Tom Dumoulin mette la propria carriera in pausa

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Nella sorpresa generale Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) ha annunciato che si prenderà una pausa nella propria carriera, senza indicare una data di ripresa. Secondo la stampa olandese l’avrebbe comunicato ai propri dirigenti venerdì sera ad Alicante, in Spagna, durante il Training camp della squadra. Squadra che poi l’ha ufficializzato oggi con un video.

 

Queste le parola di Tom: “da qualche  mese, forse un anno, il ciclista che è in me fa fatica a trovare la propria strada. Voglio che la mia squadra ed i miei sponsor mi apprezzino. Voglio che mia moglie sia felice. Voglio che i miei compagni di squadra facciano bene, ma da un anno mi sono perso. Cosa voglio veramente? L’uomo Tom Dumoulin cosa vuole fare della sua vita oggi? È una domanda che mi turba profondamente da qualche mese. Non ho avuto il tempo di rispondere perché la vita del corridore ha seguito il suo corso. Voglio essere sempre un corridore ciclista? Se si come? Se voglio vincere il Tour come devo lavorare? Oggi ho la sensazione di non saper cosa fare, e di lasciare gli altri ripsondere per me. Questo non mi porta nemmeno ai risultati sperati e questo mi rende infelice. È un peccato, non dovrebbe andare cosi. È per questo che voglio fare una pausa per un po’“.

“Quello che è sicuro è che ne approfitterò per pensare, per parlare con la gente attorno a me, per portare a spasso il cane, e riflettere su quello che voglio come essere umano, per la mia carriera. Ho preso la mia decisione ieri, la squadra mi sostiene e questo mi fa bene. È come se si fossi tolto un sacco di centinaia di chili dalle spalle. Questa mattina mi sono svegliato felice. Mi farà bene avere del tempo per me. Per ora la cosa non mi rende triste. E questo è tutto.”

 

 

Commenti

  1. stambecco:

    soprattutto l'ultima riga è di una potenza straordinaria, altrochè corsi di autostima o psicologi profumatamente pagati, ti rileggi queste poche righe e rinasci
    retorica pura.
    se corri per professione devi fare di tutto per tirare fuori il meglio di te e vincere (o mettere in condizioni di farlo chi ne è capace se hai quel ruolo).
    l'elogio allo sconfitto, che poi è una celebrazione del suo onorevole valore, può starci solo dopo questa premessa.
    altrimenti diventa una scusa antisportiva e densa di compassionevole buonismo che non porta da nessuna parte (guarda solo come vengono rappresentati i vincitori...)
    lontano anni luce dagli insegnamenti classici dove il vincitore era colui il quale rispettava innanzitutto l'avversario prima di sconfiggerlo (e quindi niente sgomitatori, truffatori o miserabili)
    che poi nella pratica tutto oggi porti ad una degenerazione patologica con conseguente proliferazione ANCHE di quella categoria di vincitori "sporchi", ciò non autorizza imho un'ode allo sconfitto "molle e rinunciatario".
    Semmai l'esatto contrario; lo sporco si contrasta col sapone, non solo con l'acqua piovana.

    ,
  2. cbr70:

    c'e' chi si vernicia la Bianchi piuttosto che..... :-x
    Da cx però, che Cervelo non fa (ancora).

    Un pensiero comunque a chi le Cervelo se le è comprate coi propri soldi :))):

    ...me, per esempio :sbianca:
  3. Passe87:

    Unica evidenza sicura che abbiamo è il minimo sindacale che nel world tour come stipendio e’ di 38 mila euro annuo . Resto e’ un sentito dire
    lordi ovviamente, giusto?
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