Il nuovo sistema scarpa-pedale di Ekoi

84

Sul sito online del mensile francese LeCycle sono apparse foto ed un’intervista riguardo un nuovo sistema di scarpa e pedale realizzato da Ekoi, notato al GP Marseilleise sulle bici dei corridori della Burgos e della Nice-Métropole.

Come si vede dalle foto questi pedali hanno un corpo molto allungato e vanno ad agganciarsi ad una suola specifica lungo il perimetro esterno della suola. Si vede che in questo modo la distanza dal perno del pedale è veramente minima e la superficie di contatto molto grande.

Inoltre il corpo del pedale sporge molto poco nella parte inferiore.

LeCycle ha intervistato il CEO del brand francese Ekoi, Jean-Christophe Rattel, il quale già lo scorso luglio aveva anticipato che avrebbe iniziato i test pre-produzione di un innovativo sistema scarpa-pedale, capace di far guadagnare 8 watt. I pedali sono stati chiamati PW8, che starebbe per “pedale 8 watt-8mm”:

Rattel ha cosí spiegato questa novità: “Si tratta di nuovi pedali e scarpa di nuovo concetto, è una novità che mi fa sognare perché rispetto ad altri pedali sul mercato abbiamo testato un guadagno di 8 watt. Due anni fa l’inventore venne a trovarmi e acquistammo il brevetto. È ancora con noi e lavora al progetto. Quest’ultimo è complesso perché è obbligatorio realizzare una scarpa specifica per questo pedale. È molto vicino all’asse e migliora la trazione. La squadra Burgos li utilizzerà, è una piccola formazione professional, ma ci permetterà di testare il concetto per un anno. Questa è una vera innovazione. Li abbiamo presentati a Ineos, e UAE e li vogliono provare, sono interessati. Questo tipo di progetto mi rende felice e ancora una volta non è la cosa più razionale da fare. Tutti mi dicevano che è complicato, che avrei dovuto vendere il set di pedali e scarpe, etc…vedremo, certo, sarà difficile, lo posso immaginare. La persona che ama le scarpe o i pedali Shimano o Look non sarà interessata. Il cambiamento completo rappresenterà un ostacolo, è una grande innovazione, dirompente, lo so. Ma anche camminare sarà più facile perché non ci saranno più tacchette prominenti. È in fase di test e abbiamo buoni risultati“.

Rattel poi è abbastanza onesto: “Chiaramente, il ciclista medio ha bisogno di guadagnare 8 watt? No, è chiaro. Non è essenziale per lui. Ma l’invenzione ha molta importanza a livello personale, per me“.

Ma in concreto come funzionano questi pedali? Per capirlo siamo andati a recuperare il brevetto, del 2020, depositato da Pascal Nobile, l’inventore, e poi registrato a nome della società Pedalissime 2020, sede a Fréjus, il cui presidente è proprio Rattel.

In sostanza di tratta di una suola “monolitica” di scarpa da ciclismo su strada con un incavo anteriore ed uno posteriore in cui vanno ad inserirsi gli agganci ricavati sul corpo del pedale. I due incavi sono appunto rientranti nella suola e questo, come chiarito nel brevetto, permette all’utente di camminare facilmente senza che ci siano sporgenze che danno fastidio, a differenza delle scarpe da ciclismo su strada convenzionali dotate di tacchette standard.

Infatti quello che il brevetto rivendica principalmente è un maggior comfort nella camminata con scarpe specifiche da bici da corsa o gravel, ovvero con scarpe con una suola monoblocco molto rigida e sottile, grazie alla quale si ha il miglior trasferimento della potenza (rispetto alle più flessibili suole da mtb), ma senza l’impedimento dato dalle tacchette, che rendono la camminata “difficoltosa se non impossibile oltre poche decine di metri”, come recita il brevetto.

Il funzionamento del sistema è molto simile nel concreto a quello dei comuni pedali: si inserisce la punta del piede nella parte anteriore del pedale e si spinge in modo che il dente posteriore si agganci alla suola. Per staccarli si ruota il piede verso l’esterno e disimpegnando il dente posteriore che scorre lungo la scanalatura laterale ricavata sulla suola (n° 7 nella figura sotto).

E’ possibile regolare l’arretramento o avanzamento della suola sul pedale tramite le due tacchette che vanno avvitate negli scassi ricavati nella suola. Anche se dalle foto di Le Cycle sembra che queste tacchette siano state spostate sul corpo del pedale.

Chiaramente, come nota lo stesso CEO di Ekoi, questo sistema necessita di suole specifiche, e non è chiaro in che modo faccia risparmiare 8 Watt, se grazie ad una migliore trasferimento della potenza (in particolare in fase di richiamo del pedale, come recita il brevetto) o una migliore aerodinamica non è dato sapere al momento.

Ad ogni modo una novità sostanziale in un settore, quello dei pedali, non proprio effervescente.

 

Commenti

  1. andry96:

    a veder i disegni mi pare che garantiscano la posizione delle tacchette perchè stanno in una sola posizione,
    l'unica alternativa che vedo è una piastra di regolazione interna alla suola, tornando così al punto di prima, ovvero alzare l'ingombro della scarpa
    Beh dai, fare una dima in plastica, od utilizzare direttamente il pedale, non mi sembra che ci voglia tutta questa scienza applicata :-)xxxx

    Ho letto solo dopo un tuo intervento simile, ma ormai avevo già scritto il messaggio
  2. bad:

    questo è un grosso dubbio che ho anch'io, dovrebbero proporre un numero esagerato di scarpe e per ogni fascia di prezzo, oltre ad avere tanti concessionari dove poter provarle

    l'investimento non è solo in R&D per la novità pedala+scarpa, ma diventa un investimento su molti fronti

    imho
    Se hanno successo sara’ un happy problem aumentare il numero di modelli e sviluppare una rete di distribuzione adeguata. Oppure decideranno di vendere il brevetto a terzi e farsi pagare le royalties
Articolo precedente

Le classifiche di Training Camp di gennaio 2024

Articolo successivo

L’Arabia Saudita sta per creare una nuova lega di ciclismo

Gli ultimi articoli in Tech Corner