Guardare in avanti è l’unico modo per non cadere in depressione da quarantena. Per noi ciclisti ancora di più, visto che in diversi Paesi, fra cui l’Italia, è vietato praticare sport all’aperto. Sbeffeggiati, additati a nemico pubblico numero uno, sgridati da concittadini frustrati, ora chiusi in casa insieme a runner e chiunque altro volesse ossigenare il cervello nel rispetto delle norme antivirus.
Gli untori che praticano sport hanno però davanti a sé una rivincita enorme: anche chi ci dà contro si troverà a fare i conti con un modo di vivere che non sarà più lo stesso di prima, perlomeno fin quando non verrà trovato un vaccino. Palestre, spogliatoi, eventi al chiuso con tanta gente, sono tutti destinati ad essere ignorati a lungo per paura del contagio.
Il modo più sicuro per muoversi sarà quello di stare all’aria aperta, lontano dagli altri. Proprio come fa chi va in bici da corsa. Magari noi dovremo stare attenti alle uscite di gruppo, ciò non toglie che non è un problema rispettare la distanza sociale mentre si pedala. E voi, sceriffi da balcone ed isterici al volante, vi dovrete adattare o rassegnarvi ai vostri travasi di bile mentre ingrassate e rinstupidite davanti al televisore.
Riguardo la vit. D, in inverno, non credo che il ciclismo sia il miglior sport per favorirne la produzione visto che le parti del corpo esposte sono davvero poche se non nulle.
Sta di fatto che a breve autorizzeranno nuovamente la pratica sportiva all'aperto perché fare sport fa bene al sistema immunitario ed alla psiche, oltre che al sistema respiratorio e circolatorio, a tendini, articolazioni, muscoli, etc.
Dovrebbero però davvero mettere sanzioni pesantissime per chi non rispetta le regole che dovrebbero imporre. Bici all'aperto? Ok, ma non in gruppo, assolutamente in solitaria e comunque con distanziamento di almeno 10m da altri ciclisti (fatti salvi i sorpassi e gli incroci). Chi non rispetta la regola, 500€ di multa e bici sequestrata e messa all'asta.
Questa quarantena non ha aiutato e non aiuterà in tal senso. Mi pare che invece di avvicinare le persone, pur nella lontananza, abbia fatto solo emergere il loro peggio e questo non si cancellerà facilmente.