Le misure anti-virus alla Paris-Nice

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Paris-Nice imminente, la quale diventa la prima gara importante della stagione. Corridori portati da 7 a 8 per squadre e due nuove squadre ProConti invitate per sopperire alle assenze di altre, le quali hanno preferito non rischiare.

La Paris-Nice è organizzata da ASO, organizzatore di Tour, Vuelta, Liegi, etc.. il quale ha trovato un accordo con UCI e associazione corridori per concordare delle misure per evitare possibili contagi. Le indicazioni sono state emanate dal ministero dello sport francese. Eccole in riassunto:

Alloggi: riorganizzate tutte le prenotazioni degli hotel per le squadre, in modo che vi siano massimo due squadre per hotel (prima arrivavano a cinque nello stesso albergo). I corridori mangeranno in sale private, non assieme al resto degli ospiti. Nessun buffet, ma servizio individuale. Gel idroalcolici (amuchina & c.) distribuiti in grandi quantità in ogni spazio degli alberghi. Consigliato usare il gomito per premere i pulsanti degli ascensori e aprire le porte.

Partenza: il pubblico verrà tenuto il più lontano possibile dai corridori. Non sarà permesso l’accesso al parcheggio degli autobus delle squadre. I corridori non firmeranno il foglio di via, ma verranno “contati” dai commissari di gara tramite una app su tablet. Le barriere per il contenimento del pubblico saranno poste più lontane dal passaggio dei corridori. Vietati autografi e selfie con il pubblico. Cosi come le interviste “ravvicinate” da parte dei media. Lo staff delle squadre ha ricevuto l’ordine di restare il meno possibile fuori dagli autobus.

In corsa: vietato tirare in giro o regalare al pubblico le borracce usate, cosi come accettare qualunque cosa dal pubblico. Niente strette di mano tra corridori un’altra indicazione. Una speciale ambulanza seguirà il gruppo per intervenire in caso qualche corridore stia male e presenti febbre.

Arrivo: vietati abbracci tra staff e corridori ed altri. Sul podio l’indicazione è di non toccare gli atleti. Hostess bandite. Soppresse interviste e conferenze stampa. Ogni giornalista dovrà contattare l’addetto stampa delle squadre per concordare interviste telefoniche.

Il ciclismo Pro al tempo del coronavirus.

 

 

 

Commenti

  1. gore07:

    Piuttosto....

    I professionisti, sopratutto quelli di vertice, nei periodi in cui raggiungono il top della forma, giocano( se è consentito il termine) a stare boderline tra il top della forma e overtraining.... In quelle settimane spesso hanno difese immunitarie molto basse...

    Non so... con in giro un Virus di cui ( sentire esperti o pseudo..) non se ne sa nulla, quanto sia sostenibile la cosa...

    Altro aspetto Antidoping..., le normative vigenti vanno a farsi friggere....
    In verità no. Quando sei al top della forma, non sei per nulla borderline fra forma e overtrainig. Quando sei in forma, stai bene, anche come difese immunitarie e recuperi bene e più velocemente e non fai grossi carichi, errore molto amatoriale. Devi mantenere non caricare. Sono i periodi di carico intenso e ripetuto (cui seguono quelli di scarico) necessari al raggiungimento del picco di forma quelli in cui sei più esposto. Di base un professionista di uno sport impegnativo come il ciclismo, ha sempre il fisico oltremodo stressato, oltre che esposto al maltempo (lo sport fa bene, ma non quello professionistico), quindi dei rischi ci sono sempre.
    Lo sport che fa bene, diciamo solo bene, è quello mediamente moderato. Non quello intenso.
  2. mi sfugge qualcosa: gare in Italia annullate, gare in Francia ok, ma con cautele, ergo: siamo stronzi di qua dalle Alpi, sottovalutano il problema di là, o la verità sta nel mezzo?
    Ma a parte le considerazioni filosofiche, le cautele adottate alla Parigi-Nizza, possono arginare realmente il contagio, in gruppo e/o tra gli spettatori?
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