Guardare in avanti è l’unico modo per non cadere in depressione da quarantena. Per noi ciclisti ancora di più, visto che in diversi Paesi, fra cui l’Italia, è vietato praticare sport all’aperto. Sbeffeggiati, additati a nemico pubblico numero uno, sgridati da concittadini frustrati, ora chiusi in casa insieme a runner e chiunque altro volesse ossigenare il cervello nel rispetto delle norme antivirus.
Gli untori che praticano sport hanno però davanti a sé una rivincita enorme: anche chi ci dà contro si troverà a fare i conti con un modo di vivere che non sarà più lo stesso di prima, perlomeno fin quando non verrà trovato un vaccino. Palestre, spogliatoi, eventi al chiuso con tanta gente, sono tutti destinati ad essere ignorati a lungo per paura del contagio.
Il modo più sicuro per muoversi sarà quello di stare all’aria aperta, lontano dagli altri. Proprio come fa chi va in bici da corsa. Magari noi dovremo stare attenti alle uscite di gruppo, ciò non toglie che non è un problema rispettare la distanza sociale mentre si pedala. E voi, sceriffi da balcone ed isterici al volante, vi dovrete adattare o rassegnarvi ai vostri travasi di bile mentre ingrassate e rinstupidite davanti al televisore.
il bello della bici è che si può uscire in due o tre rimanendo a distanza di tre o 4 metri con estrema semplicità in mtb poi è super semplice stare insieme a 5 o 6 mt di distanza.
anche il tennis è praticabile in sicurezza.
pensate a che incremento di vendite hanno avuto le aziende che producono attrezzatura per l'indoor, rulli, ciclette,simulatori, tappeti ecc...
sono introvabili e carissimi
teniamo duro e prepariamoci a rimboccarci le maniche
non sarà semplice ripartire, cambieranno tante cose.....
Poi, tranquillo, non mi offendo per c...ate del genere.