TdF 2018: la rinascita di Degenkolb

La mini-Roubaix in programma alla 9^ tappa del Tour ha mantenuto le sue promesse, regalando una giornata di emozioni e colpi di scena e segnando la rinascita sportiva di John Degenkolb (Trek-Segafredo), finalmente tornato ad alti livelli dopo il grave incidente di 2 anni fa.

Degenkolb ha sfruttato un attacco ai -15km di Yves Lampaert (Quick-Step) seguito dalla maglia gialla Greg Van Avermaet (BMC) per poi batterli facilmente in volata.

Magra consolazione il secondo posto di Van Avermaet visto che il capitano della BMC, Richie Porte è caduto fratturato la clavicola destra costretto al ritiro. E’ il secondo anno di fila, sempre alla 9^ tappa. Presi i galloni di capitano in corsa, non è andata meglio a TJ Van GArderen, caduto a sua volta, perdendo 5’47” e trovandosi ora 30° in generale a 6’05”.

Cadute anche per Christopher Froome (Sky), Mikel Landa (Movistar), Rigoberto Uran (Education First) o ancora Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo), ma senza conseguenze.

Difficoltà a raffica per Romain Bardet (AG2R) invece, che ha cambiato bici tre volte, forato due e perso miracolosamente solo 7″ dai migliori. Si trova un Alexis Vuillermoz acciaccato però, caduto per aver urtato uno spettatore, il suo gregario si è procurato una piccola frattura della scapola. Non abbandona, ma ha avuto lo stesso infortunio allo scorso Dauphiné, ed alla fine è stato costretto ad arrendersi. Bardet ha già perso per frattura a questo Tour il fido Axel Domont per le salite. alla AG2R almeno stasera hanno altro con cui consolarsi.

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