Secret Squirrels Club

La Gran Bretagna negli ultimi anni è passata dall’essere un paese marginale nel mondo del ciclismo ad essere oggi una superpotenza capace di essere competitiva sia sulle strade del Tour de France che su pista.

A cosa si deve questo successo? A grossi investimenti ovviamente. Senza quelli oggi è difficile essere competitivi. Ma i sudditi di sua maestà lo fanno anche con una certa classe e puntiglio.

Pochi sanno ad esempio che il materiale che viene usato su pista dagli atleti di Albione è progettato, sviluppato e costruito in UK.

Per fare questo la federazione britannica ha costituito un gruppo di ricerca e sviluppo che è stato soprannominato “Secret Squirrels Club“, dal nome di un cartone animato i cui protagonisti sono degli scoiattoli spie.

Questo per sottolineare come questo gruppo sia dedicato allo sviluppo segreto di equipaggiamento per “guadagni marginali” come li ha definiti Tony Purnell, ex professore di aerodinamica in varie università,  ex direttore di Jaguar e RedBull F1 ed ora a capo di questa divisione della British Cycling Federation. Federazione comandata da Sir Dave Brailsford, che è anche il team manager della Sky e cha ha definito il ruolo di Purnell “fondamentale”.

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I ricercatori impiegati in questo “club” si occupano di studiare nuovi componenti ed abbigliamento per avere il seppur minimo guadagno aerodinamico. In collaborazione con aziende e strutture britanniche attive negli studi aerodinamici e nella lavorazione del carbonio. Realtà che ovviamente vengono utilizzate anche da aziende commerciali.

Il loro prodotto più noto sono state le sorprendenti biciclette totalmente nere usate dalla nazionale britannica alle Olimpiadi

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Olimpiadi che hanno fatto segnare una disputa tra britannici e francesi riguardo l’utilizzo dei primi di presunte “ruote magiche” che avrebbero dato un significativo vantaggio agli atleti di sua maestà. I sospetti francesi sono nati dal fatto che nelle occasioni più importanti i meccanici britannici montavano delle ruote tirandole fuori all’ultimo secondo dalle sacche e smontandole e reinfilandole al volo appena finita la prova. Evidenze su queste “ruote magiche” non ce ne sono mai state, più evidente l’imbarazzo della francese Mavic che fornisce la nazionale britannica e che ha seccamente smentito che questa utilizzi ruote non loro.

A distanza di un anno però siamo riusciti a trovare il brevetto depositato dalla sussidiaria della British Cycling Federation riguardo delle ruote particolari con il profilo interno del cerchio “ondulato”

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Brevettata in varie configurazioni

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Anche se dalle immagini televisive nessuna di queste ruote sembra essere stata utilizzata alle Olimpiadi.

La progettazione degli “scoiattoli” però non si limita a queste componentistiche, ma contempla anche l’abbigliamento e gli accessori. Anche se non sempre con successo.

L’UCI non aveva omologato le tute in tessuto “gommato” che la federazione inglese aveva approntato per le Olimpiadi ad esempio.

E non sappiamo se omologherà altri brevetti che intanto i britannici hanno depositato, come un body con delle piccole appendici aerodinamiche sulle braccia

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Ed un casco con una presa d’aria frontale ed un”estrattore” posteriore. Soluzione che, come si evince dalla descrizione del brevetto, non serve a raffreddare le crape di Wiggo & c. ma ha un funzione aerodinamica, visto che il flusso d’aria posteriore, con il corpo inclinato in posizione “gara”, renderebbe il flusso d’aria laminare in quel punto facendo guadagnare preziosi centesimi di secondo

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E questi sono solo alcuni brevetti che ora sono diventati pubblici. Nel frattempo gli scoiattoli del club continuano a lavorare in segreto

E le altre federazioni fanno altrettanto?

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