Longo Borghini, Rosa Tricolore

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Dopo 16 anni l’Italia torna a trionfare nella Corsa Rosa con Elisa Longo Borghini. Lotte Kopecky cede sulla rampa finale di L’Aquila dopo un altro appassionante duello. Ultima frazione a Kimberley (Le Court) Billot, prima atleta delle Isole Mauritius a segno.

Elisa Longo Borghini riporta l’Italia sul trono del Giro d’Italia Women 16 anni dopo Fabiana Luperini. La campionessa nazionale ha suggellato nella Pescara-L’Aquila una settimana perfetta, in cui ha vestito la Maglia Rosa dal primo all’ultimo giorno. Separate in partenza da un secondo, Kopecky e Longo Borghini si sono date battaglia con la campionessa del mondo, in Maglia Rossa, che ha provato ad attaccare la rivale sullo strappo di Acquasanta, trovando però sempre alla sua ruota la Maglia Rosa. All’ultimo km Longo Borghini partiva al contrattacco, distanziando Kopecky e conquistando un successo inseguito da anni. La vittoria di tappa è stata nuovamente una lotta tra le fuggitive di giornata, con Franziska Koch, Ruth Edwards e Kimberley (Le Court) Pienaar che si sono presentate insieme all’imbocco dello strappo finale di L’Aquila. A prevalere è stata la campionessa nazionale delle Isole Mauritius, conquistando uno storico successo per l’isola dell’Oceano Indiano.

CLASSIFICA GENERALE
1 – Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek)
2 – Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) a 21″
3 – Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing) a 1’16”

 

ORDINE D’ARRIVO
1 – Kimberley (Le Court) Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) – 117 km in 3h19’08”, media di 35.252 km/h
2 – Ruth Edwards (Human Powered Health) s.t.
3 – Franziska Koch (Team DSM-Firmenich PostNL) s.t.

STATISTICHE

  • Elisa Longo Borghini è la quinta atleta italiana a conquistare il Giro d’Italia Women dopo Maria Canins (1988, 1^ edizione), Roberta Bonanomi (1989), Michela Fanini (1994), Fabiana Luperini (1995-1998, 2008).
  • Elisa Longo Borghini ripete l’impresa di Annemiek Van Vleuten dell’anno scorso: in Maglia Rosa dalla prima all’ultima tappa. Per trovare un’altra atleta in Rosa dalla prima all’ultima tappa bisogna tornare al 2005 (Nicole Brandli).
  • Lotte Kopecky è la prima atleta belga che si piazza sul podio finale del Giro d’Italia Women.
  • Kimberley (Le Court) Billot è la prima atleta delle Mauritius che vince una tappa al Giro d’Italia Women.

La vincitrice del Giro d’Italia Women Elisa Longo Borghini ha detto: “Questa vittoria è frutto del duro lavoro, perchè non sono nata fenomeno ma nonostante ciò non ho mai smesso di crederci, superando anche momenti difficili, infortuni, periodi in cui volevo riconsiderare la mia carriera. Anche in questa corsa ci sono stati momenti critici come nella terza tappa, in cui ho sofferto il caldo sulla salita finale. Oggi invece ero molto tranquilla, la fuga aveva un buon margine e questa situazione ha portato Kopecky a scoprirsi. Ero un po’ infastidita dal finale di ieri e oggi volevo dimostrare tutto il mio valore. Il mio prossimo obiettivo sono le Olimpiadi ma prima voglio godermi questo successo e la Maglia Rosa che ho tanto sognato e che ora posso finalmente definire mia”.

 

Commenti

  1. Per motivi lavorativi ho potuto seguire solo poche sintesi però sono felice per la sua maglia!!! Prometto che dal prossimo anno, se faranno tappa in Veneto andrò a vedere anche loro e spero di portare a casa una borraccia!!!
  2. loiety:

    IMHO dovrebbero fare come altre corse e far disputare il giro donne due ore prima degli uomini. Pubblico, calore, interesse assicurati. Poi ovviamente questo creerebbe immense difficoltà organizzative, immagino ci abbiano già pensato e scartato l'idea.
    Trovo che nel ciclismo femminile ci sia ancora troppo poca specializzazione, segno che hanno ancora molto margine atletico.
    Spettacolare ed emozionante lo è.
    Di specializzazione, se guardiamo bene, ce n'è di meno anche in campo maschile.
    Dieci/venti anni fa sarebbe stato impensabile che un atleta nello stesso Tour vincesse sul Ventoux, in una crono e la volata finale sui Campi Elisi; eppure Wout van Aert l'ha fatto.
    Oppure che uno vincesse il mondiale di ciclocross, quello su strada e andasse a contendere una volata di gruppo ai velocisti, eppure MVDP...
    O uno scalatore trionfasse nel Fiandre, ma Pogi...
    Credo che in questo periodo del ciclismo dovremmo rivedere molte convinzioni 'storiche', sia in campo maschile che in quello femminile.

    Per il resto sarebbe bello ma logisticamente e, forse, economicamente insostenibile; già ora faticano a trovare alberghi dignitosi per la sola carovana maschile, figuriamoci a moltiplicare il tutto per due.
    Ricordo una foto postata lo scorso anno da Geraint Thomas, col wc della stanza che gli era capitata...
  3. bradipus:

    Quello che tu dici è vero, ma limitatamente al nostro paese. In altri posti il ciclismo femminile è molto più seguito, basti ricordare la gente che c'era in strada al Tour des Femmes di due anni fa (lo scorso anno un po' meno, ma perché si corse in zone poco popolate). O al britannico Women's Tour, per non parlare delle corse olandesi o belghe (qualche anno fa lessi che, per il ciclocross, nei Paesi Bassi le gare femminili avevano superato quelle maschili in quanto ad audience. E correva regolarmente un tal MVDP...)

    D'altra parte da noi, tolte le gare più importanti (Giro, Tirreno, Sanremo, Strade Bianche, Lombardia e pochissime altre), non è che il ciclismo maschile raccolga grandi attenzioni. Guardavo sul tubo il video dell'arrivo del Giro dell'Appennino di ieri, ed anche lì c'erano poco più che i parenti stretti, e qualche turista di passaggio. E si arrivava in pieno centro della sesta città italiana...
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    Con tutto il rispetto, ma c'era anche un tappone del Tour de France trasmesso in tv.
    Personalmente, fossi stato residente a Torino, sarei restato certamente a casa appunto con la tv accesa.

    Andando oltre quello che avrei fatto io, mi piacerebbe sottolineare il NON risalto che la Gazzetta dello Sport ha dedicato a questo evento (al netto di un piccolo articoletto giornaliero) nonostante sia stato organizzato da RCS. Sembra quasi un autosabotaggio...
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