Visita a BIXXIS

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BIXXIS, Bici del XXI Secolo, è il nome scelto per la sua nuova avventura da Doriano De Rosa. Doriano è un telaista importante nel panorama italiano e non, sia per l’esperienza decennale che può vantare, sia per quel cognome che porta, che per chiunque nel mondo del ciclismo rappresenta un monumento di storia, tradizione e blasone.

Cosa possa significare per Doriano fare bici oggi senza apporci quel nome, il proprio nome, lo si intuisce dall’espressione che si fa tesa quando ne parla: “Non so quanti al posto mio avrebbero fatto lo stesso“. Eppure ora è fatta, i motivi, le strade e gli obiettivi che divergono sotto le insegne del blasone sfumano di fronte alla determinazione, e perché no, l’entusiasmo nel condurre il nuovo progetto.

In realtà BIXXIS non è solo un progetto, è qualcosa che sta prendendo forma. Con non poche difficoltà, come spiega Doriano, che seppur con la dote di 40 anni di esperienza e conoscenze nel settore ha dovuto cominciare da zero, con macchinari nuovi, spazi da allestire, e l’immancabile lotta col leviatano della burocrazia italica, combattuta a colpi di carte bollate, permessi ed attese siderali per avere il classico timbro per partire.

Ora però lo spazio è ben organizzato, ampio, le macchine “usate, non nuovissime, ma di buona qualità“, che sono state dotate di controllo numerico “fondamentale se vuoi fare un lavoro come si deve. Una necessità se lavori col titanio“, mi spiega.

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Già, il titanio, il materiale più amato da Doriano, che però non è solo costoso per gli acquirenti, ma anche per chi lo lavora, perché necessita di notevoli investimenti sia in termini di attrezzistica che di materiale da ordinare (che va programmato nel tempo). Un materiale che però è ovviamente previsto nel futuro immediato.

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Nel presente invece c’è l’acciaio, “materiale con cui ho imparato ed ho lavorato per 40 anni. Materiale che oggi tira più del titanio come numeri“. I progetti di Doriano sono molti, e comprendono un mix di classico e moderno, dalle congiunzioni ad altri progetti “di cui però ora è meglio solo sognare. Il presente è iniziare a lavorare“, chiosa.

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Il presente al momento è un telaio in acciaio, per ora ancora senza nome, che Doriano ha sviluppato negli anni. “Niente di eclatante  (ma non è il tipo da cose eclatanti -ndr-), un telaio però moderno con alcuni particolari sviluppati in tanti anni. Particolari che ora ho potuto implementare in libertà. Purtroppo particolari al momento costosi” mi dice.

Vediamolo. Si tratta di un telaio da corsa in acciaio, piuttosto classico, saldato a tig, con alcuni accorgimenti per contenere il peso in modo razionale.

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Tubazioni Columbus personalizzate, con in particolare un tubo orizzontale conificato 35-32, piantone da 31,7 , Obliquo da 35-38, foderi alti da 17, foderi bassi conificati 24-20. Foderi bassi che in particolare sono un progetto di Doriano, con una curvatura leggera in prossimità dell’attacco con la scatola movimento, ed una piccola schiacciatura subito prima. Movimento ITA.

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Custom anche il tubo sterzo integrato, così come anche i forcellini, ricavati dal pieno in un unico pezzo.

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Un telaio che Doriano pensa di commercializzare completo di forcella, serie sterzo e reggisella in titanio (da 29,4mm). Cosa che al momento è solo un’idea, così come la scelta della forcella, la Pegoretti Falz, che probabilmente in futuro potrebbe essere sostituita con una più consona esteticamente al tubo sterzo integrato da lui scelto. Doriano però apprezza molto la bontà di questo prodotto, ed in particolare il fatto che sia disponibile nei due rake 45 e 50 (“d’altronde Dario sa il fatto suo“) , cosa per niente scontata nel mercato odierno che propone forcelle solo in un rake (e quando le propone in più di uno poi bisogna vedere se sono disponibili realmente…) e sempre più con cannotto tapered. Passi il tubo sterzo tapered che Doriano aborre: “Inutile sui metalli, a meno di usare certi spessori impossibili da saldare o trovarsi peso inutile in più“, ma non passa l’impossibilità di realizzare telai veramente su-misura con geometrie corrette anche su taglie piccole, dove un certo rake è obbligato: “Anche se tanti fanno finta di niente e usano sempre lo stesso“.

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Un telaio il cui prezzo è ancora in fase di definizione, ma che, quasi a scusarsi, Doriano mi dice al momento deve ammortizzare i costi dei particolari custom prodotti in piccolissime serie (quasi pezzi unici) che fanno lievitare il tutto.

A questo telaio se ne aggiungerà il prima possibile uno in titanio, con anche li alcuni particolari concepiti in tanti anni di esperienza. Esperienza che, cosa rara per un telaista, Doriano dice aver conseguito, con grande umiltà, anche dalle richieste dei clienti “perché a volte possono essere assurde, ma ti obbligano comunque a trovare delle soluzioni, a trovare il modo di percorrere strade che altrimenti avresti evitato“.

Allo stesso tempo Doriano non è tipo da saltare su carrozzoni del momento o farsi imporre scelte che non condivide, anche su particolari. Non è un tipo da melodrammi, ma anche solo con un sopracciglio o un silenzio fa ben capire se una scelta o un suggerimento non gli piacciono. Un modo di fare in cui probabilmente c’è molto di suo padre, il grande Ugo. Poche parole, ma fatti. Grande determinazione nel perseguire le proprie scelte, ma anche l’umiltà di chi non è “nato imparato”, ma ha imparato sbagliando (cosa su cui insiste molto).

L’impressione è che in questi principi sia condensata l’identità di BIXXIS.

In bocca al lupo e buon lavoro.

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