[Test] Scarpe Northwave Veloce Extreme

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Le Northwave Veloce Extreme sono le scarpe top di gamma dell’azienda italiana, e sono le calzature che usa, tra gli altri, Filippo Ganna. Facile intuire quindi come siano scarpe che integrano tutte le caratteristiche adatte ad un uso competitivo senza compromessi.

Per senza compromessi intendo evidentemente una caratteristica come la rigidità della suola, che rappresenta davvero il pezzo forte di queste scarpe. L’indice di rigidità della suola delle Veloce Extreme è dato 15 su 15, quindi come facilmente intuibile, si tratta di una suola molto rigida, seppur non a livelli estremi come sulle scarpe Bont ad esempio. La suola delle Veloce Extreme ha un design abbastanza particolare, infatti la suola, completamente in fibra di carbonio unidirezionale, arriva a metà altezza della parte interna del tallone, poi scende, ma risale sotto l’arco plantare, creando una sorta di vasca che fornisce un eccellente supporto in quella zona del piede.

Trovo che questa forma dia grande supporto durante la pedalata, al contrario di suole più piatte, anche se più rigide (tipo le Bont appunto). Anche la tomaia è piuttosto consistente rispetto a molte altre scarpe di questa tipologia, presentando solo sezioni di tessuto minime. La parte di colore nero che si vede nella parte interna della scarpa è denominata Anatomic Reticular Support e serve a dare sostegno ed una posizione corretta del piede tramite delle fascette di tessuto indeformabile interno alla tomaia. Stessa cosa che avviene con la presenza nella parte interna del tallone di un tessuto “a squama di pesce” che impedisce lo scivolamento del tallone verso l’alto. Una peculiarità che da anni è presente nelle scarpe Northwave.

Nel complesso il piede resta fermissimo all’interno della scarpa anche senza stringere particolarmente le rotelle di chiusura. Rotelle di chiusura che nel caso specifico non sono BOA, ma proprietarie, altra caratteristica tipica di Northwave. Il funzionamento tuttavia è intuitivo: si premono e si girano per serrare la chiusura, mentre per aprirle basta tirare verso di se (o verso l’alto, per capirsi) il gancetto posizionato alla base della rotellina. Sembra più complicato che non girarle in senso opposto come nel caso delle BOA più recenti, ma in realtà diventa molto intuitivo dopo pochissimo tempo: basta tenere con due dita la rotellina e tirare col pollice il gancetto e la scarpa si apre.

La tomaia è realizzata in un unico pezzo tagliato al laser, mentre la linguetta sul collo del piede è molto sottile, ma non ci sono punti di pressione particolari serrando la chiusura.

L’aerazione è buona, anche nella parte inferiore, grazie in particolare alle prese d’aria longitudinali alla suola, piuttosto ampie. Oltre a quelle in punta.

Gli inserti antiscivolo sul tacco e sulla punta sono sostituibili, come conviene a scarpe di questa categoria. La suola è la classica 3 fori, ma ha anche gli inserti per poter installare le tacchette Speedplay tramite l’adattatore Northwave, una caratteristica standard della casa italiana, molto apprezzabile per gli utilizzatori di questi pedali che cosi non devono sacrificare parte dello stack ridotto caratteristica di questi pedali utilizzando gli adattatori standard.

Nel complesso le Veloce Extreme sono scarpe che portano proprio all’estremo le classiche caratteristiche di Northwave, come la rigidità della suola, ma anche della tomaia, mantenendo le caratteristiche di calzabilità della casa veneta, ovvero molto contenitive e strette da metà piede sino al tallone, ma con un buon volume nella parte anteriore. La rigidità della tomaia (data dallo spessore presumo) e dalla suola pagano qualcosa in termini di peso, infatti le Veloce Extreme non sono scarpe leggere (650gr la coppia in taglia 45), in particolare se rapportate ad altre scarpe di questa tipologia e fascia, ma sono le scarpe perfette per chi vuole un piede fermamente bloccato all’interno delle stesse e che non abbiano nessuno cedimento della tomaia né flessioni della suola. Scarpe perfette per chi ama gare in circuito ad esempio, almeno a livello amatoriale, o atleti pesanti e potenti come Pippo Ganna che ne è testimonial.

In dotazione alle scarpe viene data una pratica borsetta per il trasporto, ma soprattutto due tipi di solette interne, con due diversi spessori, in modo da poter personalizzare la calzata. Una coppia ha spessore di 5 mm (slim fit) ed una di 3 mm (regular fit).

Nel complesso scarpe ottime, molto robuste, anche la tomaia (facilmente pulibile) ed adatte a chi vuole veramente una scarpa rigida in ogni contesto, anche se, a dispetto del nome, non poi cosi estrema per soluzioni, come volumi interni particolarmente ridotti o forme che si adattano a pochi, anzi restano scarpe che possono andare bene per un ampio spettro di tipologie di piede, in particolare utilizzando le solette interne corrette. Ottima la qualità costruttiva generale e l’attenzione ai dettagli.

Prezzo in linea con prodotti della stessa categoria, anche se comunque sul versante alto: il prezzo consigliato al pubblico è di 399,99 euro.

 

 

 

Commenti

  1. Ser pecora:

    Ma sono due modelli diversi...
    si si l'ho specificato è un modello diverso, sempre di punta, indice di rigidità 15, ma probabilmente quello recensito da te è un modello più nuovo.
    dalle foto tuttavia il rivestimento interno mi sembra lo stesso...tranne il pezzettino sul tendine di achille.
    se hai modo di provarle comunque dacci le tue impressioni.
  2. stambecco:

    ultimamente la maggior parte delle scarpe (non solo northwave) purtroppo sono poco traspiranti a mio avviso, infatti anche io mi sono trovato a dover comprare un secondo paio di scarpe perchè nonostante qualche foro sopra e sotto la suola il materiale le rendeva fastidiosamente calde

    quelle che facevano una volta di materiale misto a tela erano decisamente meglio, le usavi con il copriscarpa pesante in inverno, con quello leggero nelle stagioni di mezzo e senza niente in estate; negli ultimi anni invece quasi tutti si ostinano a fare scarpe chiuse mettendo poi dei fori che non hanno un grande effetto
    secondo me è proprio il rivestimento interno il principale indiziato. nello specifico le NW usano un rivestimento sul fianco e sul retro che non permette inserimento/traspirazione dell'aria. idem per le linguetta. i rulli in casa adesso le faccio con un paio di nw extreme di qualche anno fa un po' sfonde ma molto più fresche e traspiranti e anche molto più leggere. usate anche nell'entroterrra sardo in estate per farsi capire.
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  3. Possibile che ci sia una sola marca (Lake) a produrre scarpe bici corsa in pelle?
    Spendere 400 € per avere scarpe in sintetico e relativi piedi fradici è una vergogna.
    P:S. conoscete altre marche, oltre alle già citate Lake, che producono scarpe in pelle?
    Sarà una mia deformazione professionale, avendo fatto per una vita il rappresentante di pellami per calzature, ma fra pelle e sintetico c'è un abisso per il confort.
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