Canyon collabora con un produttore di titanio sostenibile

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Canyon Bicycles GmbH ha annunciato una partnership con IperionX per sviluppare dei prototipi in vista di una futura catena di fornitura più sostenibile per l’industria ciclistica utilizzando titanio riciclato al 100% e a basse emissioni di carbonio prodotto con la stampa 3D.

Canyon sta quindi lavorando con IperionX dopo aver concordato un progetto iniziale per la prototipazione di parti di biciclette compresi i telai, utilizzando la stampa 3D del titanio di IperionX. La durata dell’accordo iniziale è fino al 30 giugno 2025. Le società affermano che, una volta completata con successo la prototipazione iniziale, intendono negoziare un accordo per una produzione su scala più ampia.

IperionX afferma che il titanio come materiale per telai ha una posizione “premium e desiderabile” per i consumi delle biciclette, essendo sia forte che leggero, oltre ad avere un’elevata resistenza alla corrosione, che elimina la necessità di vernici come inibitori della corrosione.

Secondo IperionX, il motivo per cui non è stato utilizzato prima nei componenti delle biciclette è il suo costo elevato rispetto a materiali come i telai in carbonio. Un’altra ragione addotta dall’azienda è l’elevata impronta di carbonio dell’attuale catena di approvvigionamento del titanio, che si basa sul processo Kroll ad alta intensità energetica.

Alison Jones, Chief Operating Officer di Canyon, ha dichiarato: “Siamo lieti di aver stretto questo rapporto di collaborazione con IperionX. Il collegamento di IperionX con i nostri team di sviluppo prodotto e ESG (Environmental, social, and corporate governance -ndr-) ci permette di individuare i componenti della bicicletta che possono essere prodotti utilizzando le loro polveri di titanio a basso costo, a basso contenuto di carbonio e completamente riciclate. Si tratta di una vera e propria svolta tecnologica per noi e non vediamo l’ora di impiegare questa tecnologia innovativa nella produzione di titanio più sostenibile da utilizzare nelle biciclette Canyon“.

Anastasios Arima, CEO e amministratore delegato di IperionX, ha aggiunto: “La nostra partnership con Canyon evidenzia l’importanza dei materiali completamente circolari e sostenibili per i clienti con obiettivi ambientali di primo piano. Siamo molto soddisfatti di applicare le tecnologie brevettate per creare parti in titanio riciclato al 100% per un’azienda leader in un mercato indirizzabile molto ampio e non vediamo l’ora di far progredire la partnership verso un uso esteso del titanio nella produzione di biciclette“.

Nell’annuncio, Canyon ha dichiarato che il potenziale di sviluppo di componenti per biciclette utilizzando il titanio riciclato al 100% di IperionX è in linea con le sue ambizioni di promuovere l’uso di materiali innovativi nel processo di produzione e di conciliarlo con i suoi obiettivi ambientali.

Commenti

  1. andry96:

    Al momento fare un telaio intero in stampa 3D è improponibile, i costi sono esagerati e non ci sono nemmeno le macchine per fare tale lavoro( ne esiste qualcuna, dal costo di svariati milioni, ma sono anche poche)
    A meno di non farlo a pezzi tipo la bici di Ganna e poi incollarli
    La riga:" Canyon sta quindi lavorando con IperionX dopo aver concordato un progetto iniziale per la prototipazione di parti di biciclette compresi i telai"
  2. SoftMachine:

    Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’nel 1972,ambiente anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo paradigma dello sviluppo stesso. La sostenibilità sotto il profilo dei contenuti ambientali, discende dallo studio dei sistemi ecologici, tra le cui caratteristiche assumono rilevanza proprietà quali la capacità di carico, le possibilità di autoregolazione, la resilienza e la resistenza che, nel loro insieme, influiscono sulla stabilità dell’ecosistema. Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile; inoltre, maggiore è la sua stabilità maggiori sono le sue capacità di autoregolazione rispetto a fattori interni, e soprattutto esterni, che tendono ad alterarne lo stato di equilibrio. I fattori che ancor più disturbano l’equilibrio degli ecosistemi sono le relazioni che gli stessi instaurano con un altro tipo di sistema complesso come quello antropico. L’interazione tra i due sistemi complessi aumenta le probabilità di perturbazioni e fa aumentare il rischio di alterazioni irreversibili. In particolare, la ricerca pone attenzione sulla possibilità che si verifichino le cosiddette reazioni non lineari, alterazioni irreversibili dell’equilibrio del sistema ambientale in prossimità di valori soglia della capacità di carico, o se si vuole di recupero, del sistema stesso. La capacità di risposta e regolazione dei sistemi interessati alle perturbazioni a sua volta è tanto maggiore quanto più grande è la varietà strutturale e funzionale del sistema.
    Il concetto di sostenibilità, rispetto alle sue prime versioni, ha fatto registrare una profonda evoluzione che, partendo da una visione centrata preminentemente sugli aspetti ecologici, è approdata verso un significato più globale, che tenesse conto, oltre che della dimensione ambientale, di quella economica e di quella sociale. I tre aspetti sono stati comunque considerati in un rapporto sinergico e sistemico e, combinati tra loro in diversa misura, sono stati impiegati per giungere a una definizione di progresso e di benessere che superasse in qualche modo le tradizionali misure della ricchezza e della crescita economica basate sul PIL. In definitiva, la s. implica un benessere (ambientale, sociale, economico) costante e preferibilmente crescente e la prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale. Tale approccio può essere formalizzato mediante funzioni di benessere sociale, ossia relazioni tra il benessere della società e le variabili che concorrono allo stato economico e alla qualità della vita. In questo senso appare particolarmente importante la distinzione tra sostenibilità debole e sostenibilità forte. La prima ammette la sostituzione, all’interno del capitale da tramandare alle generazioni future, del capitale naturale con capitale manufatto (quello creato dall’uomo), mentre la sostenibilità forte introduce la regola del capitale naturale costante. Le argomentazioni a favore di quest’ultima si basano sul fatto che un sistema ambientale meno complesso sarebbe meno dotato di quelle proprietà (resilienza, stabilità, capacità di autoregolazione) che ammortizzano il rischio di reazioni non lineari.
    La sostenibilità è un concetto dinamico, in quanto le relazioni tra sistema ecologico e sistema antropico possono essere influenzate dallo scenario tecnologico, che, mutando, potrebbe allentare alcuni vincoli relativi, per es., all’uso delle fonti energetiche. Sotto il profilo operativo, l’assunzione del paradigma dello sviluppo sostenibile implica l’adozione di un sistema di valutazione che determini la sostenibilità di interventi, progetti, sistemi e settori economici.
    A partire dalla fine degli anni 1990 si è diffusa la tendenza a valutare la sostenibilità di aree territoriali e di programmi di sviluppo. Si parla così di sostenibilità urbana, di sostenibilità dell'agricoltura, di turismo sostenibile. In tutti i casi, nel sistema di valutazione si tende a considerare in un unico quadro la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e quella sociale di un intervento di sviluppo o di un settore della società o dell’economia.
    questo in teoria

    in pratica la sostenibilità è "misurabile"?
    quando un qualcuno dichiara la propria sostenibilità lo fà con dati concreti e quindi confrontabili oppure semplicemente dice di inquinare meno, di avere un occhio di riguardo per le persone e le loro esigenze, di favorire un miglior trattamento economico, ecc e quindi si autoproclama sostenibile?
  3. Ser pecora:

    C'è una moltitudine di indici. Uno a caso: https://www.oecd.org/innovation/green/toolkit/oecdsustainablemanufacturingindicators.htm

    Chiaro che poi i parametri in Islanda sono diversi che in Cina. Ad ogni modo se uno riesce a ridurre qualcosa ben venga. Il punto è che passi il principio.
    assolutamente d'accordo, osservo quotidianamente una serie di sprechi che sono intollerabili, in questi tempi poi lo sono ancora di più, se ognuno facesse la sua parte si potrebbe sicuramente migliorare
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