Commenti ai mondiali. Leuven 2021

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Julian Alaphilippe ci ha regalato un mondiale superbo. O meglio lo ha regalato a se stesso ed alla Francia, ma ogni appassionato di ciclismo non può che aver goduto della gara di ieri sulle strade belghe. E a onor del vero bisogna ricordare anche la gara femminile, che non è stata da meno, con attacchi e contrattacchi continui per 50km della nazionale olandese seguiti da un’azione splendida del duo azzurro Longo-Borghini – Balsamo, con quest’ultima a vincere l’iride resistendo nientemeno che alla Vos in volata. Il tutto in Belgio, la nazione del ciclismo.

Belgio che termina questo mondiale con l’amaro in bocca, con 1 argento e 3 bronzi come bottino, peraltro tutte medaglie vinte a cronometro. L’amaro in bocca ovviamente è soprattutto dovuto proprio alla gara maschile élite in linea, dove il Belgio schierava uno squadrone, ma che ieri, nonostante ottimi segnali, niente ha potuto fare contro un Alaphilippe scatenato.

Alaphilippe che ha fatto un capolavoro, di forza e follia. Ma la follia era già nei piani del loro CT Thomas Voeckler, che come strategia aveva quella di “far esplodere la corsa molto presto”, portando un primo attacco dopo 60km. Strategia che lui stesso ha ammesso aver causato delle grattate di testa ai propri corridori nel briefing pre-corsa, in particolare a Florian Sénéchal, che era, nei piani di Voeckler, l’uomo per giocarsi lo sprint finale. Ad ogni modo i suoi corridori hanno rispettato le consegne: “pesare sulla corsa senza portarne il peso”.  E cosi, ad ogni salita ripida è stato Alaphilippe a scremare il gruppo con degli attacchi prima decisi poi sempre più violenti. Ai -22km è ancora Alaphilippe, lanciato da un grande Madouas a fare lo scatto n°3, quello che è stato una vera bastonata sulla schiena di Van Aert, che in quel momento ha capito che era finita (parole sue). Stupendo il racconto di Voeckler prima di questo scatto, quando si è avvicinato con l’ammiraglia ad Alaphilippe per discutere il da farsi e con sua sorpresa Alaphilippe gli ha chiesto come organizzare lo sprint finale per Sénéchal. Voeckler non ci crede (“non volevo crederci, è il campione del mondo in carica, in una fuga di 17 corridori e mi fa questa domanda!“) e gli dice secco che Sénéchal si arrangia e che lui deve seguire l’attacco di Madouas e poi “correre d’istinto”.  Per Alaphilippe un invito a nozze.

Alaphilippe è stato poi ripreso in piano da Stuyven, Madouas, Powells, Van Baarle, Pidcock, Colbrelli, Nizzolo e Hoelgaard. Quarto attacco di Alaphilippe ai -19km proprio quando il duo Van Aert-MvdP stava rientrando per tenerli lontani il giusto, e quindi il 5°, ultimo attacco decisivo ai -17km.

Puro istinto, perché Voeckler gli aveva detto di aspettare, di non partire cosi presto. Ma istinto doveva essere ed istinto è stato. Voeckler ha detto che all’ultimo giro ha spento tutto: telefono, radioline, whatsapp. Ha tenuto solo lo sguardo fisso sulla televisione. E ai -2,5km ha capito che era fatta. Ma sempre in silenzio radio “per scaramanzia”.

Alaphilippe nella storia dunque. Non solo per essere il primo francese a vincere due campionati del mondo, ma anche per essere il settimo corridore della storia a vincerne due consecutivi, dopo George Ronnse (1928-29), Rik van Steenbergen (1948-49), Rik van Looy (1960-61), Gianni Bugno (1991-92), Paolo Bettini (2006-07) e Peter Sagan (2015-16-17).

Chapeau.

