Divieti per coronavirus: come ti comporti?

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È della scorsa notte la notizia dell’ampliamento della zona rossa a tutta la Lombardia e ad altre 11 province italiane. Vietato uscirne, vietato entrarne, soprattutto per motivi futili come potrebbe essere un giro in bicicletta.

Al di là di questo, gli spostamenti interni devono essere tenuti ad un minimo: “Evitare in modo assoluto ogni spostamento all’interno dei territori salvo che per spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza“. In parole povere, si invita la popolazione a stare il più possibile in casa fino al 3 aprile.


Come ti comporti? Eviterai anche il giretto in bici nel parco, oppure farai del movimento fisico evitando di incontrare altre persone?

 

Commenti

  1. Roger68:

    Forse non avete capito che la situazione e' molto grave , con questo virus si MUORE , gli ospedali sono al collasso . Si esce solo per andare a lavorare a fare la spesa o per provate necessita' .Andare il bici non e' una necessita'.PER CUI NON ROMPETE I COGLIONI E STATE IN CASA.
    Tranquillo che molti l hanno capito e per chi non l'avesse capito siamo in un forum.....non serve che tu urli....
  2. mach1:

    no, il decreto, il buon senso e la realtà della situazione dicono di evitare luoghi pubblici affollati dove può avvenire il contagio e tenere la distanza dalla gente ( che per inciso per essere efficace deve essere superiore a un metro ).
    Realisticamente se vivi con persone sotto lo stesso tetto non c'è modo di non contagiarle, quindi girare con loro realisticamente non cambia niente dallo starci assieme sotto al tetto o fare due passi fuori casa, il contagio intrafamiliare è pressochè inevitabile. E una volta che esci, all'aria aperta il virus si propaga nella stessa maniera in cui si propaga aprendo le finestre di casa per cambiare aria, non è che in casa il tuo metabolismo si ferma.
    Se sei uno che abita in un paese di quattro anime in valle camonica, non è che devi chiuderti in casa, se vuoi farti due passi nel bosco dietro casa puoi farlo, se il bosco non è frequentato. Ma devi farlo "da asociale". evitando di andarci col vicino di casa per esempio. E di certo non devi prendere la macchina per andare al mare.
    E devi farlo prendendo le dovute precauzioni. Per esempio se abiti in condominio, l'ascensore può essere un fattore di rischio, il virus può essere in sospensione nell'aria dell'ascensore, indossare la mascherina e toccare la pulsantiera e le maniglie che toccano tutti con dei guanti di gomma o un fazzoletto serve anche in una situazione del genere.
    Ma uscire di casa, con criterio, è anzi produttivo, per esempio la vitamina D aiuta il sistema immunitario e prendere il sole aiuta a produrre vitamina D. La salute mentale è fondamentale e chiudersi in casa per settimane senza prendere una boccata d'aria, con altre persone, rischia di farti impazzire. Quindi tapparsi in casa senza mai uscire sotto quell'aspetto è controproducente.
    Si può uscire ma si deve farlo con criterio, non per andare al bar o al centro commerciale. Io questa cosa l'ho capita. purtroppo alla maggior parte delle persone che il criterio non ce l'hanno e i fatti recenti l'hanno dimostrato l'unica cosa che puoi dirgli è tappatevi in casa e stop perchè a fargli un discorso un minimo più complesso come quello che sto facendo loro l'unica cosa che gli arriva è "in tv han detto che posso uscire" e poi vanno all Ikea
    Ma in città è praticamente impossibile che non incontri nessuno per cui bisogna stare a casa.
    E il buon senso in Italia non esiste...perché se quando viene emanato un decreto in 10000 scappano in Puglia e 7000 in Sicilia vuol dire che siamo un popolo di deficienti.
    Se oggi mentre lavoravo,ho visto la coda dal macellaio e la folla al Briko...posso capire ancora ancora dal macellaio...ma al Briko cosa fai scorta di viti e tasselli?
    Siamo un popolo di idioti e basta...non c'è rimedio...cmq nell'incertezza state a casa.
  3. bicilook:

    Ma in città è praticamente impossibile che non incontri nessuno per cui bisogna stare a casa.
    in città è impossibile incontrare nessuno se vai nei luoghi affollati ( per esempio io son di Milano, se vado sui navigli, in brera o in duomo ovvio che trovo gente ) Per inciso finchè a milano non chiudono almeno treni e metropolitana tutti sti divieti saranno inutili, si contagia più gente sui mezzi pubblici andando a lavorare che in tutti i bar della città messi assieme ma forse ci stanno arrivando.
    Ma realisticamente, se prendo la bici e faccio un giro stando in strada a milano, giusto per prendere un po' d'aria, sono isolato, sono in strada e quindi lontano metri dai marciapiedi dove passano i pedoni. Anzi credo che per i pendolari e per chi deve muoversi al momento la bicicletta sia anni luce più sicura dei mezzi pubblici e moderatamente più sicura persino di un automobile, dove si è comunque immersi sempre nella stessa aria ( magari uno t'ha tossito sulla giacca, ti siedi in auto con la giacca infetta e in un ora di viaggio finisce che te la respiri, in bici molto difficile che succeda ).
    il fattore di rischio diventa quello di prendere un binario del tram o farsi prendere da una macchina e finire in ospedale, andando a rompere i coglioni ai medici che hanno altro a cui pensare.
    Di fatto sono più esposto a casa se esco sul balcone e nello stesso momento esce il mio vicino.
    idem, se ho il cortile condominale o il parchetto sotto casa, o faccio il giro dell'isolato e scendo a portare a spasso il cane, posso farlo benissimo senza letteralmente dover incrociare nessuno se sto attento a ciò che faccio. Il fattore di rischio, come ho detto poco sopra, diventa prendere l'ascensore, o passare dalla portineria, dai cancelli, e tutti quei luoghi dove la gente tocca tutto.
    questo se uno fa le cose con criterio. Ma se la persona media facesse le cose con criterio non ci sarebbero nemmeno i limiti di velocità, non ci sarebbe l'obbligo delle cinture, non ci sarebbero un sacco di divieti che tutti normalmente si devono subire perchè la persona media se ne frega di tutto. Percui capisco benissimo che l'esortazione sia "state a casa"
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