Mauro Vegni chiede sanzioni per Jumbo-Visma e EF

107

Non si placano le polemiche sul Giro d’Italia appena finito. Mauro Vegni, direttore della corsa rosa, sulle pagine della Gazzetta dello Sport è andato all’attacco delle squadre World Tour Jumbo-Visma ed EF Education First, la prima squadra per essersi ritirata dal Giro dopo la sola positività di Steven Kruijswijk, la seconda per la lettera in cui si chiedeva/suggeriva di accorciare il Giro di una settimana e assegnare premi e maglie sulla base della classifica a quel momento.

Vegni chiede “sanzioni” per queste due squadre, per non aver rispettato gli obblighi e gli impegni presi. In particolare Vegni fa riferimento a discussioni che devono essere aperte in seno alla commissione licenze UCI, presumibilmente riferendosi all’accordo comune che le squadre avrebbero abbandonato il Giro solo a maggioranza, mentre la EF avrebbe cercato di “forzare” le altre squadre a farlo prima, e la Jumbo rompendo l’accordo nei fatti (nessun risentimento contro la Mitchelton-Scott che invece ha avuto 5 positività al virus tra corridori e staff).

Vegni ricorda che durante questo Giro sono stati praticati 8000 controlli, con solo 4 corridori positivi al Covid, quindi avendo creato una “bolla” sicura per squadre e corridori, che “erano più sicuri che a casa”. La minaccia di Vegni è che se le squadre non rispettano gli impegni lui si sentirà libero di invitare chi vuole.

In parte più accomodante rispetto la protesta di Morbegno, nella quale i corridori hanno chiesto ed ottenuto l’accorciamento della tappa. Vegni lamenta ovviamente le modalità della protesta, e vorrebbe che i corridori si esponessero di più, invece che mandare a parlamentare un corridore all’ultima corsa della carriera (Adam Hansen-il quale però pare lo abbia fatto pure controvoglia, ma senza potersi esimere essendo il rappresentante CPA in corsa). Inoltre vorrebbe che si creasse un nuovo sindacato di corridori, che lottasse nei palazzi e non nelle strade. Ed in definitiva che occorre ricostruire una relazione di fiducia tra organizzatori e squadre.

Nel complesso dalle parole di Vegni si nota grande amarezza per chi ha considerato e considera questo Giro una corsa “di serie B”, dopo gli sforzi e l’impegno per farlo svolgere e finirlo in sicurezza in un momento cosi difficile. Una mancanza di rispetto da parte di squadre e corridori.

 

Commenti

  1. dav81:

    chiedere è lecito, ma poi sono i legali che valutano, mica lo decide lui... gli avvocati sapranno se la cosa è fattibile oppure no
    Per "sanzioni" intende qualcosa comminata dall'UCI, non cause legali.
  2. samuelgol:

    Chiede sul serio sanzioni all'Uci, per una richiesta, a cui non ha fatto seguito alcun comportamento attivo (anzi), avanzata da parte di una squadra (EF) ?
    Mancano elementi per fare supposizioni su questa richiesta di Vegni secondo me.
  3. bradipus:

    secondo me la sanzione alla Jumbo ci può stare, altrimenti si crea un pericolosissimo precedente; altrimenti, si abolisca il diritto / dovere delle squadre di prima fascia a partecipare alle gare WT.
    per quanto riguarda la EF bisognerebbe capire chi ha fatto uscire l'indiscrezione; in ogni caso, almeno la modalità è stata sbagliata, perché l'interlocutore doveva essere l'UCI e non l'organizzazione.
    Non vorrei sbagliare ma credo che la richiesta della EF sia stata fatta all'UCI non a Vegni....o comunque non solo a Vegni....il quale come diretto interessato mi sembra corretto che ne fosse comunque destinatario o co-destinatario.
    Quanto alla sanzione verso la Jumbo....in questo momento (Covid) e col capitano positivo, la trovo fuoriluogo. Potevano rimanere? Forse si, ma anche no, se non se la sentivano. Con sto cavolo di virus c'è chi ha il terrore e chi lo considera una invenzione. I due estremi. Ma è una cosa troppo personale e non sindacabile. Preferiva che mandassero un certificato di squaraus generale? O finissero misteriosamente tutti fuori tempo massimo? Hanno tutto sommato, compiuto un gesto alla luce del sole, potendolo magari fare in maniera più subdola...a questo punto vien da pensare che dovessero comportarsi anche da furbi (nel senso negativo del termine).

    bradipus:

    ......
    vedo da parte di molte squadre una certa 'sudditanza' nei confronti di ASO, che viene sempre trattata con grande deferenza, mentre non perdono occasioni nei confronti degli altri organizzatori: deboli con i forti, e forti con gli altri.
    mi sembra una presa di posizione stupida, perché così facendo portano il movimento verso una posizione di monopolio ASO (credo non sia così peregrina l'ipotesi che i francesi in un vicino futuro vadano da Cairo con una bella sommetta, a cui l'editore torinese non saprà dire di no) in cui poi dovranno per forza ballare alla musica che decideranno gli Amaury.
    Ma l'attuale sistema di inviti a cui nemmeno ASO può piegarsi, che margine di potere lascia ad ASO stessa e dunque relativa sudditanza? Secondo me non c'è questa sudditanza....alle loro gare chi da diritto partecipa che loro siano d'accordo o meno e una eventuale estromissione (Squalifiche ecc) non è competenza loro, ma di una giuria UCI. Quindi ripeto la domanda? Che potere ha ASO concretamente per ingenerare una sudditanza?
    Ser pecora:

    Mancano elementi per fare supposizioni su questa richiesta di Vegni secondo me.
    Alludi a ipotetici complotti per costringere altre squadre? Avranno probabilmente provato a portare dalla loro altri, questo si...ma di qui a chiedere per questo una sanzione. Sanzione per tentata cospirazione?
    Non mi viene in mente altro di plausibile, ma se pubblicamente non lo motivi (Vegni) e chiedi solo una sanzione, secondo me ti esponi tu a critiche e distinguo.
Articolo precedente

Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro

Articolo successivo

Tom Dumoulin abbandona la Vuelta per fatica

Gli ultimi articoli in News

La Tirreno-Adriatico fa 60

Anniversario importante per la Tirreno-Adriatico che nel 2025 toccherà il traguardo delle 60 edizioni consecutive. Partenza…