Cosa dire degli altri? In realtà non molto. Non ci sono stati evidenti errori da parte delle nazionali favorite. Gli italiani nel finale avevano ancora gli uomini migliori, ma Colbrelli semplicemente non ha avuto le gambe per controbattere ad Alaphilippe. I belgi erano marcatissimi, ma lo stesso Van Aert ha ammesso che al terzo attacco di Alaphilippe non aveva più le gambe per tentare qualcosa. Sperava solo di riprendersi nel circuito, ma non è stato il caso. Idem van der Poel, che ha dichiarato di essere stato sorpreso dal ritmo infernale già dall’inizio e che infatti ha lasciato luce verde a van Baarle, che è andato a prendersi un meritato argento (corridore sottovalutato, in altre squadre che non la Ineos avrebbe vinto di più). Remco Evenepoel ha fatto quello che gli è stato chiesto di fare, andando a tirare e coprire Van Aert per 150km (facendo fischiare le orecchie di Eddie, ma conquistandosi l’amore belga), ma per come si è sviluppata la corsa è ragionevole pensare che niente avrebbe potuto fare contro le bombe sganciate da Alaphilippe. Bravi i danesi ad infilarsi nelle fughe giuste, ma hanno giocato sempre di rimessa, ed il bronzo di Valgren è probabilmente il risultato insperato. Forse l’unico che può avere qualcosa da recriminare e che avrebbe potuto fare meglio è Tom Pidcock, che però ha sbagliato i tempi nel finale per contrattaccare, ma è sembrato l’unico ad avere la gamba per eventualmente contrastare Alaphilippe. Sarà per la prossima volta.

Per concludere: un mondiale bellissimo in cui ha vinto il più forte senza dubbi.

Commenti

  1. jan80:

    invece io ripeto se sei un fuoriclasse il gregario non lo devi fare,in futuro non credo che Van Aert faccia comunque il gregario a Remco come ha fatto lui
    Gli avrebbe potuto fare da gregario un altro fuoriclasse più giovane di lui. Il tutto se accetti, quando sei giovane, che ci sono delle gerarchie.
    Comunque stiamo parlando del niente, anche da capitano Evenepoel le avrebbe prese da Alaphilippe domenica.
    E dal secondo in giù non interessa niente a nessuno.
  2. jan80:

    si ma se la si ragiona cosi,allora non dovevano neanche far partire la gara,dovevano dare la maglia ad Alaphilippe la domenica alle 10 del mattino.........Remco non avrebbe vinto,ma purtroppo non lo sappiamo perche' non ha fatto la sua corsa,non so neppure se Alaphilippe ci avrebbe provato a seguirlo ai -40km in solitaria,perche' significava rischiare grosso con Van Aert dietro sulle ruote che poteva rientrare
    Infatti la verità è una sola. Che Alaphilippe ha la maglia iridata. E dire "eh, se non avessi fatto il gregario, avrei..." è estremamente stupido.
    La gara ha detto che Alaphilippe è il migliore, prima non si sapeva, le dichiarazioni post gara alla stampa di Remco sono inutili, controproducenti per la squadra e per la sua stessa carriera.
  3. Un Mondiale di ciclismo da ricordare per il Belgio, non solo in chiave positiva, visto lo spettacolo di pubblico presente. In testa rimarrà sempre l’occasione sprecata dalla Nazionale di casa nella prova in linea. Partiti con i favori del pronostico, con una tattica scriteriata hanno perso le redini della gara e non sono riusciti a contrastare un fenomenale Julian Alaphilippe.



    La polemica non si è ancora placata, anzi, siamo solamente all’inizio. A livello mediatico in tanti hanno parlato della cattiva gestione di Remco Evenepoel che ha parlato della propria possibilità di poter vincere, ma costretto a lavorare per la squadra.


    È arrivata la pronta risposta di Wout van Aert, capitano e grande favorito domenica scorsa: “Non era previsto che Remco attaccasse a 180 chilometri dall’arrivo visto che doveva essere l’ultimo a restare al mio fianco assieme a Jasper Stuyven. La nostra intenzione era correr in maniera difensiva, ma non potevamo richiamare Remco in quel momento. Non c’erano le radioline e i tifosi facevano così tanto tifo che era complicato comunicare” le parole dell’uomo della Jumbo-Visma ai microfoni di VRT.

    Prosegue: “La spiegazione di Remco mi ha dato fastidio. Siamo andati ai Mondiali come una squadra e vorrei congratularmi con il cittì per il modo in cui ci è riuscito. Penso che sia stato molto chiaro con tutti sin dall’inizio, anche se ovviamente ora mi aspettavo delle critiche per il fatto che non abbiamo vinto. Nessuno ha discusso la strategia del team prima della corsa ed è così facile farlo dopo…”.


    Attacco pesante al connazionale: “Remco ha parlato più in TV che nel bus. Posso capire che nascano delle critiche quando il risultato non è quello per cui si è lavorato, ma è un peccato vedere un discorso che viene stravolto a 180°. Remco era d’accordo con la tattica ed era d’accordo con questa selezione”.

    Tattica perfetta del Belgio, e complimenti ai CT del forum hanno azzeccato tutto
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