Il futuro è dello sport all’aria aperta

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Guardare in avanti è l’unico modo per non cadere in depressione da quarantena. Per noi ciclisti ancora di più, visto che in diversi Paesi, fra cui l’Italia, è vietato praticare sport all’aperto. Sbeffeggiati, additati a nemico pubblico numero uno, sgridati da concittadini frustrati, ora chiusi in casa insieme a runner e chiunque altro volesse ossigenare il cervello nel rispetto delle norme antivirus.

Gli untori che praticano sport hanno però davanti a sé una rivincita enorme: anche chi ci dà contro si troverà a fare i conti con un modo di vivere che non sarà più lo stesso di prima, perlomeno fin quando non verrà trovato un vaccino. Palestre, spogliatoi, eventi al chiuso con tanta gente, sono tutti destinati ad essere ignorati a lungo per paura del contagio.

Il modo più sicuro per muoversi sarà quello di stare all’aria aperta, lontano dagli altri. Proprio come fa chi va in bici da corsa. Magari noi dovremo stare attenti alle uscite di gruppo, ciò non toglie che non è un problema rispettare la distanza sociale mentre si pedala. E voi, sceriffi da balcone ed isterici al volante, vi dovrete adattare o rassegnarvi ai vostri travasi di bile mentre ingrassate e rinstupidite davanti al televisore.

 

Commenti

  1. Io già andavo poco in bici prima (2 volte alla settimana, dai 2 ai 3.000km all'anno); con questa emergenza chissà quando inizierò a pedalare (già, perchè quest'anno non avevo ancora incominciato la stagione). Di rullare non se ne parla proprio!
    Potrei imprecare, maledire il virus (che se lo meriterebbe per il dolore che sta causando), ma non lo farò! Nella tragicità del momento cerco di cogliere qualche lato positivo: l'aria più pulita, il freno allo stress e alla frenesia, la pace durante la passeggiata serale nel bosco che mi concedo. Lo so, non si potrebbe neppure questo, ma abitando in un paesino, e potendo evitare strade con abitazioni, evito anche eventuali "sceriffi da balcone" (che comunque qui non ci sono), e in 10 minuti sono immerso nella natura in perfetta solitudine, i mezzo ad un concerto di merli canterini.
    Rischio meno io di contagiare, o di venire contagiato, che quelli che vanno a fare la spesa tutti i giorni (che è ammesso), o come qualcuno del mio ufficio che si ostina ad andare al lavoro, come se nulla fosse, infischiandosene delle direttive che chiedono di usare le ferie vecchie, e cercare di turnare (come sto facendo io). Questi hanno paura da perdere le ferie, ma dove credono di andare in ferie quest'anno?
    Mi godo la casa, il giardino, sto facendo tanti lavoretti che avevo in mente, ma non avevo tempo, e soprattutto sto "sperimentando" in cucina.
    Masterchef, arrivo!!! Ma tornerò a pedalare all'aria aperta, prima o poi, ci potete scommettere.
  2. rapportoagile:

    Ciao, di dove sei?
    Un mio amico che vive a Garmisch, mi ha inviato un video da una ciclabile vicino alla città. Era in completa solitudine, e ha detto che normalmente lì è strapieno di gente che pedala o che passeggia. Anche lui ha confermato che -al momento- non è interdetta la pratica del ciclismo, ma evidentemente tra la gente c'é paura e prudenza.
    Ciao. Son di Merano. È vero che anche da loro sta circolando molto meno gente, però possono uscire e escono. Mi hanno anche detto che non era mai così bello come in questi giorni di uscire in bdc, siccome di traffico non c'é più tanto. Poi, mi sa che da loro hanno anche capito meglio che fare lo sport all` aria aperta fa bene ed è importante per la salute. Certo, rimane il pericolo che uno si fa male durante la uscita in bici e gli ospedali hanno ben abbastanza da fare, sinceramente quante brutte cadute accadono ogni giorno?
  3. Se andiamo avanti cosi...lo sport sarà l'ultimo dei problemi, di tempo per stare all'aria aperta ne avremo anche fin troppo e non in senso positivo.
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