Van Aert fa il vuoto alla Omloop

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Wout van Aert (Jumbo-Visma) aveva avvertito che quest’anno il suo programma lo avrebbe portato al picco di forma a fine marzo-primi di aprile, per Fiandre e Roubaix, ma dopo la vittoria di ieri alla Omloop Het Nieuwsblad i suoi avversari passeranno notti agitate da qui a fine marzo.

van aert

Van Aert ha salutato il gruppo ai -13km, sul Bosberg per andare a vincere in solitaria con 22″ di vantaggio su Sonny Colbrelli, primo dei battuti, Greg Van Avermaet ed altri corridori pericolosi come Jasper Stuyens. In particolare pericolosi allo sprint, esercizio in cui evidentemente Van Aert non aveva voglia di rischiare. In particolare Van Aert ha fatto bene i conti rispetto Sonny Colbrelli (Bahrain-Victorious) che sembra essere rimasto esattamente dove lo si era lasciato l’ottobre scorso alla Roubaix: implacabile a seguire le ruote dei migliori e pronto a dare la stoccata finale allo sprint. Van Aert è stato abile a liberarsene evitando rischi in volata. Certo, ci voleva la sua gamba per farlo, ma la sua condotta di gara è sembrata essere presa paro paro da quelle di ciclocross, nelle quali ad un certo punto prende il comando e poi allunga senza pietà.

Dietro di lui appunto un sontuoso Colbrelli, che fa capire a tutto il mondo che i suoi recenti risultati non sono stati conigli dal cilindro improvvisati; un ritrovato Van Avermaet, ben accompagnato da Oliver Naesen, pure lui finalmente di nuovo in forma. E poi vari corridori che sicuramente saranno protagonisti nelle classiche del nord, a cominciare da oggi alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne.

In ombra la QuickStep, un po’ per le due forature di Kasper Asgreen, un po’ perché si è vista la mancanza di Tim DeClercq; il “trattore” fuori per tutto l’inizio stagione a a causa dei postumi di una pericardite. Uomo dal lavoro poco spettacolare, ma fondamentale, tanto quanto quello di Michael Mørkøv per gli sprint della squadra belga.

Il refrain per Van Aert sembra quindi lo stesso che si è visto durante la breve apparizione sui campi di gara di ciclocross a fine 2021: imbattibile, in particolare in assenza di Mathieu van der Poel, il quale ha ripreso gli allenamenti, ma per cui non c’è ancora una data di rientro alle gare.

nieuwsblad 2022

La Nieuwsblad doveva essere per Van Aert solo una corsa di preparazione, che ora continuerà ad affinarsi alla Paris-Nice, dove sicuramente almeno la cronometro alla 4^tappa sarà cerchiata di rosso sul calendario del buon Wout. Resta da vedere se gli ingegneri della performance della Jumbo-Visma non abbiano sbagliato i conti, ma se la forma di Van Aert dovesse crescere ancora si prospetta una stagione di lauta vendemmia per lui.

Poi, per chi ci crede, c’è la “maledizione” della Nieuwsblad, che vuole che il vincitore di questa gara di apertura della stagione del pavé non colga poi granché più avanti.

van vleuten

Se la vittoria è arrivato con un fenomeno tra gli uomini stessa cosa è avvenuta per la Nieuwsblad femminile, dove ha trionfato Annemieke van Vleuten (Movistar), la quale ha battuto in volata Demi Vollering (SD Worx), l’unica che è riuscita a seguirla nell’attacco sul Bosberg. Nonostante la Vollering non le abbia dato un cambio nei seguenti 10km la Van Vleuten non ha avuto problemi a vincere lanciando una lunga volata ai -300mt.

Per la olandese la stagione si è aperta quindi con due vittorie in due corse, con la Nieuwsblad dopo la settimana catalana (una vittoria di tappa oltre la classifica generale).

Commenti

  1. mikimetal91:

    lì entra in gioco il tifo, ed il tifoso non è razionale per definizione
    Ma io tutti sti tifosi di Colbrelli, negli anni non li ho mica visti. Ha 32 anni, mica 20, non corre dall'anno scorso. Spesso è solo voler discutere sterilmente. Sta succedendo pure con Evenepoel che italiano non è. Vince una gara o fa un numero e partono i peana subito stoppati da altri. Fa una cassanata e subito a dire che è un bluff, un moccioso viziato ecc.
  2. samuelgol:

    Ma io tutti sti tifosi di Colbrelli, negli anni non li ho mica visti. Ha 32 anni, mica 20, non corre dall'anno scorso.
    Colbrelli sicuramente è esploso tardi e da quando gli è stata data una chance in una squadra WT. Tra l'altro il passaggio alla Bahrain è stato forse piu' frutto della ricerca di punti UCI che stava facendo la stessa che non per chissà quali altri motivi. Fosse rimasto alla Bardiani magari nemmeno se ne starebbe parlando (eppure i numeri li aveva lo stesso a quanto pare).

    Ma appunto le cose possono cambiare e spesso cambiano. Se Colbrelli vincesse ancora un paio di classiche sarebbe dura dire che non è un campione a mio avviso. E quantomeno le possibilità le ha, visto che ora è sempre li che se la gioca.

    D'altronde non è successo anche per Froome? Da brocco che zigzagava al Giro a vincitore fortunato...poi dopo 7 GT vinti è diventata dura dire che non è campione....

    Per me l'interessante non è accapigliarsi su chi sia un campione tra i 10-20 che si arraffano l'80% delle gare in calendario (lo sono tutti per me, a parte poi i 4-5 fuoriclasse), ma capire casomai chi è campione tra chi non ha ancora fatto risultati, non importa se giovane o vecchio.
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