Van Aert vince l’Amstel al fotofinish

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1 millimetro è quanto ha diviso Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Tom Pidock (Ineos) sulla linea del traguardo, con il belga vincente.

Questa Amstel si è accesa ai -40km dal traguardo con una serie di numerosi attacchi, ma è letteralmente esplosa con l’ultimo passaggio sull’iconico Cauberg, dove Primoz Roglic, fin li in grane spolvero, ha avuto un problema meccanico che lo a tagliato fuori, ma che ha ha visto i favoriti isolarsi rispetto al gruppo. Ai -2km è stato il campione del mondo Julian Alaphilippe l’ultimo a staccarsi da quello che poi sarebbe diventato il trio di testa: Van Aert, Pidcock e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), che ha resistito al ritorno degli inseguitori sin sul traguardo.

Poi lo sprint tra il britannico ed il belga, riedizione della Freccia Brabante della settimana scorsa. Alla fin ci sono voluti parecchi minuti per decifrare il fotofinish che ha visto prevalere il belga di un soffio, con uno dei distacchi più contenuti a memoria, come quello tra Boasson Hagen e Kittel al Tour 2017 (6 mm/0,0003″) o quello tra Mark Cavendish e Alexander Kristoff al giro del Qatar 2016 (0,0008″).

En plein della Jumbo-Visma con anche la vittoria in campo femminile con Marianne Vos, che per la prima volta in carriera si è imposta nella corsa olandese, con un podio tutto locale con il secondo posto di Demi Vollering ed il terzo di Annemiek van Vleuten.

Commenti

  1. dave_and_roll:

    a me quello che fa impressione è che uno scricciolo come Tom Pidcock possa contendere la volata ad uno che è competitivo nelle volate 'vere' di gruppo come WVA. Vero che volate a 2-3 sono diverse rispetto ad una volata di gruppo classica, però prima delle ultime 2 gare avrei dato battuto Pidcock vs WVA 11 volte su 10 volate.
    E non è che Wout abbia corso alla garibaldina, prendendo vento in faccia tutta la gara...certo che sti ragazzi, le nuove leve intendo, non solo i 2 in questione, hanno rimescolato completamente le carte e le 'regole' presenti nel ciclismo....complimenti a loro
    infatti anche a me impressiona questa cosa.....stiamo parlando di uno veramente veloce( vince tapope in volata al Tour) quindi boh,per me inglese potrebbe essere ancora piu' impressionante in salita prossimi anni
  2. sartormassimo:

    Dalla foto all'arrivo è palese che Pidcock è avanti rispetto a WVA ma il fotofinish è posizionato prima della riga nera a terra che è il punto di misurazione secondo il regolamento UCI qui sotto :

    Linea d’arrivo
    1.2.099
    La linea d’arrivo è costituita da una linea di 4 cm di larghezza, di colore nero, su di una banda di colore
    bianco della larghezza di 72 cm, vale a dire 34 cm per ogni parte della linea nera; per le gare di
    mountain bike la banda bianca ha una larghezza di 20 cm, vale a dire 8 cm per ogni parte della linea
    nera

    ...mi fa strano che non ci siano stati ricorsi in questa direzione, poi magari venivano rimbalzati ma un tentativo mi pareva doveroso. O forse lo hanno fatto ma non è arrivato ai media ;nonzo%
    Pidcock ha dichiarato che non si può contraddire il fotofinish. (e aggiungo un parere personale: chapeau!)
  3. samuelgol:

    se la tecnologia lo può stabilire
    Personalmente il mio dubbio è tecnico, per ignoranza.

    Può il fotofinish garantire una precisione tale da confermare una vittoria per una distanza così limitata?

    Ho gareggiato nel modellismo dinamico e vincevamo/perdevamo per millesimi di secondo e nessuno si è mai sognato di chiedere ex aequo perché i tempi erano molto vicini. Ma avevamo un transponder e un metodo tecnologicamente inappellabile per misurare i tempi.

    Nel ciclismo, sinceramente, non mi sembra utilizzino un sistema scientificamente così perfetto. Ma ripeto, probabilmente sono io che non conosco bene i dettagli del funzionamento del fotofinish.

    Il discorso della linea del fotofinish diversa dalla linea del traguardo rimane un'altra cosa strana. Ma in quel caso se la Ineos non ha fatto ricorso presumo che nel regolamento sia dichiarato che in caso di arrivo ravvicinato conti quel punto e non la riga del traguardo. Rimane un po' un paradosso visto che sulla linea del traguardo avrebbe vinto Pidcock ma ne prendo atto.

    In tutti i casi, vittoria a parte, penso che il valore di entrambi i corridori sia chiaro. Van Aert arriva da un volume di gare e allenamento pauroso ed è lì sul traguardo e Pidcock sta venendo fuori ottimamente e potrebbe regalarci altre interessanti sorprese nel corso della stagione.
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