli elevatissimi. Basta un accenno al manubrio per cambiare repentinamente traiettoria, con uno sforzo veramente risibile. Segno che le quote geometriche sono azzeccatissime.

Valutazione componenti
Il gruppo Shimano Dura Ace rimane ancora il purosangue più prestigioso della scuderia nipponica. Le sue prestazioni sono sempre di altissimo livello, sia per quanto riguarda le cambiate, sia per il comparto frenante.
Bontrager marchia quasi tutto il resto dei componenti. Ottime le ruote Race X Lite, per copertoncino, con cerchio in lega di alluminio e scandio, profilo di 20 mm. Rigide e precise, costruite con mozzi a coni e sfere dalla buona scorrevolezza, leggere quanto basta per garantire repentine accelerazioni.
La piega manubrio è molto comoda ed ergonomica, le mani trovano sempre un appoggio naturale.
La sella risulta ben sagomata e confortevole su tutta la superficie di appoggio, sia in salita che in discesa.
I copertoncini, decisamente leggeri, hanno sempre offerto un buon grip, anche sui fondi viscidi e sdrucciolevoli della stagione invernale.

Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Foratura posteriore dovuta a un frammento di vetro.

Scheda tecnica
Telaio: carbonio aerospaziale HexSL serie 700 OCLV, geometria H1, movimento centrale BB90, passaggio dei cavi interno, compatibile con sensore computerizzato DuoTrap
Forcella: Bontrager Race XXX Lite in carbonio, canotto sterzo 1.5”-1.1/8” asimmetrico E2, forcellini in carbonio
Serie sterzo: Cane Creek IS-8 integrata 1.5”-1.1/8”, cuscinetti a cartuccia inossidabili e sigillati
Attacco manubrio: Bontrager Race X Lite alluminio, diametro conchiglia 31.8 mm, attacco forcella 1.1/8”, estensione 100 mm
Curva manubrio: Bontrager Race X Lite Blade VR-C, carbonio, 31.8 mm, larghezza 440 mm, drop 110 mm
Nastro manubrio: Bontrager Gel
Comandi e leve freno: Shimano Dura Ace
Freni: Shimano Dura Ace
Pattini freno: Shimano Dura Ace
Deragliatore: Shimano Dura Ace
Cambio: Shimano Dura Ace
Guarnitura: Shimano Dura Ace 53-39, pedivelle 172.5 mm
Movimento centrale: Shimano Dura Ace BB90
Pignoni: Shimano Dura Ace, 11-25 (10 vel)
Catena: Shimano Dura Ace, 10 vel
Reggisella: Bontrager Ride Tuned Carbon, diametro dedicato, offset 20 mm
Sella: Bontrager Affinity Race X Lite, carrello in carbonio
Ruote: Bontrager Race X Lite per copertoncino
Coperture: Bontrager R4, 700×23, copertoncino per camera d’aria
Portaborraccia: Elite Patao Carbon
Pedali: non inclusi
Misure disponibili: 50, 52, 54, 56, 58, 60, 62 (qui le geometrie)
Colorazioni disponibili: nero lucido-carbonio (versione in prova), oppure personalizzabile attraverso il programma TREK Project One
Prezzo: 6.499 euro

Info:
TREK Bicycle S.r.l.

Via Don Mazzucotelli, 6
24020 – Gorle (BG)
Tel. 035/302502
www.trekbikes.com
[email protected]

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