Dylan Groenewegen racconta le minacce ricevute

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Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma) ha raccontato al sito olandese Wilerfiets delle minacce ricevute dopo il noto incidente del giro di Polonia:

…minacce cosi concrete e serie che abbiamo chiamato la polizia pochi giorni dopo l’incidente. Nei giorni e settimane successive la polizia ha sorvegliato la nostra casa. Non potevamo più uscire di casa liberamente. Se volevo uscire di casa un poliziotto mi seguiva in modo che non mi succedesse niente“.


Il corridore olandese ha ricevuto le minacce via posta “…le abbiamo ricevute scritte a mano, incluso un cappio con cui minacciavano di impiccarci mio figlio. Quando leggi certi messaggi e vedi il pezzo di corda rimani sotto shock. È stato determinante per me per capire che non si poteva continuare cosi. Sono andato alla polizia a fare denuncia. E la polizia è subito intervenuta dopo aver visto le lettere. Questo fa capire la gravità delle minacce. Sono cose che certamente ti toccano. Cosa sta succedendo? Com’è possibile? In che mondo malato stiamo vivendo? Ti passano per la testa le cose più pazzesche. Scendere dal letto la mattina è stata dura per un po’“.

Groenewegen racconta poi le difficoltà del vivere in queste condizioni, con la paura costante e la paranoia che fa temere il peggio in ogni cosa: una macchina che ti segue, l’allarme di casa che scatta per sbaglio, il sospetto dietro ogni cosa.

Commenti

  1. golias:

    Mai scritto ciò.. perchè sono dell'idea che prevenire è meglio che curare e in questi casi la strada per la prevenzione è solo una ;-)
    Appunto, un colpo alla nuca. Colpirne uno per educarne cento, Mao scansati.
  2. golias:

    Simpatico.. ma non capisco dove vuoi arrivare ;nonzo%
    A me pare abbastanza chiaro.

    "Chi sbaglia paga", ma deve pagare quello che è previsto dalle leggi, non "quello che vuole il popolo" (o la sua parte più becera e violenta)

    Fuor di metafora, alla punizione comminata a Groenewegen non è accettabile che siano aggiunte quelle della plebe forcaiola.

    A meno che, appunto come ipotizzato, che si accetti di buon grado di subire la stessa sorte. Ma ho dei dubbi che sia così.
  3. golias:

    .............a mio avviso la vena mi si tappa quando a tutti i costi voglio arrivare dove mi prefiggo.. anche a costo dell'incolumità altrui ?
    Di nuovo!!!!! ti ho detto che la vena tappata ce la ha avuta (anche) Jackobsen. In questo caso a costo della propria incolumità.
    Serve che ti ripeto la 3 volta che mi riferisco a Jackobsen?
    golias:

    Per me no.. non è così e non lo è mai stato ecco perchè non amo la competizione corpo a corpo.
    Ok, abbiamo capito che non sei un velocista, ma uno scalatore. :ronf:
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