[Test] Canyon Speedmax CFR

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Anche Canyon ha dotato di freni a disco le proprie bici da triathlon, e lo ha fatto riprogettando completamente la propria Speedmax, puntando subito tutto sull’utilizzo triathlon, senza farsi condizionare dalle limitazioni UCI. La nuova Speedmax non è “UCI legal”, per quella versione bisognerà aspettare ancora un po’. Oggetto della nostra prova è la versione top di gamma, la Speedmax CFR.

Canyon non ha solo aggiunto i freni a disco, ma ha puntato fortemente sull’integrazione dei componenti, facendo della Speedmax una bici con già tutti gli accessori possibili per triathlon, in particolare quelli di lunga distanza. Indovinata la radiografia con cui vedere l’interno.

In particolare si possono notare i passaggi interni delle guaine dei freni all’interno del tuo sterzo, o meglio, della carenatura della forcella montata a baionetta, il Bento Box (un contenitore  per barrette e gel) nel tubo orizzontale ed il sistema di idratazione nel tubo obliquo. Quest’ultimo consiste in una sacca idrica Hydrapack da 750ml inserita appunto nel tuo obliquo, estraibile, ma facilmente riempibile tramite una valvola esterna a filo del tubo.

Alla base del rialzo del manubrio, lungo una guida in esso ricavata, esce la cannuccia per bere. Sulla parte terminale di quest’ultima è posta una calamita in modo da poterla tenere ferma e non farla svolazzare in giro.

Se non dovessero bastare i 750ml della sacca idrica si può contare sulla borraccia aerodinamica della Elite sul tuo obliquo, fornita di serie, e su quella dietro la sella col portaborraccia dedicato, per borraccia tonda classica.

 

Il Bento Box si apre con una copertura incernierata su un lato. Una volta chiusa è a filo del tubo, in cui è ricavata, quindi totalmente invisibile.

Le enormi sezioni del telaio hanno consentito di ricavare anche un vano per gli attrezzi sopra il movimento centrale, a cui si accede tramite una copertura a scorrimento. All’interno è già organizzato lo spazio per bombolette C02, camera d’aria e multitool tramite una custodia in stoffa, in modo che niente sfreghi o sbatta in giro. Tutto molto ben pensato e realizzato.

Pezzo forte della nuova Speedmax è il nuovo manubrio completamente regolabile.

Le appendici si possono regolare in altezza, inclinazione, lunghezza (da 325 a 405 mm), inclinazione delle manopole e persino larghezza di quest’ultime. I pad per i gomiti e le manopole sono realizzate dalla Ergon, cosi come i copricomandi sul manubrio, che ho trovato particolarmente ergonomici ed efficaci, in particolare in frenata distribuendo bene il peso su tutto il palmo delle mani.

Per tutte queste regolazioni con la bici viene fornito un cofanetto completo di viti, pad di ricambio e spessori (al nostro nel trasporto si è rotta la cornicetta interna in cui sono descritti i pezzi)

Nel kit è compreso il supporto per Garmin, che si posiziona lungo le appendici. La posizione può essere scelta a piacere. L’altezza del supporto è perfetta per avere il Garmin appena sopra le braccia una volta in posizione. Ogni dettaglio è stato ben pensato.

Venendo alla componentistica della bici in prova, da buon top di gamma, é montata con gruppo trasmissione SRAM Red AXS 12V con powermeter Quarq integrato. La guarnitura ha corone 50-37 e pacco pignoni 10-28. L’integrazione dei comandi è perfetta, in particolare sulle estremità delle appendici. Perfetta da utilizzare anche con guanti invernali.

Il comparto ruote è affidato alle Zipp 858 NSW, famose per il profilo “seghettato” con altezza differenziata 77/88mm e canale interno da 18. Gommate con i copertoni Continental GP5000 28mm.

Infine i freni a disco, ovviamente SRAM S-900 Aero HRD con rotori da 160mm.

Quello anteriore è nascosto da una copertura ricavata dalla forcella, per migliorare l’aerodinamica. Stesso motivo per cui lo spazio tra i foderi della forcella è molto ampio, in modo da lasciare più “libero” possibile il flusso d’aria attorno alla ruota e non creare turbolenze. Per questo motivo la battuta della forcella è di 120mm.

