Eddie Dunbar (Jayco-AlUla) ha attaccato a poco più di cinque chilometri dall’arrivo e ha raggiunto il francese Pavel Sivakov (anch’egli partito prima, sul Puerto de los Tornos, la penultima salita) e, sebbene non abbia mai avuto più di venti secondi di vantaggio, è riuscito a mantenere un margine sufficiente per vincere la sua seconda tappa dell’evento, dopo il successo a Padron (11ª tappa).
Dunbar ha preceduto tutti i favoriti, arrivati nel giro di pochi secondi, da Enric Mas (2° a 7”) a Mikel Landa (8° a 23”) passando per David Gaudu (7°) e Primoz Roglic (3°). Lo sloveno, leader dal giorno precedente, ha gestito provando ad accelerare un po’, ma senza attaccare veramente. Mas ha tentato la fortuna a meno di 3 km dall’arrivo, ma non ha mai minacciato il leader della corsa, che è stato nettamente il più forte in montagna nelle ultime tre settimane.
Alla vigilia della cronometro finale di Madrid, lunga 24,6 km e pianeggiante, Roglic ha un vantaggio di oltre 2 minuti sui rivali, che lo mette nella posizione ideale per vincere la quarta Vuelta dopo la tripletta tra il 2019 e il 2021, che lo porterebbe a eguagliare Roberto Heras, l’unico detentore del record di vittorie al momento.
Già con la maglia gialla e vincitore di 2 tappe scattó a 500 metri dal traguardo soffiando la vittoria a Mader fughista di giornata, il giorno dopo cadde due volte e fu costretto al ritiro.