Vuelta 2021: Jasper Philipsen vince la 5^ tappa

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E sono due tappe vinte in questa Vuelta per Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) con l’odierna larga vittoria nella tappa tra Tarancón e Albacete (184,4km) davanti Fabio Jakobsen (Deceunick-QuickStep) e l’italiano Alberto Dainese (Team DSM).

Finale condizionato da una caduta di gruppo ai -11km in cui è rimasto coinvolta la maglia rossa Rein Täaramae (Intermarché-Wanty Gobert) che ha perso il primato a favore di Kenny Ellissonde (Trek-Segafredo) e facendo salire di una posizione i primi 34 corridori.

Philipsen riconquista la maglia della classifica a punti a spese di Jakobsen in quello che sembra essere il duello tra gli sprinter più in forma in questa Vuelta. 15° scontro diretto con finale 1°-2° della stagione tra Alpecin-Fenix e Deceunick-Quickstep, e con Alpecin in vantaggio di 6 vittorie.

Commenti

  1. golance:

    strada larghissima, dritta, asfalto perfetto, no rotonde e spartitraffico, no spettatori opi omi ma è lo stesso patatrac.
    e aggiungerei che è stato messo alla prima tappa il tanto agognato prologo che doveva raffreddare gli animi, come chiesto da più parti dopo le sdraiate al Tour. Risultato: Roglic prende la maglia e poi lui e tutti gli altri uomini di classifica fanno a gara a farla prendere a qualche carneade di turno.
    Riassumendo:
    Giro d'Italia, prologo e corridori sdraiati.
    Tour de France, niente prologo e corridori sdraiati.
    Vuelta, prologo e corridori di nuovo sdraiati.
    @Ser pecora (uno tra gli altri che ricordo), sei ancora convinto che sia il prologo la panacea per calmare gli animi?
    Imho continuo a pensare che per ridurre, (non certo evitare del tutto) le cadute nel finale, si debba neutralizzare la tappa per la classifica, almeno ai -20.
    golance:

    la costante è sempre la concitazione in gruppo. .......
    Ovvio. Se tutti hanno un interesse a star davanti nel finale, non esistono strade che mettano al riparo da rischi. Bisogna ridurre chi, nel finale, ha un interesse a star davanti. Ovviamente in certi finali, non negli arrivi sullo Stelvio, sull'Alpe d'Huez o sull'Angliru. Li ci pensa la pendenza a farli arrivare alla spicciolata a velocità ridotte.
  2. gibo2007:

    Bardet é finito a terra
    già, l avevo visto ma me ne sono scordato subito, intendevo comunque pesci grossi, tali da compromettere lo spettacolo come in giro e tour di quest'anno
    Fill:

    Un gruppo che è sempre pr terra, significa che non sono Professionisti. Vanno bene per correre su strava al massimo per farsi qualche LIKE
    Il confronto con il passato è imbarazzante e non vengano a dire le velocità
    Vent'anni fa correvano con tubolari da 19 e su bici con forcelle da un pollice dalla resa assai discutibile, le andature erano le medesime, ma le cadute erano molte di meno... Anzi non si apre neppure un paragone.. Visto che questi sono Professionisti buoni al massimo per Strava..
    Le ultime gare a tappe le classifiche sono decise dalle cadute.
    mah..non penso che non sappiano guidare ma non ho nemmeno l'età per dire quanto si cadeva un tempo, se si cadeva meno. dico solo che in questo sport la variabile caso, culo, sfiga è troppo presente e troppo significativa per l'esito della competizione sportiva. si era già dibattuto questo argomento in giro e tour e si parlava delle strade cambiate negli anni, beh oggi la strada era un'a4, eppure..per me la base di partenza per fare qualcosa è trovare il modo di sfoltire il gruppo, o sfoltirlo pelomeno nei frangenti in cui alta velocità e tensione sono prevedibili. perchè non è ne un problema di velocità ne di strade. per dire nelle corse di un giorno quante volte l'esito è condizionato da queste maxicadute?praticamente mai, perchè i corridori arrivano spesso in gruppetti e chi è interessato e ha la possibilità di arrivare davanti sono pochi, qui, nei gt, per un motivo o per l'altro interessa a tutti invece, per cui benvenuti strike
  3. samuelgol:



    Ovvio. Se tutti hanno un interesse a star davanti nel finale, non esistono strade che mettano al riparo da rischi. Bisogna ridurre chi, nel finale, ha un interesse a star davanti. Ovviamente in certi finali, non negli arrivi sullo Stelvio, sull'Alpe d'Huez o sull'Angliru. Li ci pensa la pendenza a farli arrivare alla spicciolata a velocità ridotte.
    scritto praticamente in contemporanea :mrgreen:. però si prima o poi lo capiranno. non mi viene in mente uno sport così condizionato dal fato, nemmeno il motociclismo che dovrebbe essere basato sul rischio
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