I caduti alla Paris-Nice

L’attuale edizione della Paris-Nice, che anno dopo anno è sempre più ironicamente la “corsa del sole”, si sta svolgendo con venti fortissimi che stanno spazzando le strade francesi, e le conseguenze non sono solo spettacolari ventagli con gregari passisti spremuti sino all’ultimo watt come limoni, ma anche cadute a ripetizione. Il bilancio ad oggi è notevole: in casa Sunweb Michael Matthews è caduto alla prima tappa perdendo conoscenza a causa di un trauma cranico che lo ha costretto al ritiro. Il suo compagno Martijn Tusveld dovrà essere operato per ridurre la frattura alla mascella che si è causato cadendo nella stessa tappa. Cosi come Jasper De Buyst (Lotto-Soudal) che salterà tutte le classiche a causa di fratture multiple alla scapola destra.

Colpo durissimo per la Arkéa-Samsic, che ha perso in un sol botto (letteralmente) due dei suoi corridori di punta: Warren Barguil e Maxime Bouet. Bouet ha una frattura della rotula destra, mentre Barguil, il quale ha perso conoscenza nella caduta, ha una doppia frattura di una vertebra cervicale.

Il tutto proprio mentre la squadra francese lottava per avere uno degli ultimi due inviti disponibili per il Tour de France.

“Semplice” frattura della clavicola per Rigoberto Uràn (EF Education First). Sospetta frattura del gomito destro per Gorka Izaguirre (Astana), terzo l’anno scorso.

Altri corridori sono caduti senza conseguenze, come Louis Mentjes (Dimension Data), ma rimasto solo al vento è finito fuori tempo massimo. Cosi come il compagno di squadra Mark Cavendish, ritiratosi perché in difficoltà nel recuperare il gruppo.

Da ricordare nel 2003, proprio alla Paris-Nice, il decesso del corridore kazako Andrej Kivilëv a causa di una caduta che portò all’obbligatorietà dell’uso del casco in corsa.

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