Infine la sella, specifica da Triathlon, è la Fizik Mistica, a “naso corto”, con una copertura dal grip eccezionale. Il reggisella è di casa Canyon, lo SP0049 TRI CF, con ampie possibilità di regolazioni.

La bici in test, taglia XL, pesava, completa di tutto, 9.6kg.

La nuova Speedmax in questa versione è sicuramente una bici concepita e realizzata veramente bene in ogni dettaglio. Canyon non ha lesinato in attenzioni sia verso lo studio e la progettazione aerodinamica, realizzato da SwissSide (di cui avevamo parlato qui), sia nella cura di ogni particolare, compresa la dotazione di accessori o l’imballaggio.

Tra le cose più apprezzabili la possibilità di regolazioni offerta dalle appendici, veramente completa. Con tutti gli spessori disponibili si può veramente sperimentare di tutto, persino l’inclinazione delle manopole. L’integrazione dei sistemi di idratazione è molto ben realizzata, cosi come il vano per gli attrezzi. Una proposta completa che consente di evitare di acquistare accessori, spesso costosi, nell’aftermarket.

Il funzionamento della trasmissione SRAM AXS si sposa benissimo con la tipologia di bici, sia evitando ulteriori passaggi in un interno bici già “affollato”, sia per l’ergonomicità, con un funzionamento a prova di errore anche con guanti invernali, avendo solo 4 pulsanti totali (2 da premere contemporaneamente per la deragliata anteriore).

La rapportatura 50-37 con cassetta 10-26 equivale circa alla 53-39 “classica” con cassetta 11-27, e questo per alcuni potrà essere un po’ limitante, in particolare per chi preferisce corone con dentature più “abbondanti”. La frenata, anche se un po’ rumorosa, è decisamente efficace, in particolare rispetto a bici simili col freno rim sotto il movimento centrale.

Lo scotto da pagare per un’integrazione cosi spinta è ovviamente la scarsa compatibilità con accessori alternativi. Ed una manutenzione, in caso di problemi, non delle più agevoli. In particolare per qualunque intervento in zona sterzo, qui anche semplificata dalla trasmissione wireless.

Tant’è che la bici arriva completamente montata in uno scatolone enorme.

Peraltro realizzato molto bene

Segnalo la verniciatura (la parte brillante) un po’ delicata.

Il prezzo è di 11.999eu. Competitivo considerando la dotazione, assolutamente completa, anche in questa categoria.

Sito Speedmax CFR

 

Commenti

  1. Corvo Torvo:

    Il problema è trovare una lavastoviglie capace di contenerla, altrimenti la sacca idrica come la lavo?
    ;-)
    In effetti ho dimenticato di dire che la sacca si può estrarre. Basta tirare dove ce'è la valvola e viene fuori. La sacca è tipo Camelback.

    andry96:

    in questo caso la taglia XXXXL non aiuta a renderla ancora più strana di quello che è
    In realtà la taglia XL è veramente per gente altissima. A me sarebbe andata bene una L.
    C'era ancora un metro di reggisella da tirare fuori volendo. Cosa che non mi capita mai.
  2. A me piace molto come estetica, anche se (da buon italiano non esiste il "caffé" e basta) l'avrei fotografata senza quella torretta sommergibile sotto le appendici crono, e dietro avrei messo una ruota lenticolare di serie, e razzata davanti. 12000 euro o 13000 che cambia?
    Tecnicamente, visto il prezzo, è chiaro che si rivolge a professionisti del mestiere (ancorché amatori, ma di "mestiere"), quindi avrei certamente messo più della corona da 50 (anche se col 10 dietro).
    Poi sportellini, contentori, sacche ecc. rovinano l'estetica per sempre. Cioè, se faccio una crono da 30-40 minuti, dove non ho bisogno di nulla, la bici è comunque rovinata da quegli aggeggi stile JamesBond per uscire le armi segrete.
    Infine i freni a disco: io proprio su una TT non ce li vedo, è una bici dove si frena molto poco che senso ha mettere dischi addirittura da 160? La ruota anteriore , bella , razzata e simmetrica, una lama la ruota, non il disco. Freni rim mascosti dentro la forcella bessillimamente maggiorata.

    S'intende che io sia qui in poltrona a giudicare gli errori di Arrigo Sacchi post partita, dicendo, insieme a altri 59M di italiani, che l'avrei pensata diversamente. :mrgreen:
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