Buone notizie dall’ospedale di Sosnowiec, dove il 23enne Fabio Jakobsen (Deceuninck-QuickStep) è uscito dal coma indotto farmacologicamente dopo la terribile caduta al Giro di Polonia. Operato ieri per 5h, in particolare per le ferite al volto, il corridore olandese è in “buona condizione” secondo gli organizzatori del Giro di Polonia:
“il paziente è cosciente, reagisce alle sollecitazioni, respira da solo ed ha pressione normale. Oggi siamo molto contenti. È sopravvissuto ad una caduta del genere e tornerà sicuramente allo sport“.
Cosi Pawel Gruenpeter, direttore aggiunto dell’ospedale dove Jakobsen è stato operato.
Patrick Lefévère, Team Manager della Deceuninck, si dice soddisfatto del lavoro dei medici, ma poco del lato comunicativo, in quanto i medici dell’ospedale parlano solo polacco e lo staff medico della squadra non riesce a comunicare con loro, anche per via delle regole anti-covid. Inoltre il portavoce dell’ospedale comunica prima con i media che con lo staff della Deceuninck.
Deceuninck che ha depositato una denuncia all’UCI sull’accaduto e scritto una lettera al pubblico ministero di Katowice. Intanto la polizia d Katowice ha aperto un’indagine e sequestrato la bici di Groenewegen.
Dalle parole, piuttosto emotive di Lefévère, si evince che al momento nutre dei dubbi su una effettiva ripresa di Jakobsen, chiedendosi già cosa ne sarà di quello “che stava diventando il miglior sprinter del mondo” una volta scaduto il contratto.
Ovvio che Groenewegen ha esagerato ed è giusto venga punito in maniera esemplare, ma non è solo colpa sua, è colpa delle transenne/fatalità.
Speriamo solo che Jakobsen si riprenda nel miglior modo possibile, e tutta questa faccenda serva a regolamentare l'utilizzo delle transenne e di tutti i metodi di protezione e prevenzione degli incidenti.
Non ho capito molto bene il fatto che gli sia volato via, perché io in un primo momento sentendo che non aveva avuto danni al cranio avevo pensato che invece che il casco gli aveva salvato la vita.
Il ciclismo lo sappiamo che uno sport molto tradizionalista dove ci sono voluti 80 anni per introdurre un caschetto e da allora i passi avanti sono stati minimi. Non ci sono incentivi da parte delle case di progettare prodotti alternativi che riguardano la sicurezza, si è obbligati solo ad usare un caschetto da 200 grammi e sia team che corridori sono contenti così.
Spero che questo incidente serva come punto di riflessione e vengano pensate a soluzioni perche gli incidenti sono molto frequenti e ormai si raggiungono velocità folli.